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Problema no. Tema di discussione sì. Due reti realizzate nelle prime 5 giornate. Negli ultimi 40 anni di storia tigrotta era accaduto solo un’altra volta (91/92 in Interregionale) e negli ultimi 50 solo in un’altra circostanza si era fatto peggio (una segnatura nel 71/72).
Ok, domenica con la nuova capolista Renate il gol di Parker c’era (fatto e finito) ma è stato sbianchettato da una discutibile (non) applicazione del vantaggio dell’arbitro Milone. Che ha preferito barattare una rete certa con una solo probabile. Appesa peraltro ad un rigore che Bertoni ha poi puntualmente fallito. Tanto per comprovare il granchio preso del fischietto calabro. Ma (come detto), al di là della magagna, il tema rimane. Eccome. Possibilmente da superare già giovedì (ore 15, stadio “Speroni”) con la Lucchese. Matricola in coda alla classifica ad un punto, reduce da 4 sconfitte (ultima della serie ieri con il Como), peggior difesa dell’intera Serie C con 13 reti subite. Per la Pro Patria, un’occasione da prendere al volo. 

Come fai sbagli. L’attimo è sempre fuggente. Quello che non ha atteso l’arbitro Milone di Taurianova prima di fischiare il rigore che è costato alla Pro Patria un gol e (chissà?) forse 3 punti. Questione di applicazione del Regolamento del Giuoco del Calcio (Norma del vantaggio, Regola 5). E di senso dello sviluppo dell’azione. Entrambi venuti a mancare al direttore di gara calabrese.                

Latte alle ginocchia. Non fai in tempo a salutare il rientro dall’infortunio di 5 giocatori che se ne ferma un altro. Nello specifico, Latte Lath, variabile indipendente dell’attacco tigrotto stoppato da noie muscolari nel finale del “Città di Meda”. Tempi di recupero al momento non quantificabili. Certamente (nel breve), assenza da sommare a quelle attuali di Le Noci, Compagnoni, Spizzichino e (quantomeno sino a primavera) di Ghioldi. In attacco, spazio inevitabile all’ex Villareal Castelli che domenica ha giocato i suoi primi 5’ (più recupero) in maglia biancoblu. Solo 72 ore dopo la sfida con la Lucchese (posticipo seguito a quello con il Como per la positività di un componente del gruppo squadra toscano), Pro impegnata a Crema con la Pergolettese (domenica ore 17.30, stadio “Voltini”). Prima tappa di una doppia in trasferta che avrà il secondo appuntamento domenica 1 novembre a Como (ore 17.30, stadio “Sinigaglia”).  

Che penalty mi fai. In contumacia di Le Noci, rigore affidato a Bertoni. Perdente nella sfida a distanza con Galuppini che ha invece trasformato la massima punizione assegnata al Renate (nella foto sopra). In campionato, la Pro Patria non aveva un rigore a favore dall’8 dicembre dell’anno scorso (1-2 con il Novara). Per ritrovare la stessa idiosincrasia con gli undici metri bisogna tornare al 2 dicembre 2018: battuta fuori di Beppegol nell’1-1 di Arezzo.        

Luccolabrodo. Due gol da Grosseto e Pro Vercelli, tre da Pergolettese, Novara e (ieri) dal Como. Tra le qualità della Lucchese di Francesco Monaco non rientra certo la tenuta difensiva. Per i soli parziali, 13 reti subite. Unica in doppia cifra del Girone A e peggiore di tutta la C (Ravenna e Paganese a 10, Arezzo a 11). Dato statistico peraltro da mettere a confronto con quello biancoblu, con l’AlbinoLeffe ultimo attacco del raggruppamento a quota 2 reti realizzate. Nel 2-3 (foto sotto) di qualche ora fa con il Como (Scalzi, Bellemo, Iovine, Ferrari e Cruciani su rigore), messo in campo 3-5-2 con Coletta tra i pali; Solcia, Maikol Benassi e l’ex Paganese Panariello in difesa; Nannelli, Fazzi, l’ucraino Kosovan, Matteo Meucci, e Adamoli in mediana; l’ex Cosenza Riccardo Moreo e Bianchi in attacco. Cioè, due 2001 e tre 2000 per una rosa che ha appena messo sotto contratto il centrocampista Cristian Caccetta (classe ‘86 ex Paganese).  

               

Quanto tempo e ancora. E’ una classica. Secondo un personalissimo criterio che considera tale un confronto che può vantare precedenti in Serie A. Tra Pro Patria e Lucchese i trascorsi sono complessivamente 28, 12 nella massima serie. Bilancio fluido con 8 successi biancoblu, 9 pareggi e 11 vittorie toscane (6/5/3 a Busto). Nelle ultime 6 allo “Speroni” tigrotti imbattuti (2 vittorie e 4 pari), con i rossoneri che non passano in via Cà Bianca dal 17 maggio 1981 (1-2 firmato Bardelli e doppio Di Prospero). Ultimo successo bustocco datato 4 marzo 2007 (2-0 griffato Temelin e Marino). Nella foto grande, il 2-2 del 25 novembre 2018.

Immatricolati. Si varca lo Stretto e dopo un arbitro calabrese è il turno di uno siciliano. Sempre esordiente. Direttore di gara designato Dario Madonia di Palermo (Lorenzo D’Ilario di Tivoli e Giulia Tempestilli di Roma 2 gli assistenti, Marco Monaldi di Macerata il quarto ufficiale). Il fischietto monrealese è un 27enne, primo anno, con una sola gara diretta in Serie C (Pontedera – Piacenza 1-0 del 4 ottobre scorso). Per la cronaca, il quarto uomo Monaldi (marito della giornalista ed ex arbitro Elena Tambini), ha 4 precedenti con la Pro Patria consistenti in una vittoria (Virtus Bergamo), un pareggio (Caravaggio) e 2 sconfitte (Piacenza ed Arezzo).    

Giovanni Castiglioni 

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