A una settimana dall’emanazione dell’ordinanza regionale che ha bloccato improvvisamente lo sport in Lombardia, gli umori sono andati mutando. Dalla rabbia iniziale si è passati alla frustrazione, passando per l’amarezza e arrivando fino alla rassegnazione. Già, perché se ieri il governatore Fontana ha fatto un piccolo passo indietro, permettendo gli allenamenti seppur in forma individuale, la sensazione è che si tratti solo di una piccola misura atta ad allontanare le polemiche. Secondo l’opinione generale, non si riprenderà a giocare dopo il 6 novembre, nonostante gli atleti possano tornare sul campo. È di questa idea anche Alessandro Iori, allenatore della prima squadra e responsabile delle giovanili del Luino: “La vedo dura che si possa ripartire, la Regione ha preso una posizione netta a riguardo”.

Come avete reagito a questa ordinanza?

“Ci siamo rimasti male, non ci aspettavamo un nuovo stop così immediato. Poco prima il CRL aveva dato il via libera per giocare, perciò eravamo pronti a scendere in campo. Rimane la delusione, ma ci atteniamo alle direttive. Per i più giovani è stata una batosta dover interrompere tutto, perché avevamo adottato i protocolli di sicurezza e l’entusiasmo era vivo”.

Avete organizzato qualche lavoro specifico per i ragazzi?
“Ho chiesto agli allenatori di star loro vicini. È importante che si sentano coinvolti perché sono soprattutto loro a soffrire di questa situazione. Bisogna farli divertire con i mezzi a disposizione, attraverso sfide personali e sfide di gruppo, affinché vengano mantenute forti la compattezza e l’unione della squadra. Il tutto nel rispetto delle normative”.

Juniores e Giovanissimi U15 avevano appena iniziato il campionato, Allievi U16 e Giovanissimi U14 invece non sono scesi in campo. Come giudica il breve avvio di stagione delle giovanili? 
“In linea generale siamo un cantiere aperto. La Juniores non ha iniziato benissimo, però è un bel gruppo e sono sicuro che possa mantenere la categoria. I Giovanissimi U15 hanno giocato solo una partita ma in ogni caso avrebbero bisogno di tempo. C’è qualche ragazzo nuovo e anche l’allenatore è cambiato, perciò dovranno conoscersi tutti meglio. Dispiace per gli Under 16 e gli Under 14 perché non hanno neanche avuto la possibilità di avvicendarsi in campionato.”

Passiamo alla prima squadra. Due vittorie, una sconfitta e secondo posto al momento della sospensione: un ottimo inizio.
“Lo è stato. I ragazzi si sono comportati molto bene e le prestazioni sono state soddisfacenti. Non è scontato per una neopromossa avere un approccio così positivo. Peccato essersi fermati proprio ora…”.

Al momento il Governo nazionale e quello regionale sembrano muoversi in direzioni diverse. Lei cosa ne pensa a riguardo? 
“Non nego che mi dispiace pensare che in Italia ci siano squadre che possono continuare a giocare, mentre noi siamo fermi a guardare. Questo genera amarezza, ma non vogliamo alcuna polemica. Rispettiamo le direttive e ci muoviamo di conseguenza. Se la Regione Lombardia ha preso questa decisione, significa che ha ben chiara quale sia la situazione per quanto riguarda i contagi”.

Dario Primerano

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