Sono ricominciati ieri in tutta sicurezza gli allenamenti sui campi del Torino Club Gallarate. Grazie al “passo indietro” del Governatore Fontana rispetto all’Ordinanza di venerdì scorso, nella nostra regione si può ripartire con gli allenamenti degli sport di contatto organizzati dalle società dilettantistiche ma solo in modo individuale e rispettando le norme di sicurezza tra le quali il distanziamento sociale di 2 metri.

Tra le primissime società a rimettersi in moto c’è il Torino Club che, a dire la verità, però non si è mai davvero fermato. “Abbiamo a cuore i nostri bambini e ragazzi e, fin da subito dopo l’Ordinanza di Fontana che ha imposto lo stop di tutte le attività, i miei collaboratori e allenatori ed io abbiamo subito pianificato una serie di incontri-allenamento online (in foto), proprio come avevamo fatto durante il lockdown della scorsa primavera – spiega la DS granata Secondina Sandri -. Non volevamo lasciare di nuovo soli i nostri piccoli atleti e durante l’intera settimana i tecnici hanno fatto allenamento virtuale con i loro gruppi. Non ci abbiamo pensato nemmeno un minuto: ciò che volevamo e vogliamo è essere a fianco dei nostri ragazzi”.

Lo stop, infatti, non è stato accolto di buon grado. “E’ stato come un masso sulla testa – continua Sandri -. Le decisioni che devono prendere i nostri governanti non sono per nulla semplici e in Lombardia i contagi sono elevatissimi, ma ciò che abbiamo chiesto come Torino Club, così come tante altre società, è di consentire almeno di proseguire con gli allenamenti, visto che rispettiamo le regole a puntino. La lettera che abbiamo inviato a Fontana non voleva essere un attacco, ma un cercare di venirci incontro reciprocamente per il bene comune e soprattutto dei ragazzi. La prospettiva di fermarli un’altra volta e di lasciarli chiusi in casa ci ha fatto muovere tempestivamente”.

Ad aprire le danze di questa nuova fase, in cui ci si può allenare ma non si possono disputare partite, sono state le squadre dei 2005 di mister Casaroli e i 2007 di mister Giannini e Banfi, ieri pomeriggio in campo. “Hanno svolto esercizi individuali rispettando il protocollo che abbiamo già messo in atto e consolidato da qualche mese a questa parte: misurazione della febbre all’arrivo, registrazione di ogni atleta e autocertificazione, spostamenti possibili soltanto con la mascherina, igienizzazione frequente delle mani e di tutti gli attrezzi usati e distanziamento sociale di 2 metri. I genitori non possono entrare nella struttura, ma sanno che i figli da noi sono al sicuro e si divertono. C’è una frase che mi è sempre piaciuta: “Chi ha lo spirito sportivo vince senza competizione” e adesso è ancora più vera e attuale”.

Oltre al lavoro in presenza, il Torino Club ha pensato anche ad un’altra soluzione che è valida per tutte le sue squadre di ogni genere (c’è anche una formazione femminile) ed età: “Un allenamento alla settimana sarà al campo, mentre il secondo e il terzo per le compagini per le quali è previsto saranno online – prosegue la DS -. I nostri tecnici sono tutti qualificati e hanno già organizzato un programma di lavoro alternato. Dobbiamo rispettare tutti le regole e solo così potremo tornare a giocare”.

Se per ora di partite non se ne parla nemmeno, il Torino Club ha trovato un’opzione: “Proprio come a marzo, abbiamo indetto un torneo online, la “Torino Club E-League”. Tutti i ragazzi dai 12 ai 17 anni possono iscriversi sui nostri social e sfidarsi alla PlayStation a partire dal 31 ottobre. Chi vincerà si aggiudicherà un bel premio”.

Infine, questa situazione sta rallentando anche i tanti progetti del sodalizio gallaratese. “Purtroppo avevamo in cantiere il rifacimento totale dei nostri spogliatoi ma siamo fermi. Ci piacerebbe costruire una tribuna coperta, ma ora non ci è possibile. Cerchiamo a poco a poco di dare qualcosa in più ad atleti e genitori ma questo momento non è semplice”.

Laura Paganini

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui