Alba di una nuova sfida per la Openjobmetis Varese che in questo turno di campionato fa visita alla Dinamo Sassari del cittadino onorario varesino, nonché idolo indiscusso della tifoseria biancorossa, Gianmarco Pozzecco. Una sfida, quella di domenica 1 novembre con diretta su Eurosport Player ore 19, contro una squadra, quella del Poz, costruita con un’identità molto simile alla GrissinBon Reggio Emilia di qualche anno fa, capace di raggiungere finali scudetto basando la costruzione del roster su un mix di italiani e giocatori dell’est Europa che si è dimostrato assai fruttuoso. Una scelta che la Dinamo ha sposato in pieno quest’anno, relegando solo a due il numero di americani in squadra.

Inutile dire, per una squadra allenata da uno dei migliori playmaker italiani della storia del basket azzurro, che tutto parta dalle giocate e dalla qualità dei portatori di palla biancoazzurri. Il pacchetto piccoli è guidato da Marco Spissu, esploso sotto la guida di Pozzecco diventando un play di prima fascia, capace di unire ad un’ottima dote di passatore, con i suoi 5.6 assist di media a gara, una verve difensiva ed una qualità offensiva, 13.6 punti di media a gara, di primo livello. Con lui Vasa Pusica completa il pacchetto in regia, mentre da guardie agiscono Stefano Gentile, uomo duttile e sempre affidabile e Filip Kruslin.

Ma il vero punto forte di questa Dinamo è la fisicità media di squadra, che nelle posizioni di 3-4 e 5 annovera giocatori di spessore e peso fisico e tecnico di primo livello. Jason Burnell e Justin Tillman, i due americani della squadra, ed il sempre verde Jak De Vecchi, agiscono sul perimetro supportando la potenza interna che i giocatori di Pozzecco sono capaci di generare nel pitturato con Miro Bilan, Kaspar Treier ed Eimantas Bendzius.
Un terzetto dall’altezza media di 208 cm, con il centro croato Bilan che raggiunge i 213 cm, capaci di portare una grossa quantità di secondi tiri a tutta la squadra. Bendzius è il vero faro offensivo della squadra, viene da una prestazione contro Venezia da 29 punti, con una media stagionale di 15.8.

Forse il più grande pericolo per una Openjobmetis che si trova ad affrontare un’altra squadra molto fisica dopo la Virtus Bologna, dovendo ancora una volta necessariamente andare a supportare di più Scola sotto il ferro, sia con l’aiuto del polivalente Strautins che con forse l’ultima chiamata per Andersson e Morse.
Sarà fondamentale in questo senso per Varese limitare il gioco offensivo di Sassari, bloccando iniziativa ed idee dei biancoblu alla linea dell’arco da tre punti, aprendo l’area e cercando di portare sull’esterno i lunghi avversari, sperando che Douglas riaffili la mira dall’arco e Ruzzier dia idee e gioco finora mancate dalle sue mani. 

Alessandro Burin
(foto d’archivio)

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