Continua il nostro viaggio tra le squadre di Seconda Categoria che, insieme a tutto il calcio dilettantistico, si sono dovute fermare per contrastare l’avanzata di questo perfido virus che ancora una volta ci sta mettendo in ginocchio. A dire la sua sulla situazione è il mister del San Luigi Albizzate, Albano Di Lascio che si dice favorevole a questo blocco imposto: “Penso sia giusto fermarsi, siamo sì degli atleti e il calcio ci piace, ma la salute viene prima di tutto”.

Pensi sia fattibile ricominciare a febbraio?
“Solo il tempo ce lo potrà dire. Dall’America hanno parlato di un probabile vaccino funzionante al 90%. Speriamo che sia un rimedio non solo nel calcio ma nella vita in generale che stiamo vivendo”.

Come lo vedi il campionato una volta che si potrà riprendere? Verso che soluzione saresti più orientato?
“Sono propenso a giocare tutte le partite perché ci sono squadre che si devono ancora amalgamare oppure altre che in base alla preparazione che fanno puntano all’andata o al ritorno. Noi, anche se siamo ultimi, vogliamo giocarcele tutte, siamo forti in casa e ci sono pure queste dinamiche da tenere in considerazione. Non vedo come possa essere un problema se si allungasse il campionato, anzi vedendo la situazione è anche meglio finire a giugno/luglio, fare come in Inghilterra e giocare una partita durante la settimana e una nel week-end. Bisogna stringere i denti e penso che i ragazzi alla fine si divertano pure”.

A livello di allenamenti come pensi si possa fare con tutti gli accorgimenti che si dovranno adottare?
“Si riparte a gennaio con i protocolli del caso, noi allenatori con i preparatori dobbiamo gestire al meglio la situazione e fare una bella preparazione. È giusto per il momento lavorare così usando tutte le misure come il distanziamento fino a quando non si potrà avere il contatto. I ragazzi, dov’è possibile, stanno correndo, capisco che è dura e che magari non hanno quella continuità che può avere durante l’anno quando sono “obbligati” a venire agli allenamenti e a fare specifici esercizi”.

Inevitabilmente questo periodo inciderà sulla condizione fisica dei ragazzi, ma quanto lo farà a livello mentale?
“Sicuramente lo stop influirà sul primo mesetto, come si è visto dopo il primo lockdown. Qualcuno da noi ad esempio si è disadattato al ruolo e quando si stava riabituando alle dinamiche dello spogliatoio hanno sospeso tutto”.

Roberta Sgarriglia

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