Domani le società di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria lombarde si incontreranno virtualmente con il CRL per discutere di come potrebbero riprendere i campionati (al momento la data fissata sul calendario è quella di domenica 7 febbraio), sul possibile format per portarli alla conclusione, sull’ipotesi del blocco delle annate a livello giovanile e non potrà non essere toccato anche l’argomento pagamenti.
A tirare le fila delle società varesotte sono Carmine Gorrasi della Solbiatese (domani sarà lui il portavoce), Paolo Pozzi della Besnatese e Max Di Caro della Varesina che sono stati i promotori di una riunione su Zoom terminata pochi minuti fa nella quale sono state espresse delle proposte concrete da portare sul tavolo al CRL.

A fare gli onori di casa è Gorrasi: “Mi sono confrontato con molti di voi e pare che il CRL proporrà di giocare solo il girone d’andata e poi partire con playoff e playout allargati. Questo non accadrà per l’Eccellenza perché, come detto oggi dal Consiglio direttivo della LND, non si procederà con la fase nazionale dei campionati. In ogni caso, come molte altre società della nostra provincia, anch’io sono in disaccordo con l’ipotesi di giocare soltanto l’andata. La priorità deve essere quella di giocare l’andata e ritorno e, in base ai tempi di partenza, togliere eventualmente playoff e playout. Dobbiamo completare l’intero campionato e non capisco perchè non si possa giocare a giugno e magari anche a luglio. I tornei estivi potranno convivere con il campionato e si troverà una soluzione per quanto riguarda i tesseramenti e il nodo assicurativo”.

Su questo tema interviene Marco Dallo del Morazzone: “Noi come Morazzone abbiamo una polizza che ci copre fino a luglio inoltrato e anche altri club potrebbero fare la stessa cosa. Domani dobbiamo fare fronte comune sul format, ma a mio parere la problematica principale è l’epidemia e al momento la situazione non è certo rosea. Facendo un raffronto su quanto successo in primavera, abbiamo avuto l’ok per riprendere gli allenamenti il 18 maggio, noi come Morazzone abbiamo ricominciato per primi il 25 maggio, abbiamo proseguito con tutte le regole fino all’11 luglio e fino a settembre non abbiamo fatto una competizione ufficiale. Dal via libera a una partita, dunque, sono passati ben 4 mesi. Ora come sarà?
Dallo, poi, insiste su un’altra problematica, ossia il protocollo: “Come sarà il protocollo? Se si mantiene com’è adesso non si potrà cominciare, a mio parere, ma nello stesso tempo avvicinarsi al professionismo è impossibile. Se se trova un positivo in squadra ad oggi tutti devono andare in quarantena due settimane e non tutti a livello lavorativo possono permetterselo. Il rischio, dunque, è che qualcuno dei nostri giocatori non voglia o non possa riprendere. Con questo protocollo, quindi, non si può ricominciare e non ci si può fermare ad ogni caso sospetto di Covid. Hanno bloccato i dilettanti a metà ottobre e ora siamo ancora in una situazione epidemiologica bruttissima. Non eravamo assolutamente noi gli untori”.

A nome del Bosto, Davide Giardini ha scritto: “Ritengo abbastanza utopico, vista anche la nostra situazione provinciale, una ripresa dell’attività “normale” con il completamento totale del campionato. E’ impensabile uno sdoppiamento di ogni singolo girone (con partite di andata e ritorno) ed eventuali playoff (da valutare?)? Ad esempio i gironi da 16 divisi in giorni da 8: campionato di andata e ritorno, le 2 prime giocano una finale spareggio per decretare la vincente, seconde e terze di ogni girone fanno playoff incrociati e la vincente sfida la perdente della finale spareggio per eventuali playoff o promozione diretta”.
Francesco Bianchi del Valle Olona ha aggiunto nella chat: “A parte che secondo me sarà difficile iniziare prima di marzo, penso che la cosa migliore sia quella di non fare né playoff, né playout. Dal 7 febbraio al 26 giugno ci sono 26 domeniche, togli la Pasqua diventano 25, con 2 turni infrasettimanali (gironi a 16 squadre) e 6 turni infrasettimanali (gironi a 18 squadre) la stagione si potrebbe concludere così, prima promossa, seconda ai ripescaggi e ultime tre retrocesse”.

Mauro Bernardi, direttore generale Mariano, pone l’accento sulla sicurezza: “Secondo me o si riprende in sicurezza o non si riprende fino a settembre e noi dobbiamo pensare di ripartire in piena sicurezza. A me piange il cuore non giocare alla domenica ma vedo impossibile che qualcuno possa approvarci un protocollo. Potremmo richiedere di ripartire gradualmente: prima le prime squadre e poi tutte le altre”.

Il nodo settori giovanili rimane: “Stiamo parlando solo delle prime squadre e forse delle Juniores, ma dagli Allievi in giù cosa faranno? – chiede Marco Dallo -. Non vorrei che l’anno prossimo saremo obbligati a far giocare i 2003 che non hanno nemmeno fatto un anno intero di Juniores e non saranno pronti. Si dovrà ragionare anche su questo punto. C’è un mondo che non può essere dimenticato“.

Mario Morella, promotore Comitato Società Lombarde, aggiunge: “Abbiamo sollecitato le società per arrivare a domani con un’idea e non accettare la proposta già confezionata da parte della Federazione”. E poi pone l’accento sulla questione soldi: “Serve un fronte comune non tanto sui format ma soprattutto sul pagamento. Hanno rateizzato le rette ma di fatto hanno già preso i soldi e a gennaio le società dovranno saldare l’intera quota di iscrizione”.
Uno dei punti chiave, infatti, è che le società vogliono vedere chiari i conti sostenuti in questi ultimi anni dal CRL per capire dove vanno a finire i soldi. “O portiamo avanti la stagione fino alla fine, con prime squadre e settore giovanile, oppure la Federazione non dovrà vedere una lira”, sentenzia Gigi Buraschi dell’Union Villa Cassano.

Insomma, la riunione di domani sarà ricca di contenuti e i club varesotti hanno tutta l’intezione di far sentire la loro voce attraverso Carmine Gorrasi. Si ascolterà quanto il CRL proporrà, ma l’idea di base è quella di portare a termine l’intero campionato e non votare per il momento format alternativi.

Laura Paganini

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