La riunione di sabato tenuta tra il CRL e le società di prima categoria, ha lasciato strascichi e soprattutto molti dubbi tra i dirigenti alle prese con la gestione dei club.
Quando si potrà ricominciare? In che modo? Potranno cambiare i protocolli? Se e come verranno portati a termini i campionati e la Coppa Lombardia? Capitolo quote e rimborsi? E i settori giovanili.
Davvero una miriade le domande messe sul banco da parte delle società, domande a cui il presidente Baretti ha risposto solo in parte, ma irrealtà brancolando nell’incertezza più acuta.
A questa riunione ha partecipato anche il Bosto rappresentato dal responsabile del settore giovanile Davide Giardini.
“Se devo essere sincero non ho affatto capito il senso logico di fare una riunione al 14 novembre con una situazione che mi sembra in evoluzione continua e sotto gli occhi di tutti. Che senso ha?”
Pensi che siate stata una riunione senza utilità?
“Onestamente penso di sì, non ci sono riferimenti certi di ripresa, come è normale che sia, non ci sono previsioni plausibili, né per oggi, né per domani, né per le date che sono state citate quali 4 dicembre come primo giorno post decreto, 10 gennaio come prima data utile del 2021 e 7 febbraio, ovvero quella che ad oggi sarebbe la previsione fatta per l’inizio dei campionati, quindi? Di cosa stiamo parlando?“
Quanto alle tematiche, invece, sei soddisfatto di ciò che è emerso?
“Purtroppo no, anche da questo punto di vista è inaccettabile ciò che ha detto il CRL: in sostanza l’unica loro proposta è di non proporre nulla e di lasciare ogni decisione relativa al format nelle mani delle società, sostanzialmente farebbero decidere noi, ma allora io dico dobbiamo davvero pagare tutte queste tasse di iscrizione, di gestione e chi più ne ha più ne metta, se poi il comitato ed i suoi rappresentanti non adempiono al loro compiti? Non si assumono responsabilità, non valutano le situazioni, non prendono una posizione, io sono piuttosto contrariato sotto ogni punto di vista“.
Voi del Bosto, però, una proposta concreta l’avete fatta, una sorta di “mini campionato”: vuoi spiegarcela?
“Il nostro pensiero è che non si possono dimenticare i costi sostenuti dalle società in questi due anni, costi che tra l’altro coinvolgono sia le prime squadre che i settori giovanili e su più fronti, e che, in aggiunta, riguardano due stagioni non disputate per intero, ecco perché noi vorremmo proseguire la stagione, nei limiti del possibile, con un mini campionato. In sostanza il girone attuale andrebbe diviso in due gruppi da 8 squadre scelte in base alla vicinanza geografica e si disputerebbero gare di andata e ritorno. A quel punto la prima in classifica sarebbe promossa in promozione mentre seconda e terza classificata si giocherebbero tutto nei playoff con le ultime due, invece, impegnate nella lotta salvezza“.
“Questa è solo una proposta – conclude Giardini – quello che ci preme di più è che il comitato si assuma, una volta per tutte, le sue responsabilità, anche e soprattutto in una situazione delicata come questa perché per uscirne c’è bisogno di questo, di persone che prendano con coscienza delle decisioni”.
Mariella Lamonica