Stiamo vivendo una fase difficile delle nostre vite e, allo stesso tempo, è difficile parlare di basket giocato ad eccezione della A con la A2 che è appena partita. Arduo ipotizzare quando rivedremo in campo le nostre minors così come è dura ipotizzare una possibile data di partenza per le attività del settore giovanile. Sono proprio i giovani coloro i quali soffrono di più questa situazione che li vede privati della possibilità di crescere, sperimentare, sbagliare e relazionarsi.

Iniziamo un piccolo viaggio nelle realtà della nostra provincia col progetto Ma.Go e con il responsabile Giovanni Todisco: “Penso che il nostro compito principale in questo momento sia di non lasciare soli i ragazzi. Nel nostro piccolo stiamo facendo un po’ di attività in videochat coi ragazzi delle varie squadre. Poi, per cercare di rendere un po’ più movimentata l’attività, chiediamo ai ragazzi di fare dei minivideo dei vari compiti assegnati di modo da rendere più partecipi e più piacevole lo stare insieme virtuale”.

Vi è anche altro oltre al “contatto” online?
“Cerchiamo di far fare anche del lavoro individuale ai ragazzi per farli sentire partecipi come può essere un lavoro iniziale di pesi per i ragazzi della U18 piuttosto che lavorare sul ball-handling per i più giovani. Poi, c’è chi è più fortunato che ha il giardino e, magari, ha anche un canestro con cui potersi “sfogare” e fare delle sessioni di tiro”.
Il virus ha fermato il primo anno di vita di questo progetto che, direi, era partito molto motivato e con idee.
“Veramente. E’ un peccato dato che nei primi due mesi insieme devo dire che stavamo lavorando molto bene. E’ stato veramente un peccato fermarsi, seppur doveroso alla luce della situazione epidemiologica e di ciò che sta accadendo nel nostro Paese, ma anche nel mondo. Stiamo comunque facendo delle riunioni con lo staff tecnico, ovviamente virtuali, dove ci confrontiamo e portiamo idee nuove su cui siamo al lavoro e speriamo che possano divenire importanti. La nostra speranza è di poter riportare i ragazzi in palestra a gennaio”.

Matteo Gallo

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