Ho visto cose buone e cose meno buone; il pareggio è un risultato giusto”. È la sintesi che Ezio Rossi fa al termine del suo debutto sulla panchina del Città di Varese a seguito dell’1-1 maturato a Casale. “Dopo sei allenamenti forse non potevo pretendere di più – continua Rossi –, ma avevo chiesto ai ragazzi un certo spirito e sono contento di aver visto la grinta e la volontà di lottare su ogni pallone, soprattutto contro una delle squadre più fisiche del campionato”.
Dopo il gol di Lillo la partita sembrava indirizzata sui binari biancorossi, ma nella ripresa il Casale ha agguantato il pareggio e, malgrado l’inferiorità degli ultimi minuti, sfiorato la vittoria. “Abbiamo pagato qualcosa a livello psicologico – spiega Rossi –. Chiaramente dopo cinque sconfitte può subentrare un po’ di paura, ma bisogna continuare su questa strada credendo nel lavoro quotidiano e dando fiducia ai ragazzi. Già solo il fatto di averli visti rammaricati, sapendo che avrebbero potuto vincere, vuol dire tanto: alleno un gruppo consapevole e disponibile che vuol fare bene, motivo per cui ci deve essere convinzione e autostima”.

Convinzione e autostima sono quindi gli ingredienti necessari per dare la definitiva svolta al campionato ed è lo stesso mister a sottolineare queste mancanze: “La squadra non mi è piaciuta proprio nel momento in cui eravamo in superiorità numerica: ci voleva pazienza e giro palla per aprire la loro difesa, e invece abbiamo verticalizzato troppo facilitandogli la vita. Ma oltre a questo ci sono tante situazioni che devono essere migliorate e non mi aspettavo certo di risolvere tutti i problemi con la partita di oggi. Non si esce da momenti del genere in poco tempo: siamo al 10/20% di ciò che chiedo, ma la strada è quella giusta, soprattutto se questo sarà lo spirito”.
Le assenze non sono certo una giustificazione – continua Rossi – e ringrazio la dirigenza per aver costruito una squadra capace di sopperire a ben otto defezioni. Se fosse successo al Casale avrebbero avuto ben più problemi di noi, e sono contento di aver fatto giocare gente che fin qui aveva visto poco il campo. Mercato? Malgrado la posizione in classifica dobbiamo aspettare un po’: ho fuori tre centrocampisti potenzialmente titolari, mentre in attacco c’è quasi un problema di sovrabbondanza. Inoltre devo ancora conoscere bene gli indisponibili”.

Infine una parola sul Casale che, come il Varese, sta attraversando un periodo difficile: “Oggi si sono affrontate due squadre ferite che non valgono questa posizione, ma la meritano perché i punti non mentono mai. Entrambe devono risollevarsi e risalire la china; noi dobbiamo farlo con pazienza e rimboccandoci le maniche”.

Dello stesso avviso Paolo Snidarcig, autore della sua miglior prestazione fin qui: “Per come si era messa la partita i tre punti sarebbero stati fondamentali, ma l’importante era tornare a casa con qualche punto. Avremmo potuto gestire meglio la superiorità e per questo resta il rammarico. Peccato, ma sarà per la prossima: dobbiamo migliorare e lo spirito è quello giusto. Cosa è cambiato rispetto a prima? Principalmente il modo di affrontare la partita: prima facevamo un pressing alto, mentre ora giochiamo in maniera più attendista. Per quanto mi riguarda sono disponibile a giocare in qualsiasi ruolo, oggi ho fatto la mezzala, e sono a completa disposizione del mister”.

Soddisfatto il vice allenatore del Casale Maurizio Germano (nella foto a destra): “È stata una partita maschia, come ce l’aspettavamo, contro una squadra motivata dal cambio in panchina. Nei primi venti minuti abbiamo giocato bene, sbagliando l’occasione che poteva indirizzare la sfida; poi siamo stati bravi a reagire e trovare il meritato pari. Voglio elogiare i ragazzi per ciò che stanno facendo in un momento così complicato e ci tango davvero a fare due ringraziamenti in particolare. Io sono reduce da un intervento cardiaco effettuato 40 giorni fa, per cui ringrazio il presidente e tutta la società perché mi sono sempre stati vicini. In più voglio ringraziare una ragazza di nome Nadia che ci è sempre stata vicina e in questo momento sta affrontando il Covid: i ragazzi la salutano e si stringono a lei”.

Matteo Carraro

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