Ora che la Lombardia è in zona arancione, nel milanese, oltre alla Rhodense, ha riaperto le porte del proprio centro sportivo anche la Calvairate. Nelle giornate di lunedì 7 e martedì 8 dicembre, infatti, sono tornate in campo le squadre dell’agonistica, della pre-agonistica e della scuola calcio, nel rispetto di rigorosi protocolli e secondo un apposito programma chiaramente riportato sul sito web della società. Abbiamo affrontato il tema ripartenza con Claudio Monaco, direttore sportivo del settore agonistico, che ha spiegato le nuove modalità di allenamento nonché l’attento lavoro svolto dallo staff al fine di garantire una ripresa in tutta sicurezza.

Come sono andati i primi giorni di allenamento? Qual è stata la risposta dei ragazzi e delle loro famiglie? 
“C’è stato tanto entusiasmo da parte dei ragazzi. Ormai erano fermi a casa da un mese e mezzo, tra la didattica a distanza della scuola e le nostre iniziative online, con cui cercavamo di tenerli impegnati e di essere presenti. Il fatto di poter venire per un’ora e un quarto al campo è fondamentale sotto ogni aspetto, perché possono stare all’aria aperta, correre, e anche se manca il contatto fisico della partita, almeno hanno un contatto di tipo visivo con i compagni e il mister. Abbiamo ricevuto una risposta molto positiva, basti pensare che nell’agonistica la partecipazione è stata di oltre il 95%. Da parte nostra, come società, abbiamo proposto di andare avanti anche nel periodo natalizio e le famiglie hanno dato la massima disponibilità, visto che durante le feste saremo tutti a casa. So che magari sono allenamenti poco funzionali, non sapendo quando si ripartirà con il campionato, ma i ragazzi sono comunque entusiasti e anche i genitori sono contenti della possibilità che stiamo dando ai loro figli in questo momento difficile”.

Quanto è complesso gestire questo nuovo tipo di allenamenti?
“La cosa fondamentale è organizzarsi bene, per la tutela di tutti. Bisogna avere più personale e lavorare con la massima attenzione. Non è semplice, ma lo facciamo per i ragazzi, che mettiamo sempre al primo posto. E infatti al primo allenamento si leggeva negli occhi che non vedevano l’ora di ripartire. Anche da parte dei mister c’è stata la stessa risposta positiva non appena si è intravista la possibilità di ripartire. Per quanto riguarda le misure di sicurezza, l’atleta arriva già cambiato ed entra dal cancello principale, mentre l’uscita è sul retro, quindi i gruppi non si incrociano mai. Al campo possono entrare solo i ragazzi, a cui viene sempre misurata la temperatura. Per l’allenamento procediamo un gruppo alla volta, con il dovuto distanziamento: sono venti ragazzi distribuiti su tutto il campo, a cui facciamo svolgere solo gli esercizi che ci sono consentiti. Abbiamo anche modificato gli orari: alle 15 parte già il primo gruppo, mentre durante l’anno la fascia oraria è dalle 17 alle 20, e la durata dell’allenamento è passata da un’ora e mezza a un’ora e un quarto, così che quei 15 minuti servano per liberare il campo. Organizzandoci in questo modo, il risultato è stato positivo per tutti”. 

Ripartirete anche con la Juniores e la prima squadra?
“In questo momento Juniores e prima squadra sono ferme e ripartiranno probabilmente a gennaio. Penso che per tutte le prime squadre riprendere gli allenamenti adesso sia poco funzionale dal punto di vista del campionato, perché si rischierebbe di iniziare la preparazione per poi doverla interrompere e ricominciare di nuovo. Oltre al fatto che loro si allenano alla sera e senza la possibilità di utilizzare gli spogliatoi bisognerebbe stare molto attenti all’abbassamento delle temperature. Restiamo in attesa di sviluppi sul prosieguo della stagione e per ora cerchiamo di essere fiduciosi sulla data di febbraio”.

Silvia Alabardi

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