In questo periodo di grave difficoltà per il mondo dello sport, e per tutte le piccole realtà locali che di esso si alimentano, tra i densi nuvoloni di tempesta si è intravisto un raggio di speranza e ottimismo in chiave futura grazie all’iniziativa di Varese Sport Commission, patrocinata dalla Camera di Commercio di Varese. Stiamo parlando di A Natale regala lo sportovvero della possibilità di acquistare voucher da sfruttare nel 2021 in una delle tante realtà sportive del territorio che hanno aderito a questo progetto. Un esempio è la scuola Shouri Team Karate di Maurizio Guerrini, direttore tecnico e allenatore Coni con cintura nera 3 dan.

“Il voucher sarà uno sconto per un anno sulla tariffa mensile, pari a 25 euro per l’abbonamento con un allenamento a settimana e a 35 euro per quello bisettimanale – spiega -. Il periodo di validità del voucher è chiaramente subordinato alla ripresa dell’attività. Si parlava di una riapertura a gennaio, ma a essere sincero non ci credo più perché la situazione non è rosea, specialmente andando incontro all’inverno in cui il virus si somma all’influenza normale. Penso che dobbiamo metterci il cuore in pace e aspettare con pazienza, altrimenti si corre il rischio di riaprire per poi dover chiudere dopo due settimane. Secondo me dovremo arrivare all’estate per vedere dei miglioramenti netti, quindi fisso settembre/ottobre 2021 come il vero e proprio inizio, tenendo conto anche del fatto che le persone, dopo tutto quanto successo, avranno bisogno di un po’ di tempo per tornare con fiducia alla vita di prima. Fino ad allora, è importante investire nella formazione personale e promuovere lo sport, quindi ringrazio Varese Sport Commission per questa iniziativa”.

Ci parli un po’ della scuola. Quando è nata l’attività e dove ha sede?
“La nostra è una società ‘neonata’ visto che abbiamo aperto a settembre. Ci troviamo a Gavirate presso il centro commerciale Campo dei fiori, al piano interrato, all’interno del centro sportivo We Fit, in cui prendiamo in affitto qualche ora il lunedì e il mercoledì. Prima lavoravo in una scuola a Taino, dove supportavo l’insegnante Michele Ferrieri, ma con la qualifica di allenatore Coni ottenuta nel 2019 potevo aprire una mia società e così a metà 2020 ho preso questa decisione con la speranza che la situazione dopo l’estate potesse migliorare. Ero consapevole che il ritorno alla normalità era ancora impossibile, ma almeno l’ASD è stata aperta e ora è semplicemente sospesa in attesa di poter cominciare per davvero. Siamo un’associazione affiliata alla Federazione FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, ndr), che è la principale federazione di karate, tant’è che sono gli atleti di questa nazionale ad andare alle Olimpiadi. Siamo anche tesserati con lo CSEN, Ente di Promozione Sportiva, in modo da avere un appoggio che ci permetta di ampliare il ventaglio di possibilità anche per gli agonisti”.

Com’è stata la risposta della gente nel breve periodo in cui la scuola era aperta?
“Per via della situazione, avevo notato un po’ di insicurezza da parte dei genitori che mi contattavano, sia dal punto di vista sanitario che economico, perché non si sapeva cosa sarebbe successo e se ci sarebbe stato un altro lockdown. Di conseguenza, molti erano interessati ma pochi si sono effettivamente fatti avanti. Purtroppo siamo riusciti a fare solo due o tre lezioni con qualcuno, perché subito dopo, tra l’ordinanza 623 della Regione Lombardia e il successivo DPCM, la scuola è rimasta in stand-by”.

Come sta impiegando questo periodo?
“È ovviamente un anno pesante, ma il tempo non si spreca, quindi questo periodo di stop, guardato da un’altra prospettiva, può essere utile a noi tecnici per ampliare le nostre conoscenze, e infatti sto seguendo dei seminari e corsi di aggiornamento online. Poi voglio anche approfittarne per promuovere la scuola. Su Varese Sport Commission ho visto tante attività sportive diverse, quindi mi sono detto: “Perché no?” e così ho richiesto l’inserimento del mio annuncio. Spero con questa iniziativa di riuscire a fare un po’ di pubblicità e far conoscere la mia società nel territorio, in modo che alla ripresa ci sia già qualcuno interessato a iscriversi. 
Purtroppo tutti gli sportivi stanno sperimentando un momento di difficoltà e più che altro mi metto nei panni dei ragazzi e dei bambini che hanno le mani legate. Stanno perdendo molto perché lo sport non è solo un concetto fisico, non vuol dire solo partecipare attivamente alla lezione e faticare per un’oretta, ma serve anche per aumentare la concentrazione, con effetti sulla vita di tutti i giorni, perché se il bambino riesce a concentrarsi meglio andrà anche bene a scuola, oltre al fatto che lo sport insegna a stare con gli altri, quindi aiuta anche ad avere migliori relazioni sociali con i compagni. Praticare una disciplina è molto importante per la crescita e se posso lanciare un messaggio ai ragazzi direi loro di tenere duro e di non perdere la bussola. Questo periodo di stop dura da tanto tempo e giorno dopo giorno stare chiusi in casa deteriora e può far perdere la voglia, ma con pazienza potremo riprendere a fare quello che più amiamo e tutto tornerà quasi alla normalità”. 

Sperando che questo ritorno alla normalità non sia troppo lontano, a che fasce d’età si rivolgono i corsi e come vengono strutturati?
“Tendenzialmente la scuola copre tutte le fasce d’età, con corsi ad hoc. La prima fascia è il corso di avviamento al karate che riguarda i bambini dai 6 fino ai 9/10 anni, in cui presento la disciplina in forma ludica. Il karate è un’arte marziale che a causa del gesto tecnico ripetuto nel tempo potrebbe annoiare i più piccoli, quindi la lezione deve essere molto attiva in modo da attrarre il bambino. La tecnica viene insegnata sotto forma di pillole e si preparano vari percorsi e attività motorie per sviluppare le capacità coordinative fondamentali per la crescita. 
La fascia intermedia è quella pre-agonistica, rivolta ai ragazzini dai 10 ai 12/14 anni, in cui si possono presentareancora situazioni della fase 1, ma chiaramente il karate entra più nel vivo e la tecnica diventa preponderante. Crescendo si arriva all’agonismo, quindi aumenta l’intensità dell’allenamento perché l’obiettivo è quello di andare in gara e dare il massimo. Chi invece non vuole seguire quel tipo di percorso, può venire in palestra semplicemente perfare attività motoria, e in generale la modalità della lezione è la stessa, ovvero una fase di attivazione integrata al gesto tecnico. 
Dopodiché c’è la fascia amatoriale o il cosiddetto karate master per adulti, per chi magari ha fatto karate in passato e vuole riprendere l’attività. In tal caso si riparte dai punti cardine della disciplina e si rimodella la lezione più che altro in termini di difesa personale.
Chiaramente all’interno della stessa fascia possono esserci atleti di diversi livelli e in quel caso vengono divisi in gruppi, in cui i più maturi hanno determinati compiti da svolgere. Durante l’anno, in base ai progressi, c’è il cosiddetto passaggio di cintura, che di solito avviene mediante un saggio, uno a metà gennaio e l’altro fine maggio. Il bambino parte dalla cintura bianca e quando arriva a quella marrone deve tenerla per almeno due anni, dopodiché se ha almeno14 anni può fare l’esame regionale di cintura nera primo dan, che è come un nuovo inizio, perché da quel momento comincia un percorso per capire il vero senso del karate, che è anche un po’ il senso dell’esistenza, ovvero vivere nel rispetto degli altri. Questa disciplina, infatti, ha radici antichissime, in Giappone, in Cina e prima ancora in India, e poggia su solide basi filosofiche. È uno dei pochi sport in cui la lezione nasce e finisce sempre con il saluto, quindi il bambino che si approccia al mondo delle arti marziali nota subito questa cosa e assimila tanti insegnamenti. Con il karate gli si dà una mano non solo per la crescita fisica e muscolare, ma anche dal punto di vista della disciplina e delrispetto, affinché possa aprire la mente e sviluppare capacità che si porterà dietro per anni”.

Silvia Alabardi

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