L’impegno di Varese Sport Commission nella promozione degli eventi con finalità sportive e turistiche è stato costante negli anni. In un 2020 così difficoltoso, il lavoro per ridare slancio alla filiera non è mancato. L’ultima iniziativa promossa dall’ente, cui fa capo la Camera di Commercio di Varese, si chiama “A Natale Regala lo Sport”. L’idea è quella di favorire la pratica sportiva attraverso l’acquisto di buoni, che danno accesso a una serie di attività presso le strutture convenzionate.
Tante, infatti, sono le società che hanno aderito al programma e tra queste figura la Canottieri Corgeno. “Si tratta di un’occasione importante per noi – spiega Elisa Stranges, istruttrice e allenatrice del club –, l’obiettivo è quello di avvicinare sempre più persone al canottaggio. Il lockdown, purtroppo, ha allontanato diversi atleti”.

Come vi siete approcciati all’iniziativa sostenuta da Varese Sport Commission?
“La proposta mi è giunta dal nostro presidente Giovanni Marchettini ed io ne sono stata favorevole fin da subito. Crediamo che sia un’ottima idea, utile a dare visibilità a questo sport e alla nostra squadra, avvicinando tanto i giovani quanto gli adulti. I voucher rappresentano un’interessante opportunità, poiché non avevamo mai pensato di creare dei pacchetti di prova per promuovere le nostre attività. Considerato il particolare momento, una chance come questa può essere l’ideale per chi vorrà concedersi una boccata d’aria sul lago”.

Come sono suddivisi i vostri voucher?
“Noi proponiamo tre pacchetti validi per un anno, acquistabili sul sito ufficiale di Varese Sport Commission. Il primo è rivolto alla categoria più giovane, quindi ai ragazzini dai 9 ai 13 anni di età; il secondo è dedicato ai ragazzi a partire dai 14 anni in su; il terzo, invece, è destinato agli adulti. Ognuno dei tre coupon, prevede una serie di esperienze dirette, allo scopo di apprendere le nostre attività di base”.

Pensate che questa iniziativa possa essere accolta positivamente dal pubblico?
“Le premesse per sponsorizzare questo sport sono ottime, sebbene il canottaggio in Lombardia sia già abbastanza noto, specialmente nella nostra provincia. Ciononostante, ci è capitato spesso di organizzare incontri di promozione nelle scuole, riscontrando un certo smarrimento. Pertanto, attraverso questo progetto ci piacerebbe anche solo far capire cosa significa essere canottieri. Quest’anno abbiamo notato un certo interesse da parte degli adulti. Complice la bella stagione e l’attenuarsi dei protocolli legati al Covid, la scorsa estate ha visto un importante avvicinamento di genitori e non, vogliosi di provare quanto visto fare dagli atleti più giovani. L’incognita, secondo me, è rappresentata dalla pandemia, poiché non sappiamo quanto andrà avanti questa situazione. Molte persone hanno ancora timore ad uscire, nonostante le misure di sicurezza imposte in ogni ambito. Mi auguro che gli effetti di questo bel progetto possano vedersi già dalla prossima primavera”.

Com’è stato per voi gestire un 2020 così ricco di difficoltà?
“Un anno molto strano, senza dubbio. Ricordo che a marzo siamo stati bloccati proprio il giorno in cui avevamo in programma la gara che apriva la stagione. Eravamo in sede quando ci comunicarono di tornare a casa, poiché dal ministero era stata emanata la circolare che sospendeva tutte le attività sportive. Da quel momento ci siamo dovuti reinventare. Durante il lockdown abbiamo continuato con gli allenamenti casalinghi, aiutandoci con piattaforme online come Zoom. Ai più piccoli chiedevamo di collegarsi solamente per confrontarci con loro e stare assieme. Ai ragazzi dai 13-14 anni in su, invece, abbiamo assegnato dei circuiti specifici; alle categorie Master e Voga, riservate agli adulti, abbiamo raccomandato esercizi a corpo libero. Era fondamentale far sentire ai tesserati la nostra presenza, seppur virtualmente. Questo approccio ci ha permesso di tenere i ragazzi vicino a noi quanto più possibile. Sono a conoscenza di realtà sportive che hanno perso molti ragazzi per abbandono, proprio a causa della quarantena e degli effetti generati dal Covid”.

A proposito di quest’ultimo punto, su quanti atleti può contare la Canottieri Corgeno?
“Il settore giovanile, al momento, vede circa 20-25 ragazzi. Il settore agonistico ha sofferto di qualche diserzione, sono rimasti tra i 10 e 15 atleti. Per quanto riguarda le categorie Master e Voga possiamo contare complessivamente su circa 30-35 effettivi. Considerando tutto il contesto, sono un centinaio le persone che gravitano attorno alla società. È un numero abbastanza buono, nonostante lo scorso anno potessimo contare anche il doppio delle presenze”.

Siete riusciti a partecipare a qualche manifestazione o ad organizzarne?
“Per quanto riguarda il settore giovanile, abbiamo partecipato unicamente al Meeting Nazionale Under 14, organizzato da noi qui a Corgeno. Gli agonisti, invece, sono riusciti a gareggiare in diverse competizioni di carattere regionale e nazionale, tra cui i Campionati Italiani svoltisi a Varese. Il calendario di quest’anno è stato decisamente ridimensionato rispetto al solito, offrendo una bassa gamma di eventi, ma riuscendo comunque a prendere parte a tutti quelli in programma”. 

Obiettivi per il prossimo anno?
“Incrociando le dita, a marzo dovrebbe ricominciare regolarmente la stagione. Le manifestazioni in scaletta sono state confermate, ma attendiamo l’ufficialità dagli organi di governo e dalla federazione. Noi ci stiamo preparando nell’ottica di arrivare pronti alla riapertura dei giochi, non vediamo l’ora”.

Dario Primerano

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