Marco Brugnerotto, 17 anni, è uno dei più promettenti talenti del tennis maschile italiano che da qualche anno sembra essere in crisi, al contrario delle colleghe donne. E proprio nella nostra provincia, precisamente a Masnago, seguendo i preziosi consigli di Eugenio Rossi e di papà Massimo, sta crescendo un giovane molto interessante di cui, viste le premesse, sentiremo parlare nei prossimi anni.
Marco è tra i primi 100 tennisti under 16, ha già partecipato e vinto numerosi tornei nazionali e internazionali e ha sfiorato, a causa di una influenza beffarda, il sogno di giocare gli Australian Open Juniores, una delle massime competizioni al mondo. A suon di successi, ha trascinato il Tennis Club Isola Virginia di Biandronno alla finale per accedere alla serie B, finale che si svolgerà domenica 23 alle ore 10 proprio a Biandronno.
Come è nata la tua passione per il tennis?
“Ho iniziato a 10 anni, per caso; mio papà è maestro di tennis e di solito giocavo con lui un’oretta alla settimana per divertimento. La mia vera passione era il calcio e per alcuni anni ho militato nell’Insubria e sono stato anche segnalato dagli osservatori dell’Inter. Poi, però, ho virato decisamente verso il tennis”.
Quali sono i tuoi colpi migliori?
“Sono bravo nel rovescio e riesco a indirizzare la palla dove voglio. Un altro colpo che mi viene bene è la risposta al servizio; anche se il mio avversario serve a 200 Km/h, di solito rispondo in modo efficace. In questi ultimi tempi sono migliorato a servizio e nella volée. In generale, mi descrivo come un giocatore d’attacco perché non mi piacere stare dietro e aspettare l’avversario, ma prediligo essere io a prendere l’iniziativa e affondare il colpo”.
Qual è il tuo tennista preferito?
“Senza dubbio mi ispiro a Roger Federer che, a mio parere, pratica il tennis più completo. Anzi, per me lui è il tennis. Anche se sono mancino come Nadal, preferisco decisamente Federer allo spagnolo”.
Com’è la tua giornata tipo?
“Dedico molte ore ad allenarmi e a perfezionare la mia tecnica. Ho iniziato a frequentare il Liceo Scientifico ma non riuscivo a conciliare l’impegno gravoso dell’allenamento con quello altrettanto importante dello studio. Per questo motivo ora studio in una scuola privata; ciò mi consente di assentarmi per partecipare a vari tornei anche all’estero e coltivare il mio sogno di diventare professionista”.
Qual è il tuo obiettivo, dunque?
“Ho vinto alcuni tornei e Open e per questo l’anno scorso sono riuscito a guadagnare molti punti. Spero di continuare così e il prossimo traguardo che mi sono prefissato è quello di conquistare il primo punto ATP e poter giocare così tra i professionisti. Per questo motivo, insieme ai miei allenatori, abbiamo deciso di non prendere parte a tornei Under 18, ma puntare ad entrare tra i più grandi”.
Fai parte della nazionale italiana?
“Purtroppo no perché davanti a me ho Gianluigi Quinzi e Filippo Baldi. Nella mia categoria in Italia sono il numero 4 o 5, mentre in nazionale sono chiamati i primi 3. Sono però in pianta stabile nella Rappresentativa della Lombardia insieme a Filippo Baldi e Simone Roncalli”.
Se ad inizio giugno ti seri aggiudicato l’Open di Cardano battendo il maestro Simone Vismara, siamo ora alle porte di un altro impegno importante: provare a conquistare la promozione in serie B con il Tennis Club Isola Virginia.
“Tutti noi sentiamo molto questo appuntamento perché la serie B è un sogno per il nostro piccolo circolo. Siamo partiti dalla D4 e ora, qualche anno dopo, siamo ad un passo dalla B. Sappiamo che domenica, pur essendo sul sintetico di casa e godendo dell’apporto del nostro pubblico, non sarà facile perché Crema ha giocatori molto forti. Nessuno di noi è professionista, mentre tra i nostri avversari c’è addirittura il numero 800 della classifica ATP. Noi ci stiamo allenando intensamente e siamo sicuri di fare bene. Colgo l’occasione per citare anche gli altri miei compagni: Andrea Begnis (2.5), Andrea Piran (2.6), Stefano Gallo (2.7) e le riserve Lorenzo Villa (3.2) e Giacomo Ageno (3.2). Non abbiamo sponsor, ma con sacrifici e soprattutto con la nostra grande passione per il tennis, siamo arrivati lontano”.
E Marco, portacolori della sua squadra, vuole spingersi oltre e continuare a sognare un posto tra i migliori.
Laura Paganini