La prima volta fu nella primavera del 1927 (2-1 a Busto e 3-2 al campo di via Lombroso nel Girone Finale della Prima Divisione Nord). Da allora, 87 sfide spalmate in quasi un secolo e in tutte le categorie (A, B e C) tranne i dilettanti con sul piatto tutto quanto può accendere (e dividere) le rispettive tifoserie. Anche sul fronte extracalcistico. Con le recenti escursioni in A e in B dei piemontesi a creare ulteriore accumulo di motivazioni sul fronte biancoblu.
Trascorsi a parte, domenica (ore 15, stadio “Piola”), Novara e Pro Patria cercano un centro di gravità permanente a ridosso della sosta di fine anno. I tigrotti dopo la prova di spessore contro il Lecco. Gli azzurri ad una settimana dal nuovo ribaltone in panca. Il Derby del Ticino banale non lo è stato davvero mai.        

Chissà perché… capitano tutte a me. Non è la prima volta che Javorcic affronta con la Pro Patria una squadra che ha appena cambiato allenatore. Nel triennio di C è già occorso 3 volte. Il bilancio? Salomonico. Un pari con l’Albissola (1-1 con Bellucci al posto di Fossati), una sconfitta (poi neutralizzata) con il Pro Piacenza (2-1 con Maspero per Giannicchedda) e una vittoria con il Lecco (1-0 con D’Agostino per Gaburro). Tutto questo per dire cosa? Niente. Solo un freddo dato statistico che nel caso della nuova (vecchia) direzione tecnica del Novara potrebbe però scaldare la scacchiera tattica. Lo spalatino recupera Boffelli dal turno di squalifica e potrebbe non mettere mano (o metterne pochissima) all’undici che domenica ha messo in saccoccia i 3 punti. L’infrasettimanale di 72 ore dopo con la Giana (mercoledì ore 15, stadio “Speroni”), potrebbe però dover essere letto in parallelo.           

Come si cambia per non morire. Spesso si sbaglia due volte per evitare di farlo una terza. O qualcosa del genere. Cioè, quello che potrebbe essere capitato al Novara tornato sui suoi passi dopo la breve (e deficitaria) esperienza in panchina di Michele Marcolini (4 punti in 7 partite). Dietrofront e guida nuovamente affidata a Simone Banchieri. Diretta emanazione del patron Maurizio Rullo. Il ribaltone (seguito al 2-0 rimediato a Crema), dovrebbe rimettere il piano tattico sui binari del 4-3-3. In luogo del 4-4-2 marcoliniano. “Rimettiamo le cose a posto. Basta confusione”, le prime dichiarazioni al nuovo insediamento del tecnico torinese.
In soldoni (e per pura ipotesi), Lanni tra i pali; Natalucci, Sbraga, Migliorini e Bove in difesa; Bianchi, Buzzegoli e Collodel (o Schiavi cui è stata abbuonata la terza residua giornata di squalifica) in mediana; Gonzàlez e Panico a sostegno di Zigoni. Anche in questo caso, l’impegno successivo con la Pistoiese avrà la sua parte in commedia.       

Siena ridens. Classica meritevole solo di una matricola. Nello specifico, Valerio Crezzini di Siena (Stefano Lenza di Firenze e Costin Del Santo Spataru di Siena gli assistenti, Sergio Palmieri di Conegliano il quarto ufficiale). Per il fischietto toscano (nella vita statistico per un istituto di credito), quarta gara diretta in categoria (3 pareggi nelle partite precedenti). Prima della promozione era considerato uno degli arbitri più promettenti della Serie D. Forse in virtù (malizia) del designatore, il concittadino Trefoloni.       

Caro Babbo Natale… Causa distanziamento, gli auguri biancoblu quest’anno sono rigidamente social. In una versione tigrotta del Calendario dell’Avvento, ogni giorno ribalta per una categoria giovanile. In attesa della Prima Squadra. Nei primi 3 giorni, Pulcini, Esordienti e Under. Tutto su Aurorapropatria1919.com con link sulle relative pagine Facebook, Twitter, Instagram e compagnia.       

Giovanni Castiglioni

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