Continua la querelle legata al fallo antisportivo fischiato a Luis Scola contro Treviso a 18 secondi dalla fine della gara di domenica scorsa che ha permesso poi ai veneti di vincere la partita in casa della Openjobmetis Varese per 79-80. Un fallo che è stato fonte di molte polemiche negli ultimi giorni, oltre che sulla decisione arbitrale, anche sulla comunicazione plateale prima del fallo, tra i due arbitri Perciavalle e Paternicò.
Le polemiche per la chiamata dell’antisportivo hanno portato negli scorsi giorni ad ammende per Varese ed il suo GM Andrea Conti, reo di offese nei confronti del primo direttore di gara e che ha scatenato varie discussioni sui social e canali d’informazione legati al mondo varesino e non solo.
Per tale motivo il Comitato Italiano Arbitri ha scritto una nota con cui difende l’operato dei suoi tesserati con queste parole apprese sul sito della FIP.
“Il Comitato Italiano Arbitri, viste le varie interpretazioni (anche da parte di tesserati) apparse sugli organi di informazione sull’episodio avvenuto in occasione della gara di serie A maschile tra Openjobmetis Varese e De’Longhi Treviso dello scorso 27 dicembre, intende chiarire quanto segue:
A 18 secondi dalla fine della gara, il giocatore n. 4 bianco commette un fallo personale contro il giocatore n. 21 azzurro che viene dagli arbitri prontamente sanzionato. Gli stessi decidono di ricorrere all’utilizzo dell’Instant Replay System e dopo avere verificato le immagini, in ossequio al regolamento FIBA, decidono l’upgrade, trasformando il fallo da personale in antisportivo.
La decisione arbitrale è corretta in quanto la condotta del giocatore che ha commesso il fallo è riconducibile a due dei cinque casi presenti nel regolamento FIBA (che di seguito riportiamo) e che prevedono la sanzione da parte degli arbitri di un fallo antisportivo: “Art. 37.1
Un fallo antisportivo è un contatto falloso di un giocatore che, a giudizio dell’arbitro, è:
• Non un legittimo tentativo di giocare direttamente la palla nello spirito e nell’intento delle regole.
• Un contatto eccessivo, duro causato da un giocatore in un tentativo di giocare la palla o un avversario.”
A maggior chiarimento precisiamo che il voler commettere un fallo rientra nella tattica di gioco messa in atto da una squadra, ma esso deve rispettare i canoni stabiliti dal regolamento”.
Alessandro Burin