Lunedì sera Carlo Tavecchio, neo eletto presidente del CRL, ha tenuto un incontro con le società del campionato di Eccellenza affrontando diversi temi tra cui la possibile ripartenza e il protocollo da attuare.
Questa sera, sulla piattaforma Zoom, si sono ritrovati i rappresentanti delle formazioni di Promozione: ben 170 persone collegate. Domani, mercoledì 20 gennaio alle ore 20.30, toccherà a quelli di Prima Categoria. Sabato 23 gennaio sarà la volta della Seconda Categoria (alle ore 10) e della Terza Categoria (alle ore 15).

Anche in questa riunione tema caldissimo è stata la possibile futura ripartenza. Due le date proposte nel corso della serata: il 21 e il 28 marzo scatterebbero i recuperi delle gare saltate ad inizio stagione e poi dal 3 aprile al 2 giugno la finestra entro la quale disputare il campionato. Ma la domanda è: chi vuole ripartire?
E, alla fine dell’incontro, la maggior parte degli interventi ha palesato come l’intenzione sia quella di non ripartire. O meglio, come la maggior parte dei club ritenga che sia molto difficile pensare di poter riprendere il campionato.

Ad aprire la serata il saluto del presidente Carlo Tavecchio: “Vi ringrazio per la partecipazione. Tutti abbiamo voglia di vedere i campi pieni, gli arbitri e le partite. Il reggente aveva detto che il 7 febbraio si sarebbe dovuto iniziare… non voglio commentare. Il 5 marzo scadrà il DPCM e prima di quella data è impossibile pensare di partire. L’idea è quindi di dedicare il 21 e il 28 marzo come date dove si potrebbero giocare i recuperi e poi ad aprile iniziare la stagione per finire a giugno con un solo turno infrasettimanale. Ovviamente si giocherà una sola tornata di campionato. Voi dovete essere protetti col mantenimento della categoria sia che non si giochi, sia se si giocasse solo mezzo campionato. Se dobbiamo ripartire, dobbiamo farlo in sicurezza con tutti i protocolli da seguire. Protocolli che, per come è adesso la situazione, sono molto onerosi per le società. Meglio di voi però non c’è nessuno per sapere quello che potrebbe essere giusto fare”.

Marco Dallo, Direttore Sportivo del Morazzone: “Per noi è impensabile pensare di poter tornare a giocare, a maggior ragione farlo senza pubblico. In questo momento non ci sono i presupposti per poter tornare in campo con questi protocolli. Il tempo è troppo poco per rimettere in campo ragazzi che sono fermi da mesi, il rischio infortuni è troppo alto. Noi ci concentreremo sui più giovani, sul settore giovanile che cercheremo di far ripartire il prima possibile anche senza i campionati. E’ importante che tornino a giocare a calcio, ma a calcio quello vero”.

Luigi Buraschi e Sandro Tognola dell’Union Villa Cassano hanno le idee chiare: “Non abbiamo nessuna intenzione di ripartire in questo modo. Non è assolutamente calcio e i protocolli che dovremmo applicare sarebbero troppo dispendiosi per società come le nostre di Promozione. Concentriamoci su come ripartire nella prossima stagione e su cosa fare per i nostri ragazzi del settore giovanile. Non ritengo giusto dover giocare un campionato a metà”.

Carmine Gorrasi, Direttore Generale della Solbiatese: “La voglia di tornare in campo è veramente tanta. Sono d’accordo con la proposta di Tavecchio nel riprendere a metà fine marzo e finire poi per giugno. Ad inizio stagione abbiamo fatto investimenti importanti per rispettare i protocolli per gli allenamenti e ora sarebbe un peccato disperdere tutte quelle energie. E’ chiaro che ci devono essere i presupposti completi per poter tornare a giocare nella massima sicurezza. Diversamente, noi siamo già pronti a programmare il futuro con un occhio di riguardo per i nostri giovani che vanno tutelati in maniera assoluta”.

Dario Marinoni, presidente del Fenegrò: “Noi non vogliamo ripartire per diverse ragioni. I ragazzi vanno tutelati dal covid ma anche dall’integrità fisica. C’è troppo poco tempo per tornare ad allenarsi dopo un lungo stop come questo e pensare di essere in campo senza rischiare di farsi male. Lo scorso anno noi siamo retrocessi dall’Eccellenza senza che nessuno ci chiedesse nulla, quindi sentire che quest’anno si vuole bloccare tutto mi fa un po’ di rabbia”.

Paolo Marazzina, presidente del Locate: “Condivido in pieno quanto detto da Tavecchio. Il nostro desiderio sarebbe quello di poter andare a vedere la domenica i nostri ragazzi. In questo momento ripartire con questi protocolli è impossibile, seppure a malincuore. Piuttosto pensiamo già a come fare a settembre”.

Fabio Spada, presidente dell’Union Calcio Basso Pavese: “Chi non osa afferrare le spine non dovrebbe mai desiderare la rosa. Tavecchio mi è piaciuto perchè vuole fare, noi abbiamo speso soldi per un campionato di Promozione che ci desse risultati sportivi. Per questo, a differenza del Governo, spero che Tavecchio ci dia delle risposte con delle tempistiche chiare: ripartiamo ad aprile e in questo modo, poi se non si può valuteremo, ma non ogni 15 giorni una cosa diversa. Idee chiare”.

Massimo Vecchia, presidente della Nuova Valsabbia: “La vedo dura una ripartenza, però sono consapevole che bisogna pur valutarla. Così, senza entrare nel merito di quello che avete proposto e che tutti valuteremo insieme, mi sento di dire che dobbiamo tenere presente alcuni aspetti prioritari. La ripartenza in sicurezza con protocolli che tutelino i giocatori ma anche i presidenti che non devono essere responsabili penalmente. Inoltre, ritengo che debba essere la maggioranza delle società a decidere di voler ripartire. Finalmente possiamo dire la nostra, è giusto farlo e dobbiamo farlo insieme. Poi settimana prossima mi auguro che si dedichi tempo a decidere come far ripartire i ragazzi”.

Federico Salvetti, presidente dello Sporting Club di Mantova: “Sono contrario ad una ripartenza, come ho già avuto modo di dire più volte. Non ci sono i presupposti per farlo in sicurezza. Ora ritengo che dobbiamo concentrarci su come iniziare la prossima stagione a settembre con idee chiare e precise. Tavecchio ci ha promesso sostegni, soprattutto economici, anche per le società e spero che mantenga questo impegno con fatti immediati che permettano a tutte le società di sopravvivere”.

Claudio Frigerio, Direttore Generale del Brianza Calcio: “Sono d’accordo con la proposta di ripartenza che ci è stata presentata ad inizio riunione. Abbiamo fatto molti sforzi e molti investimenti per attuare i protocolli di inizio stagione. Questi sforzi non devono essere stati vani, quindi con le giuste modalità penso che sia doveroso ripartire. Non si può stare fermi un anno e mezzo”.

Adriano Girotta, presidente del Gs Villa 1969: “Durante la prima fase della stagione, attrezzandoci come doveva essere fatto, noi non abbiamo avuto un caso di positività. Dobbiamo quindi a mio avviso rivolgere la nostra attenzione ai giovani, non buttare quanto era stato fatto per prevenire e cercare di rafforzare ma tornare a giocare. I giovani si aspettano di giocare, un anno senza calcio, per loro, è un anno senza vita. Sono d’accordo sulle modalità proposte, ripartire con quel format e portare a termine la stagione”.

Giancarlo Malchiodi, Direttore Generale della Casati Calcio Arcore: “C’è troppa incertezza dovuta alla gravità della situazione. Per questo noi pensiamo che sia meglio non ripartire. Congelare tutto, ripartire con la nuova stagione come se fosse questa”.

Sara Rossi, addetta alle pubbliche relazioni dell’Olimpia Grenta: “Sono d’accordo con Tavecchio quando dice che tutti abbiamo voglia di tornare in campo. Purtroppo però penso che non ci siano i presupposti per farlo in sicurezza. I protocolli da mettere in opera sarebbero troppo complicati e onerosi per le società e quindi, ripeto, noi pensiamo che sia meglio non riprendere questa stagione”.

Bruno Sesani, Direttore Spoirtivo della Pradalunghese: “Speriamo che ad aprile la situazione generale sia diversa da quella di oggi e che la zona, bianca o gialla che sia ci permetta di ripartire. Detto questo, sarei felice di poter tornare a giocare, prima di tutto perchè vuol dire che stiamo tutti bene e poi perchè torneremo al campo. Dovremo valutare bene come ripartire perchè giocare senza retrocessioni vorrebbe dire che la maggior parte delle società giocheranno solo con i giovani penalizzando i pezzi forti che rimarrebbero inutilizzati”.

Matteo Isella, presidente dell’Arcellasco: “Piacerebbe a tutti poter tornare a giocare ma penso che sia molto difficile e per questo ritengo che pensare a come ripartire oggi vuol dire solo buttare del tempo prezioso. Utilizziamo questo tempo per pensare a come pianificare la prossima stagione e a far ripartire i nostri ragazzi sul campo il prima possibile ma senza avere un campionato da giocare subito. Giocare per il gusto di tornare al campo”.

Paolo Sotgiu, Presidente del Cavenago: “In cuor nostro penso che tutti vorremmo ripartire, allo stesso modo penso che tutti lo riteniamo quasi impossibile. Concentriamoci sul prossimo anno, su cosa fare delle annate, se congelare le annate e tutto il resto. Ripartiamo appena il caldo lo permetterà, facciamo tornare sul campo i ragazzi che si stanno disamorando al calcio ma non pensiamo al campionato. Se sarà possibile faremo tornei e quant’altro ma è importante far tornare i ragazzi in campo”.

Sandra Treccani, Direttore Generale della Pavonese: “Tutti abbiamo investito ad inizio stagione obbligandoci ad attuare un protocollo che era assurdo e chi non è servito a nulla perchè poi ci hanno fatto comunque smettere. Non concepisco più che ci sia una incertezza sulla ripartenza: meglio sapere che è finita la stagione e che ci possiamo concentrare su come costruire la prossima stagione”.

Franco Tarana, Direttore Sportivo del Real Dor: “Secondo noi è un’utopia tornare a fare calcio in queste condizioni. Questo è tutto tranne che calcio. Dobbiamo pensare alla salute di tutti e in questa fase e in questo modo non è possibile farlo, non pensiamo ai problemi economici, pensiamo alla salute”.

Chiude Tavecchio in risposta agli interventi:Prima di tutto non ho buone notizie riguardo ai contributi che il Governo potrebbe dare alle società: non è previsto nessun ristorno. Il mio impegno sarà di andare a chiedere un intervento concreto a sostegno dei club, intendo un sostegno economico urgente che dia linfa vitale. Detto questo penso che la maggior parte delle società abbia espresso il desiderio di non tornare a giocare. Settimana prossima sarà molto impegnativa, dovremo formulare una nostra proposta e lo faremo in base alle vostre opinioni. Una cosa deve essere chiara a tutti: se anche si tornerà a giocare il blocco delle retrocessioni e fuori di dubbio“.

Michele Marocco

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