Con l’amata calottina appesa momentaneamente al chiodo, ad occupare la maggior parte delle giornate è il lavoro, un lavoro pressante e ancor più pregno di responsabilità soprattutto quando si ha a che fare con l’ambito medico. È il caso di Fabio Ravagnani capitano della Varese Master Team ma impiegato presso l’azienda Elior Ristorazione Spa.
La mia multinazionale si occupa di gestire la ristorazione italiana di strutture ospedaliere, strutture scolastiche e aziendali e come tutti da un anno a questa parte siamo alle prese con questa situazione altamente complicata che ha cambiato, fra le altre cose, il nostro modo di lavorare”.

Qual è il tuo ruolo entrando un po’ più nel dettaglio?
Nello specifico gestiscono gli appalti mense presso gli ospedali di Desio, Carate Brianza, Giussano, Seregno e Limbiate motivo per cui sono a stretto contatto con queste strutture ospedaliere”.

Motivo per cui anche voi siete stati coinvolti nella prima vaccinazione…
Esattamente anche noi rientriamo in quelle categorie di “prima fascia” per l’accesso al vaccino tant’è che già da qualche settimana abbiamo ricevuto la prima dose”.

Raccontaci qual è stato il procedimento.
Su base volontaria ci è stato chiesto di aderire o meno alla campagna di vaccinazione, comunicati tutti i dati necessari verso fine dicembre, a partire dall’8 gennaio siamo stati contattati per prendere un comodo appuntamento direttamente tramite il gestionale dell’ospedale, un appuntamento concessoci davvero in tempi brevi, e di conseguenza ci siamo presentati rispettando i nostri turni per ricevere la prima iniezione”.

Come è andata? Ci sono stati sintomi evidenti?
Io l’ho fatto presso l’ospedale di Carate Brianza e devo dire che mi sono trovato benissimo, ottima organizzazione e personale altamente disponibile, per quanto mi riguarda ho avuto solo il muscolo un po’ indolenzito come dopo ogni vaccinazione e nulla più, credo che solo 2/3 colleghi abbiano avuto una lieve febbriciattola”.

Qual è stata la vostra percentuale di adesione? 
Nel gruppo che gestisco io di 50 persone, i dipendenti che hanno aderito sono si aggirano intorno al 90/95%

Quale sarà il prossimo passo?
Ovviamente c’è il richiamo e quindi il secondo step è la 2° dose di iniezione a distanza di tre settimane esatte, io posso dire che il 1° febbraio avrò completato la mia vaccinazione”.

A tuo avviso siete stati informati a dovere?
Io credo di sì, ci hanno mandato da leggere sia la scheda del vaccino sia le raccomandazioni dell’Istituto Europeo della Sanità nonché dell’azienda produttrice, come tutti i farmaci non possono garantire effetti a lungo termine, ma questo vale per tutte le cose, tenere in tasca il cellulare tutto il giorno, ad esempio, non sappiamo se riserverà effetti collaterali in futuro, quante volte se ne è parlato, e sempre come avviene negli altri casi si tratta di un farmaco sconsigliato sulle donne incinta perché è una categoria su cui non è stato testato, al di là di questo non sono rivelate in questi documenti altre controindicazioni”.

Voltando pagina c’è il capitolo pallanuoto, domanda secca: quanto ti manca?
Tantissimo come potrei dire il contrario, è praticamente un anno che non giochiamo e purtroppo temo non lo faremo ancora per un po’”.

Una fugace ripresa a settembre salvo poi abdicare in attesa di tempi migliori: quali sono le prospettive?
Esatto qualche mese fa quando la situazione sembrava essersi un po’ placata avevamo pensato di riprendere con allenamenti in sicurezza senza l’intenzione di iscriverci, momentaneamente ad un campionato, e così abbiamo fatto, ci siamo resi conto subito che non fosse la stessa cosa, il nuovo stop ha rafforzato la nostra idea tant’è che poi ci siamo guardati in faccia e ci siamo definitivamente, ma momentaneamente, sfilati le calottine. Prospettive? Non ci facciamo illusioni, prima di settembre, quando comunque se tutto dovesse andare bene la situazione sarà più o meno sotto controllo ma non passata in cavalleria, non ripartiremo, spiace tanto e spiace anche per la piscina Fabiano, che è una struttura di Varese di riferimento, questo è un periodo tremendo per lo sport dilettantistico, se non arriveranno fondi concreti a breve, purtroppo la ripartenza non ci sarà per tutti, c’è bisogno di sostegno e di una grande forza, il dilettantismo sta fallendo in ogni disciplina, io credo che il vaccino salverà la situazione sanitaria ma per la situazione economica c’è bisogno di altro”.

Mariella Lamonica

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