Da domani la Lombardia torna in zona arancione. Ad annunciare l’atteso passaggio dalla zona rossa a quella arancione della Regione è il presidente Attilio Fontana:Un’ottima notizia. Viene confermato quello che da tempo sosteniamo, ovvero che i dati della Lombardia erano tali da collocare la nostra regione in zona arancione”.
In virtù di questa decisione “già da lunedì le scuole medie riprenderanno la propria attività in presenza. Quelle secondarie di secondo grado potranno riprendere le lezioni in presenza secondo l’organizzazione stabilita nei piani operativi delle Prefetture. Regione Lombardia, per quanto di propria competenza – conclude il governatore – ha già attivato le procedure affinché il Trasporto pubblico locale attui quanto previsto dalle Prefetture”.

Il governatore ha anche aggiunto: “La sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique tutte romane ha contribuito a raggiungere il risultato auspicato”, ha tuonato. In realtà, però, la Lombardia è finita in zona rossa a causa di un suo errore, secondo quanto riporta il Corriere della Sera in una sua ricostruzione. I dati sbagliati forniti dalla regione hanno sballato il calcolo dell’RT, ovvero il valore che indica la diffusione del virus. Molte persone guarite dal Covid in realtà non sono state tolte dal conteggio dei positivi all’interno della compilazione del report fornito a Roma.
Da qui, poi, la decisione di istituire la zona rossa in Lombardia per tutta questa settimana.

La nuova mappa delle regioni

Zona rossa: Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano. 
Zona arancione: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Lombardia e Sardegna. 
Zona gialla: Toscana, Basilicata, Molise e Campania, Provincia autonoma di Trento. 

Regole della zona arancione

Spostamenti fuori dal comune: in zona arancione è consentito muoversi all’interno del proprio comune, ma non è consentito spostarsi fuori da esso. Si può uscire dal proprio comune per questi motivi: lavoro, urgenza, salute, visita a parenti e amici (si veda sotto il punto relativo), seconde case (si veda sotto il punto relativo), attività sportiva (si veda sotto il punto relativo). 

Spostamenti fuori dalla regione: gli spostamenti fuori dalla regione sono vietati fino al 15 febbraio 2021. Tranne che per i seguenti motivi: lavoro, urgenza, salute, spostamenti verso le seconde case (si veda sotto il punto relativo). 

Visite ad amici e parenti: in zona arancione ci si può spostare solo all’interno del proprio comune per far visita ad amici e parenti. E con le seguenti regole: una sola volta al giorno, dalle 05 alle 22, al massimo in due persone possono spostarsi (non rientrano nel calcolo minori di 14 anni e disabili). Dopo la visita, si può tornare a casa perché il rientro nel domicilio, abitazione, residenza è sempre consentito (ma deve avvenire prima delle 22).

Seconde case: in zona arancione si può andare nelle seconde case. Anche se si trovano fuori dalla propria regione. Ma con queste regole: solo il nucleo famigliare può spostarsi, non un gruppo o una coppia di amici. E l’atto di proprietà o il contratto d’affitto della seconda casa deve essere antecedente al 14 gennaio 2021 (esclusi dunque gli affitti brevi).

Bar e ristoranti: le attività di ristorazione – bar, pasticcerie, ristoranti – sono chiuse al pubblico, ma sono consentiti i servizi di consegna a domicilio e asporto. Attenzione: dopo le 18 i bar non possono fare più servizio d’asporto. 

Negozi aperti: supermercati, farmacie, parafarmacie, edicole, librerie, cartolerie, parrucchieri, tabaccai, ferramenta, fiorai, profumerie, erboristerie, barbieri, lavanderie. 

Passeggiate, attività fisica, sport: dalle 05 alle 22 in zona arancione è consentito svolgere attività spotiva solo all’interno del proprio comune. Con le seguenti regole: da soli, all’aperto e vicino casa. Si può uscire dal proprio comune (ma si deve rimanere all’interno della regione) per fare attività fisica solo qualora non sia possibile farla nel proprio comune (per esempio, nel caso in cui non ci siano campi da tennis). Inoltre è possibile, secondo il nuovo dpcm, entrare in un altro comune, “purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il comune di partenza”.

Redazione

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui