Nella giornata di martedì il Club Milano ha riaperto i propri impianti sportivi. Con il passaggio della Lombardia alla zona gialla, le squadre dell’attività di base e dell’agonistica sono tornate in campo. “È stato bello rivedere i nostri tesserati -commenta Roberto Lorusso, responsabile tecnico del settore giovanile-. Sia loro che i genitori erano molto entusiasti di questa ripartenza. Questo è il nostro primo tentativo per tornare alla normalità e dare ai ragazzi una valvola di sfogo, permettendo loro di fare ciò che amano: giocare a calcio”. 

Un entusiasmo ben immaginabile, se pensiamo che sono passati più di tre mesi da quella sera di ottobre in cui un’ordinanza della Regione aveva decretato lo stop delle attività sportive dilettantistiche. Da allora, il progressivo inasprimento delle restrizioni aveva impedito anche lo svolgimento di allenamenti individuali, eccezion fatta per quei pochi giorni di dicembre in cui le misure erano state momentaneamente allentate. “In quel periodo avevamo stabilito di rimanere fermi perché si sarebbe andati a breve in pausa natalizia. Abbiamo preferito aspettare e martedì è stato il primo giorno di ripresa ufficiale”.

Ripresa che arriva a portare un po’ di cauta speranza. “Ci voleva -continua Lorusso-, nel senso che dopo un periodo di pausa forzata si riparte in maniera intelligente e sicura, che era la cosa più importante per i nostri atleti. Ora che ci sono le condizioni per potersi allenare, lo facciamo più che volentieri, nel rispetto dei regolamenti federali e dei DPCM del governo. Ci sono regole precise da rispettare e l’unica soluzione era rivoluzionare la tabella standard degli allenamenti per gestirci meglio. Ogni squadra è stata suddivisa in gruppi di massimo dieci giocatori e si lavora principalmente sulla tecnica mantenendo il distanziamento. Gli allenamenti non durano due ore ma una per dare a tutti la possibilità di venire al campo due volte alla settimana. Abbiamo anche spostato qualche allenamento infrasettimanale al sabato o alla domenica così da sfruttare la luce del sole e qualche grado di temperatura in più e ottimizzare al meglio gli spazi per evitare eventuali assembramenti. Prima in quei giorni si era impegnati con il campionato, quindi ora che non ci sono più le partite è anche un modo per ritrovare un po’ di normalità nel fine settimana. Era importante ripartire per permettere ai bambini e ai ragazzi di rivedersi, socializzare e fare sport in un contesto serio e di qualità. Speriamo che si possa continuare così e che più avanti ci diano la possibilità di fare qualcosa di più concreto e corposo. Siamo fiduciosi e incrociamo le dita augurandoci che tutto vada per il meglio”.

Dopo questa seconda ondata che probabilmente ci ha abituato, con non poca rassegnazione, a mettere in preventivo lunghi tempi di ripresa, la speranza è che per lo meno per la prossima stagione si possa tornare alla vera e propria normalità. Restano, però, tante questioni in sospeso, ad esempio cosa succederà ai campionati sospesi e se effettivamente si opterà per il blocco delle annate.
A questo proposito, dice Lorusso: “La Federazione difficilmente farà ripartire i campionati. Al momento non è stata presa nessuna decisione, ma quando arriverà il momento accetteremo quello che ci verrà detto di fare, che penso sarà negli interessi di tutti perché bisogna pensare in primisalla sicurezza dei nostri atleti e cercare di non creare ulteriori contagi. Riguardo al blocco delle annate, quest’anno dopotutto si è rimasti fermi; i più piccoli non hanno fatto neanche una partita di campionato, l’agonistica tre o quattro a dir tanto. È come se la stagione non fosse mai iniziata e non so nemmeno se si riuscirà a terminare solo il girone di andata con i più grandi. Quindi, se la Federazione riterrà opportuno bloccare le annate, ci adegueremo. Spiace dirlo ma per i ragazzi sotto tanti punti di vista è stato un anno perso, che si è interrotto sul più bello. Anche gli allenamenti che facciamo adesso non possono considerarsi completi perché mancano tutte quelle attività che normalmente si svolgono in presenza dell’avversario e con il contatto fisico. Ma per ora va bene così. Andremo avanti rispettando tutte le normative e staremo alla finestra aspettando che cambi qualcosa”.

Aprendo la parentesi prima squadra, il Club Milano è tra le società di Eccellenza che accetterebbero l’idea di un’eventuale ripresa della stagione a fine marzo. “Per la prima squadra si tratta di un campionato importante con dinamiche complesse, promozioni e retrocessioni, e secondo me ci può stare che ripartano, purché vengano rispettati i protocolli. Al momento la sicurezza è la prima cosa da salvaguardare e non si può fare calcio ignorando le problematiche di questo periodo, quindi una soluzione potrebbe essere riprendere con le stesse misure che sono state adottate in serie D”.

Silvia Alabardi

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