Così come Varese, anche la Fortitudo ha cambiato allenatore durante questa stagione. Sulla panchina felsinea non c’è più il coach della Nazionale Meo Sacchetti, ma coach Dalmonte chiamato a risollevare una squadra partita con ben altre ambizioni che, al momento attuale, è tuttora coinvolta nella lotta per non retrocedere con il pericolosissimo incrocio coi biancorossi. 
Anche la squadra non è stata esente da ritocchi con la Effe che ha già salutato FletcherPalumbo e Happ. Chi è arrivato? La Fortitudo ha pescato a piene mani dalla defunta Virtus Roma aggiungendo in cabina di regia Tommaso Baldasso – 8,5 punti di media in 21′ di utilizzo col 47% da 3 in quattro gare – e il pivot Dario Hunt chiamato a dare solidità ad un reparto parso in difficoltà finora sopratutto a livello difensivo. A loro si è aggiunto anche Wesley Saunders, guardia atleticamente debordante e visto in maglia Cremona in precedenza nel nostro campionato. 

Come regista titolare troviamo Fantinelli che sta viaggiando su numeri migliori rispetto alla scorsa stagione. In guardia c’è il sentito ex di turno ovvero l’indimenticabile Adrian Banks, 35 primavere compiute proprio alla vigilia di questa sfida il 9 di febbraio per il top scorer biancoblu: 15,7 punti di media, ma con solo il 30,8% dall’arco. Solo il 29,2% del primo anno in biancorosso è inferiore a tale dato. Con lui l’inossidabile Pietro Aradori: sempre buona la sua media punti con 14,6 frutto di mani educate e talento offensivo, ma, dopo essersi fermato a fine dicembre a causa di un infortunio è tornato in campo nella gara contro Trento e, dopo un riacuttizarsi del problema ha comunque giocato domenica contro Sassari.

A completare gli esterni c’è la stazzata ala Todd Withers pescato dalla G League di Grand Rapids, giocatore che ha un buon uno contro uno, ma anche un buon tiro dalla lunga distanza. Sotto canestro troviamo oltre al già citato Hunt i nostri TotèCusin e Mancinelli. Il 211 Totè è quello che ha più beneficiato dell’arrivo di Dalmonte: lanciato in quintetto, nelle ultime uscite ha collezionato ottimi numeri che gli sono valsi la chiamata in Nazionale da parte di Meo Sacchetti. Il “vecchio” Cusin è stato chiamato per dare un rinforzo difensivo di peso al settore lunghi della Fortitudo mentre il “Mancio”, capitano della Fortitudo, ha un ruolo marginale con poco più di 10′ a gara, ma fornisce sempre impatto a discapito dei quasi 38 anni da compiere nel prossimo mese di marzo.

Matteo Gallo
(foto Fortitudo Bologna)

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