Finalmente, dopo una piccola pausa delle nazionali, si torna a respirare aria di campionato, con il match di sabato sera alla Segafredo Arena alle ore 19.30 tra Virtus Bologna ed Openjobmetis Varese. Una gara dall’importanza capitale per entrambe le squadre: le V nere sono alla ricerca di nuove risposte e di rilancio dopo la brutta uscita in Coppa Italia che ha negato, ancora una volta, la possibilità di portare a casa un trofeo ai ragazzi di coach Sasha Djordjevic e la Openjobemtis, invece, che è in cerca di un blitz che, ai fini della lotta salvezza, avrebbe le sembianze di un macigno clamoroso schiantato contro le rivali.

Tutti motivi che rendono questo match, sulla carta a senso unico, sicuramente affascinante, anche per la presenza di grandissimi interpreti da parte di una Bologna, che ha nel suo roster veri e propri top del basket europeo e mondiale.
Innanzitutto le V nere possono contare su una regia fatta di genio e classe infinita, qualità legate da un intelligenza tattica fuori dal comune dei due timonieri della Virtus, Teodosic e Markovic, direttori d’orchestra di una macchina dal potenziale altissimo. Infatti, a loro si aggiungono un Alessandro Pajola al rientro, autore di un’annata molto positiva e, soprattutto, nel reparto guardie Marco Belinelli, one man show che non ha ancora trovato la tanto auspicata continuità e quella concretezza che ne hanno segnato negli anni in NBA e con la Nazionale la carriera anche a causa di qualche acciacco fisico di troppo.

La qualità predominante delle V nere però è sicuramente la fisicità che riesce a mettere sul parquet con una squadra dalla media altezza nettamente superiore a quella di Varese e che nel suo reparto ali e lunghi porta tecnica e peso specifico in un binomio davvero devastante.
Weems e Abass abbinano una grande agilità ad una qualità tecnica fuori discussione, caratteristiche che li rendono pericolosissimi soprattutto in transizione, perché a difesa schierata la palla passa nelle mani delle guglie bolognesi con Hunter, Ricci e Alibegovic a fare da scudieri di quel Julian Gamble padrone assoluto del pitturato bianconero.

Un’impostazione di squadra, quella messa su da coach Djordjevic, che sicuramente va più in difficoltà quando si trova davanti avversari che la pressano e riescono ad alzare il ritmo della manovra, non lasciando la possibilità alla difesa bolognese di sistemarsi e piazzarsi, situazione nella quale diventa poi molto complicato entrare in area e trovare pertugi contro la fisicità estrema dei bianconeri.
Sarà questa la prerogativa principale che Varese dovrà cercare di mettere in atto sulla scorta di quanto mostrato da Venezia in Coppa Italia proprio contro la Virtus, quando, con una difesa asfissiante ed una velocità offensiva nell’arrivare al primo tiro, ha trovato le chiavi per portare a casa la gara.

Sicuramente ci sarà modo già di vedere in pratica la nuova impostazione della Openjobmetis con una squadra più fisica sotto il ferro e la possibilità di dare maggior libertà a Luis Scola, grazie ad Egbunu e Morse pronti a battagliare nel pitturato contro i lunghi bolognesi, in una sfida sicuramente ardua. Motivo per il quale a Varese servirà una grandissima prova di Strautins, capace di mettere in grande difficoltà con la sua fisicità la difesa di Ricci e Weems che presumibilmente saranno i suoi diretti avversari, dando una mano a Douglas su quello che sarà poi l’impatto di Belinelli nel match.

Sarà una partita dalle grandi emozioni, dunque, che tutti i tifosi varesini si augurano possa regalare grandissime sorprese rispetto al pronostico a senso unico.

Alessandro Burin

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