Domani sarà il Giorno. Quello in cui concretamente Antonio Rosati cesserà di essere padrone del Varese. L’attuale presidente Nicola Laurenza, subentrato proprio a Rosati, approdato al Genoa, comprerà la maggioranza delle quote del club biancorosso.  In che percentuale non è ancora dato saperlo, non perché le bocche siano cucite, solo perché questo aspetto deve ancora essere deciso definitivamente. Sono stati giorni di calcoli e bilanci per l’imprenditore Laurenza, fondatore del marchio Oro in Euro, che i conti, considerando l’escalation della sua azienda esportata anche all’estero, li sa fare bene. Per capire il peso delle quote che acquisterà bisognerà attendere fino a stasera. La firma nero su bianco è fissata alle 12 di domani presso uno studio notarile di Milano.
L’intenzione di Rosati è quella di svincolarsi definitivamente dal Varese. In via ufficiosa la Federazione ha fatto sapere che formalmente nulla impedisce all’ex presidente biancorosso di rimanere socio di minoranza, ma Rosati è intenzionato a cedere tutte le sue quote. “La rimanenza andrà sicuramente al mio amico Enzo (Montemurro ndr) –ci spiega Rosati stesso-. Alcuni aspetti devono ancora essere definitivi, ma la soluzione è dietro l’angolo. Laurenza -continua-, oltre ad avere il mio appoggio, può contare su un gruppo che conosce bene la realtà. Mettendo insieme le idee possono solo migliorare il Varese”. Rosati potrebbe acquistare le quote del Genoa? “Al momento penso a lavorare, poi si vedrà -risponde-. Veniamo da un tuor de force per le comproprietà. Io sono tranquillissimo sul mio operato”.
Intanto, da Napoli, i soci Vitiello e Fabozzi smentiscono le voci che sono circolate in merito ad un loro possibile abbandono. “Restiamo in società -ci dice Paolo Vitiello-. Crediamo nel progetto Varese e siamo in ottimi rapporti con Laurenza. Siamo lontani fisicamente e molto impegnati, ma ci sentiamo tutti i giorni per pianificare il futuro della società. Non abbiamo nessuna intenzione di mollare”. Anche i due soci di minoranza stanno valutando il loro apporto monetario al Varese che dal 3,5 per cento ciascuno doveva passare al 5. “Può essere 5, può essere 10 -la risposta  di Vitiello-. Di sicuro non ci tireremo indietro”.

Elisa Cascioli