Da tre settimane anche l’Union Villa Cassano è tornata al lavoro sul campo, seppure in modo individuale e seguendo naturalmente tutte le norme in vigore. Tra le squadre che hanno varcato il cancello c’è anche l’Under 17 di mister Rosario Meduri: 22 ragazzi nati nel 2004 hanno ripreso con gioia a calcare il rettangolo verde di gioco dopo oltre tre mesi di sospensione di ogni attività.
“Il mio gruppo ha risposto presente in toto – spiega l’allenatore che ha preso in mano la squadra alla fine di agosto dopo aver concluso la sua esperienza alla Solbiatese -. La dirigenza rossoblù ha creato una solida struttura organizzativa che ci permette di operare in sicurezza e, soprattutto, senza sacrificare l’obiettivo primario dei ragazzi che è il divertimento. Non possiamo fare partitelle, non possiamo fare giochi di posizione o duelli, ma la risposta degli atleti è stata ed è tuttora entusiasta. Non vedevano l’ora di tornare in campo e vederli sorridere non ha prezzo“.

Quanti allenamenti fate e su cosa state lavorando per mantenere alta la motivazione di ragazzi già grandi come sono i 2004?
“Siamo in campo ogni martedì e venerdì dalle ore 19 alle 20.15 e, se tutto andrà bene, procederemo con questa programmazione. Stiamo perfezionando quegli aspetti che avevamo iniziato a prendere in considerazione a settembre e ottobre: ci concentriamo sulla tecnica applicata, sui tempi di smarcamento, sulla velocità della palla e ci cimentiamo anche in tiri in porta sempre nell’ambito della tecnica applicata e in piccole sfide sulla rapidità. Prendiamo molto seriamente l’allenamento perchè, come ripeto sempre, dobbiamo farci trovare pronti per quando si potrà ricominciare a giocare. Sono davvero molto contento dell’atteggiamento e della voglia che sto riscontrando in loro”.

A distanza di qualche mese dall’ultimo allenamento in presenza (era fine ottobre), come ha ritrovato i suoi ragazzi?
“Ho notato che, rispetto alla ripresa di luglio, sono più seri e maturi. Sono consapevoli che il virus è ancora pericoloso e che non bisogna abbassare la guardia. In estate erano forse più faciloni, ora no, per niente. Rispettano tutte le norme e lo fanno con grande attenzione e impegno. Vedo, però, che sono un po’ disorientati dalla situazione che purtroppo stiamo vivendo da un anno a questa parte e per questo io cerco di essere ottimista, propositivo e prospetto loro la possibilità di fare tornei, magari anche al mare, appena sarà possibile. Soprattutto a quest’età è indispensabile comunicare bene, dare obiettivi, non fare solo l’allenatore ma essere formatore, educatore, un esempio da seguire. Sono contento che, grazie alle mie esperienze professionali e non, ho sviluppato qualche competenza psicologica che mi sta risultando molto importante”.

Il secondo anno degli Allievi, che è quello del suo gruppo, è fondamentale per spiccare il volo verso il calcio “dei grandi”.
“Credo che l’annata dei 2004 sia tra le più penalizzate da questa emergenza. L’anno scorso si sono interrotti gli allenamenti e le competizioni nel bel mezzo del primo anno Allievi, mentre questa stagione è iniziata e terminata in un batter d’occhio. Noi abbiamo fatto in tempo a fare soltanto tre partite del campionato Regionale, ad esempio. Mi auguro vivamente che si decida di bloccare le annate per consentire ai miei ragazzi, ma più in generale a tutte le categorie, di “ripetere l’anno” e recuperare almeno un po’ il tempo perduto. Se non fosse così, il mio gruppo si troverebbe in Juniores senza essere abbastanza maturo dal punto di vista calcistico per affrontare quella categoria”.

In estate è passato dalla Solbiatese all’Union Villa Cassano. Perchè ha deciso di cambiare?
“Ho avuto una proposta dall’Union Villa Cassano e l’ho accettata. Ho voluto cambiare aria e ho fatto un’ottima scelta. Il club cassanese è davvero un ambiente ideale per poter lavorare al top. Non ci occupiamo di calciatori ma di persone che giocano a calcio e questo è un aspetto per me fondamentale. Crescendo, un ragazzo potrà magari dimenticare alcuni aspetti tecnico-tattici, ma non come un mister l’ha fatto sentire e come ha comunicato con lui. Personalmente ho giocato nella Primavera della Salernitana, in Serie D che allora si chiamava Interregionale e nella Serie A del calcio a 5 a Torino e devo ringraziare il calcio che mi ha fatto conoscere tante persone e per alcune di queste nutro ancora molta stima”.

Quanto al futuro, come vede la situazione?
“Guardando la curva dei contagi, la vedo difficile e temo si vada verso una zona rossa, non so se totale o per territorio. Può darsi che si propenda anche per l’ennesimo blocco dell’attività, anche quella individuale e all’aperto come quella del calcio giovanile e dilettantistico. Mi auguro di no per i ragazzi che, anche se ad oggi non possono giocare a calcio come in una situazione di normalità, almeno si divertono, stanno assieme e respirano un po’ di libertà”.

Laura Paganini

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