Classe 1978, veterano dei campi da calcio, voglia di giocare pari a quella di un ragazzino e nessuna intenzione di smettere: è l’identikit di Gabriele Franzetti, l’energico difensore della Cuassese che, a 43 anni, di esperienza ne ha da vendere e, come ci ha raccontato, non sarà di sicuro la pandemia a fargli perdere l’entusiasmo per il pallone.

Tanti anni alla Valceresio, anche da capitano, che ricordi hai di quegli anni?
“È stato il periodo più bello e migliore, calcisticamente parlando. Sono stati 15 anni trascorsi in un bellissimo ambiente, come una famiglia. Non ho girato tante squadre, ho fatto le giovanili al Verbano, un paio di anni al Buguggiate e ad Arcisate mi ero ‘accasato’ in tutti i sensi, lì al campo ho conosciuto mia moglie e mi sono sposato ad Arcisate. Poi sono andato a Cuasso”.  

Una vita sui campi, cosa puoi dare ancora al calcio e ai giocatori giovani della tua squadra?
“Purtroppo, visto questo periodo, mi sono dovuto forzatamente fermare ma mi sarebbe piaciuto continuare. Oltre a divertirmi, sono di aiuto ai giovani, posso affiancarli. Proprio per questo magari quando smetterò allenerò o starò in società. Ho un bimbo di 3 anni e magari incomincerò a seguirlo e iniziare qualche avventura insieme”.

Cosa possono dare a te invece?
“Trasmettermi entusiasmo che già a me non manca, ma vederlo in loro mi motiva. Visto che ho superato i 40 anni, giocare con ragazzi non ancora maggiorenni, condividere le loro storie, ti aiuta a sentirti uno di loro e ti fa sentire parte di gruppo”.

Invece, dopo un anno, ti aspettavi di essere nuovamente in questa situazione?
“Pensavo e speravo si riuscisse a fare qualcosa di più, immaginavo di uscirne più velocemente. La speranza è che passata l’estate e con i vaccini, da agosto/settembre si possa iniziare di nuovo”.

Durante quest’anno c’è stato un periodo in cui pensavi di mollare e lasciare il calcio?
“Sinceramente no. Sono rimasto molto dispiaciuto dello stop e penso ai giovani. Già ci sto male io, figuriamoci loro perché penso che a quell’età si vive per quello e si aspetta la domenica, è una parte importante della vita dei ragazzi. Questo periodo, però, non mi ha dato una stangata o fatto venire voglia di smettere, anzi, sto cercando di tenermi in forma per riprendere e se il fisico regge continuerò per almeno un altro annetto. Mi sento bene in campo e ho voglia di giocare”.

Passiamo oltre al nostro calcio dilettantistico e parliamo della tua squadra del cuore, l’Inter. Ti aspettavi una stagione così?
“Da interista sono molto ottimista e penso che riusciremo a vincere lo scudetto. Dopo l’anno scorso, con la squadra di quest’anno e il calo della Juventus mi aspettavo una bella stagione. Non abbiamo impegni di Coppa, i giocatori sono forti e l’allenatore è bravo, speriamo di riuscire a tenere”.

Roberta Sgarriglia

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