Facciamo di conto. Con l’1-0 di Grosseto, l’astinenza biancoblu è salita a 310’ (quanto dura Novecento di Bertolucci per i palati cinéphile). Ultima rete messa a referto il rigore di Latte Lath al 50’ per il 3-0 con il Piacenza. Poi dieta con AlbinoLeffe, Pontedera e (appunto) domenica allo “Zecchini” con i maremmani. Con il minutaggio di cui sopra. Per ritrovare 3 gare in striscia senza segnare e una parentesi dal gol più lunga bisogna andare a ritroso sino al finale del campionato 2015/16 (quello che mise insieme anche 7 giornate consecutive senza realizzazioni). Tra la 30^ (Padova) e la 34^ (ed ultima) Renate, i tigrotti non andarono a tabellino per 338’. Marcando visita con SudTirol, Cremonese e Mantova.
Chiaramente, il paragone non esiste. Ma i numeri (come sempre), più che drammatizzati, vanno in ogni caso contestualizzati. La Pro Patria oggi non ha problemi di gioco. Tutt’altro. E nemmeno di risultati. Gli ultimi passaggi a vuoto sono coerenti up and down di una stagione usurante per frequenza di impegni. Per inciso, le prossime gare saranno Juventus U23 (lunedì ore 15, stadio “Speroni”) e Lecco (sabato 3 aprile). Come un infrasettimanale, insomma. In questo momento però, c’è solo da tornare a fare gol (e i bianconeri potrebbero essere complici avendone subiti 12 nelle ultime 6). Superando un’impasse plausibilmente transitoria, certamente non strutturale. Per un’analisi debitrice del percorso straordinario fatto sin qui ma anche esigente rispetto ad un’asticella posta dalla stessa squadra a misure impensabili solo lo scorso autunno.

Peccati di gol. LoZen e l’arte (spalatina) della manutenzione del risultato. Tra i difetti di Ivan Javorcic non rientra la reticenza. La verità (alla fine) viene sempre a galla. Magari va decrittata in filigrana. O letta fra le righe. Ma setacciata la sintassi, la si pesca comunque. Domenica nel post Grosseto, Ivan Drago ha deciso di infiocchettarla all’interno di una (solo apparente) ovvietà: “Peccato perché la palla alla fine la devi buttare dentro e cercare di non commettere l’errore che ci è costato la partita”. Il gioco è il mezzo. Il gol è il fine. Altrimenti, non terrebbero il punteggio (semi citazione). Per farla breve, il rosso sarà anche stato eccessivo. Ma è sintomo di un tecnico consapevole che con una diversa efficienza nei 16 metri avversari, la classifica sarebbe potuta anche essere migliore di quella comunque ragguardevole a libri. Sa come sia, causa squalifica, lunedì in panca andrà Massimo Sala. Da valutare, il possibile recupero di Lombardoni. La rifinitura di domenica scioglierà i dubbi residui.           

Cortesie per gli ospiti. Premessa. Quando si parla di Juventus, la traiettoria tecnica e sportiva della seconda squadra (cioè l’Under 23), va debitamente subordinata a quella della prima. A maggior titolo quest’anno in cui l’allenatore dell’una (Pirlo), avrebbe dovuto esserlo dell’altra e dove parecchi prodotti del vivaio zebrato (Dragusin, Di Pardo e Fagioli su tutti) hanno fatto da pendolari tra Serie C e Serie A. Inevitabilmente sottraendo valore all’organico nella disponibilità di Lamberto Zauli. Detto questo, la Juve ieri nel recupero della 30^ ne ha presi 4 in casa dalla Pergolettese nonostante i gialloblu fossero orbi di 11 elementi appiedati dal Covid (2-4 con a segno Brighenti, Bakayoko, Duca, Faini, Alcibiade e ancora Faini). Della serie, piemontesi non tutti alla stessa pagina. Per una volata finale in cui i bianconeri (ottavi ma con ancora 2 gare da recuperare), mantengono 6 punti di margine sull’11^. Squadra capace di discese ardite e di risalite. Saccheggiando il repertorio della premiata ditta Mogol/Battisti. All’andata (ruggente 3-1 al “Moccagatta”), indossarono il tuxedo. Vedremo con quale dress code si presenteranno lunedì allo “Speroni”. A scopo didascalico, ieri schierato 4-4-2 con Nocchi in porta; Di Pardo, Alcibiade, Delli Carri e De Marino in difesa; Akè, Fagioli, Peeters e Correia in mediana; Brighenti e Marques davanti. 

Rosso e chiudo. In settimana è Sales Account Executive presso Cerved (recupero crediti e affini). La domenica (o quando diavolo si gioca), è invece un secondo anno con 17 gare dirette in Lega Pro. Trattasi di Gabriele Scatena di Avezzano, arbitro designato per il match di lunedì (Marco Porcheddu di Oristano e Paolo Tricarico di Udine gli assistenti, Bogdan Nicolae Sfira di Pordenone il quarto ufficiale). Bilancio del marsicano che conta di 5 successi interni, 6 esterni, 6 pareggi, 3 rigori, 87 ammonizioni e 11 espulsioni (7 dirette). Una certa predisposizione al rosso fu espressa anche nell’unico precedente (tra i dilettanti) datato oltre 4 anni fa. Sotto la doccia anzitempo finì il brianzolo Cardinio anche autore del temporaneo secondo vantaggio locale (le altre reti dell’ex Capogna, di Bortoluz e il rara avis di Cappai).     
5 marzo 2017  Seregno – Pro Patria  2-2  Serie D                                                                                    

Giovanni Castiglioni 

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