Si avvicina a grandi passi il derby lombardo per eccellenza, che quest’anno si gioca a Pasquetta con palla a due alle 18.15, tra l’Armani Exchange Milano e la Openjobmetis Varese. Una sfida storica che raggruppa un’enormità di trofei, tra scudetti, Coppe Italia, Supercoppe e Coppe Dei Campioni. La storia del basket italiano ed europeo in pochi chilometri di Lombardia in un match che però ad oggi, e ormai da qualche anno, ha un po’ perso il fascino abituale che l’ha sempre contraddistinta.
Merito questo di Milano che, sotto la guida ed il sostentamento di Giorgio Armani, ha continuato a crescere, scavando un solco profondo con praticamente tutte le realtà italiane, sia a livello di budget che di organizzazione strutturale, con una conformazione tecnica e di roster che, in quest’annata in particolare, ha raggiunto il suo apice a livello europeo alla ricerca dell’obiettivo acclarato di vincere l’Eurolega.

Per tale motivo la presenza in panchina di Ettore Messina, guru del basket mondiale, è solo il primo tassello di un’armata che sta continuando ad avanzare in Europa, come dimostra l’ultimo trionfo in settimana contro la Stella Rossa (72-93), valido per l’approdo ai playoff della competizione targata Turkish Airlines.
L’allenatore guida un gruppo di campioni con grandissime risorse, che partono dal pacchetto playmaker, con Delaney indisponibile per un intervento di pulizia artroscopica al ginocchio al quale si è sottoposto e che lo terrà fuori dai giochi per un po’, e il Chacho Rodriguez, ad alternarsi in una regia che sprizza idee ed una qualità elevatissima di giocate fuori dal comune. Il play americano sarà sostituito dall’alternanza tra il capitano biancorosso Cinciarini e Moraschini, capace di giocare sia da ala che da playmaker all’occorrenza e che sta facendo registrare grandi numeri in quest’annata.

In una squadra dall’altissimo tasso tecnico e di punti nelle mani, serve però anche gente che alzi il livello di pressione difensiva, cosa che tra l’altro Milano fa benissimo. La formazione meneghina impressiona proprio per questa propensione al sacrificio ed alla difesa, caratteristica sulla quale la squadra sta basando i suoi successi. In questo spiccano le due guardie Punter e Roll, abili pedoni nello scacchiere biancorosso chiamati ad incidere tanto in fase offensiva quanto nella prima pressione. Quest’ultimo, però, non sarà della sfida perchè si è infortunato nell’ultima gara europea dei meneghini.
Completa il quadro “piccoli” Shavon Shields, tra i migliori cannonieri della squadra come i 13.6 punti di media in campionato dimostrano.

Una squadra, Milano, non solo forte dal punto di vista tecnico quanto da quello fisico, espresso al massimo nel reparto ali e sotto i ferri. Partendo da Zach Leday, capace di giocare indistintamente da 4 e da 5 nonché miglior marcatore per statistiche del campionato meneghino con 15.5 punti di media che abbina una duttilità tattica impressionante ad una qualità tecnica di grande livello. Si prosegue poi con Gigi Datome, che non ha bisogno di presentazioni e si sta dimostrando anche quest’anno perno centrale di Milano, con quella leadership, carisma e qualità che lo hanno sempre contraddistinto in carriera. 
La squadra crea pericoli da ogni lato del campo: da tre con il sempre verde Vladimir Micov, ma soprattutto nel pitturato, con il trio Tarczewski, Brooks e soprattutto Kyle Hines da far rabbrividire qualsiasi avversario.

Una sfida che potrebbe sembrare proibitiva per Varese, e così è, ma nelle ultime settimane Milano sta accusando un fisiologico calo in campionato prediligendo l’Eurolega, situazione che ha inciso sulla testa e sui risultati dei milanesi, con le due sconfitte contro Trento e Venezia nell’ultimo mese a testimoniarlo.
Una brillantezza fisica non eccellente della quale Varese dovrà approfittare, visto che i biancorossi si portano, dal canto suo, uno stato di forma eccezionale che sarà indispensabile per fronteggiare la fisicità e l’atletismo degli uomini di coach Messina.

Inutile dire che la gara passerà dalla capacità dei fantastic – three dell’ultimo mese varesino, Egbunu, Morse e Scola, di reggere la lotta nel pitturato e non è impensabile prevedere una rotazione più ampia per un De Vico ultimamente un po’ fuori dai giochi, ma che potrebbe dare sostanza ed una mano importante nella lotta a rimbalzo sotto il ferro, una delle sue qualità principali. Se i ragazzi di Bulleri sapranno tenere alto il ritmo per tutto il match, portando pressione costante a Milano allora quella che sembra una sfida già segnata, potrà regalare grandissime emozioni.

Alessandro Burin

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