L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando sta colpendo una percentuale altissima di categorie e tra queste lo sport ne sta continuando a risentire. Una delle tante attività sportive in difficoltà è la danza e con Laura Quagliardi, direttrice e insegnante di Danza360, abbiamo parlato di come ha affrontato questo anno e come si sta muovendo in questi mesi. Laura dirige la scuola Danza360 a Besozzo in cui si fa danza e come discipline insegnano danza educativa, propedeutica, classica, hip hop, moderna e corsi più specifichi come video dance, heels dance e voguing. Da qualche anno, infine, hanno aperto la sezione danza aerea come la pole dance pool dance, cerchio e tessuti aerei. 

Come avete vissuto quest’anno e come vi siete e vi state organizzando?
“Già l’anno scorso, tre settimane dopo che ci avevano fermato, avevamo attivato le lezioni online su Zoom e da metà gennaio siamo tornati in sala solo con gli atleti agonisti visto che abbiamo colto l’opportunità di partecipare a concorsi di interesse nazionale, ci siamo iscritti e balliamo online. I corsi, quindi, continuano con le classi contingentate, mantenendo le distanze di sicurezza, le mascherine, igienizziamo tutto ogni ora e tra una lezione e l’altra passano dieci minuti così i ragazzi non si incontrano. Ho acquistato anche tamponi rapidi così se ci sono minimi dubbi ce li togliamo”.

Cosa ti ha spinto a scegliere di partecipare a questi concorsi?
“È stata fatta questa scelta perché prima di tutto la struttura ce lo permetteva e poi perché ormai era una sofferenza psicologica importante, sia da parte degli insegnati e sia per gli allievi. È stata una decisione presa soprattutto per loro, non è una situazione facile. Lavoriamo 1/3 rispetto al normale, siamo sul filo del rasoio”.

A livello numerico quanto ha influito la pandemia con i vostri corsi?
“Sicuramente abbiamo perso più del 50% degli iscritti, l’anno scorso quando abbiamo chiuso tutto eravamo più di 200 ed ora, contando i bambini che non possono venire perché non sono agonisti, gli adulti, chi fa pilates e coloro che hanno scelto di non esserci, sono circa 80 tra tutte le discipline, non è facile”.

L’estate scorsa siete riusciti ad organizzare dei campus? Ti stai già preparando per questa estate?
“Lo scorso anno, appena era stato possibile, abbiamo riaperto riorganizzando i corsi, per quel che era possibile e, dopo un sacco di documenti compilati, sono riuscita a organizzare un’unica settimana di camp ad agosto, il ‘Summer Dance Camp’ dove i bambini arrivavano verso le 7.30 e rimanevano fino alle 18 e praticamente vivevano la giornata fra danza, giochi e musical. Purtroppo la richiesta non era tanta ma per quest’anno l’idea è di farlo ancora. L’intenzione è proporre, a chi vorrà, di continuare le lezioni di danza fino a luglio e successivamente partire con il camp”.

Infine, ho visto che recentemente avete pubblicato sulla vostra pagina Facebook un volantino in cui hai proposto ai bambini un laboratorio ludico ricreativo.
“Sì, abbiamo cercato una modalità per non abbandonare completamente i piccoli e tra le mamme di propedeutica ce n’è una che è a capo di un’associazione culturale, ‘Il Pergolario’, e questa mamma mi ha chiesto se potevo tenere questo laboratorio nel bosco per riuscire a far qualcosa anche con loro. Non sappiamo ancora se partirà ma volevamo dare un segnale di vicinanza anche ai bambini più piccoli”.

Roberta Sgarriglia

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