Consueta giornata di antivigilia in casa Openjobmetis Varese che è pronta ad affrontare l’ultimo trittico di fatiche stagionali alla ricerca della tanto agognata salvezza. Tre gare ad altissimo coefficiente di difficoltà, quelle che attendono i biancorossi, a partire dalla sfida cruciale di domenica sera, alle ore 18:30 al Palaverde di Treviso, quando i ragazzi di Bulleri affronteranno la più bella sorpresa di questo campionato, ossia la Dé Longhi Treviso già qualificata ai playoff.

Una gara assolutamente complicata per Varese che non si può più permettere di sbagliare, dopo i due passi falsi in fila contro Reggio Emilia e Venezia, e che coach Cavazzana presenta così ai microfoni societari: “Dobbiamo sottolineare le cose positive che abbiamo visto contro Venezia, come ad esempio la reazione che c’è stata dopo il ko di Reggio Emilia o l’intensità che siamo riusciti a mettere in campo. La partita è stata decisa su piccoli dettagli e purtroppo non sono stati a nostro favore, ma bisogna elogiare lo sforzo che hanno fatto tutti i ragazzi nel cercare di dar seguito al nostro percorso che nell’ultimo mese è stato molto positivo. Continueremo a cercare la vittoria nei prossimi incontri, a cominciare da quello di domenica contro Treviso, squadra che, a parer mio, è stata la più costante nel migliorare durante tutto il campionato; basti pensare che nel girone di ritorno è una delle formazioni con il miglior record tra vittorie e sconfitte. La De’ Longhi è una squadra che, con l’innesto di Sokolowski e Lockett, ha aggiunto ulteriore pericolosità, affidabilità e solidità. Sanno rendersi pericolosi sia sotto canestro che dal perimetro grazie a giocatori come Logan, Imbrò o lo stesso Sokolowski che sanno aprire il campo e diventare mortiferi. Purtroppo lo ricordiamo bene avendone pagato le spese nel corso della gara di andata. Per riuscire a strappare la vittoria sarà importante la lotta a rimbalzo ed evitare le palle perse per non dar loro modo di giocare in campo aperto. Dovremo mettere in campo energia, intensità, attenzione e concentrazione per tutti i 40 minuti”.

Alessandro Burin

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