Varese-Trieste, penultima di campionato e ultima gara di questo triste 2020/21 praticamente senza tifosi. In palio c’è l’ipoteca del posto nei playoff per Trieste, mentre per Varese un successo sancirebbe la matematica salvezza – ma potrebbe giungere anche in caso di sconfitta e contemporaneo ko di Cantù sul campo della Fortitudo Bologna – e aprirebbe un pertugio sui playoff. In realtà, sulla sponda varesina ci si gioca qualcosa di più in questa partita. In palio ci sono vari rinnovi, a partire da quello di coach Massimo Bulleri

Non è stata una stagione facile per il campione del nostro basket che ha trovato la consacrazione proprio là dove aveva mietuto più successi come giocatore, ovvero al PalaVerde dove, per dirla con testuali parole del coach, “conosce tutte le mattonelle della sala pesi”. Quella di Treviso è stata una gara gagliarda, vissuta oltre i propri limiti, ma con senno e pervicacia. Una squadra che sa adattarsi ai ritmi dell’avversario per poi batterla con le sue stesse armi. Per instillare, poi, la goccia della frenesia, dell’ansia di rimediare – usando stavolta le parole di Menetti – e con freddezza vincere con un parziale di 0-12 frutto di 4 bombe consecutive.

Se Varese si è trasformata da brutto anatroccolo a splendido cigno, come evidenziano i sette successi nelle ultime undici giornate, merito va dato anche al coach e al suo staff che non hanno mai perso la Trebisonda e che sono cresciuti. Sì, va detto questo perchè alcune gare tipo Cantù in casa o Pesaro sull’Adriatico sono sfuggite di mano anche per via della panchina, ma Bulleri ha saputo crescere durante l’anno e una chiusura ancora migliore varrà la riconferma senza ombra di dubbio. 

Allo stesso modo, un finale in crescendo potrebbe valere la conferma per altri elementi di questa OJM cercando una continuità che, a nostro parere, paga sempre. Il progetto tecnico varesino dovrebbe ricomprendere anche Luis Scola: ovvio che qui la scelta è più del fuoriclasse senza età che prossimamente compirà 41 anni, vissuti praticamente sempre sul parquet. Giocatore che probabilmente ha scelto Varese anche per la voglia di essere protagonista e di avere palloni importanti fra le mani che testimonia come la benzina e il sacro fuoco siano ancora parte integrante del giocatore. Scola può essere un fattore se accompagnato ad un lungo che lo protegga e non lo costringa a quegli show a 7 metri da canestro che oggi sono fuori dalla sua portata.
Riconfermare l’accoppiata Scola-Egbunu sarebbe un primo passo che lascia esterrefatto il difensore e che servirebbe tanto anche per il nigeriano, giocatore di qualità, ma che necessita di lavoro per sgrezzare un talento rallentato anche dagli infortuni. Una ulteriore annata coi consigli di Scola può valere quanto cinque anni di gare in Eurolega. Con due play italiani forti e con personalità come l’hanno dimostrata Ruzzier e De Nicolao, costruire la Varese che verrà potrebbe essere abbastanza semplice.
Prima, però, c’è un campionato da finire e una sconfitta all’andata da riscattare dove una OJM orfana di alcuni pezzi e appena rientrata dal Covid venne travolta 108-83.

Matteo Gallo
(foto FB Allianz Pallacanestro Trieste)

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