La passione per i colori biancorossi anima da sempre Varese ma, da quest’anno, quel biancorosso targato Città di Varese ha rubato le luci della ribalta anche nel mondo degli eSport e la squadra costruita da Sabatino Guarino ha regalato spettacolo alle Final Eight di Gallipoli. L’esito del campionato di eSerieD non rende giustizia al percorso dei players biancorossi, la sconfitta in finale contro il Trastevere brucia tanto, ma ciò che resta è la consapevolezza di aver scritto la prima grande pagina della storia del Varese eSport. E tante altre pagine saranno scritte.

Di ritorno da Gallipoli, capitan Guarino è già concentrato sui prossimi impegni della sua squadra, ma c’è ancora spazio per ritornare sulla splendida tre giorni delle Final Eight nella suggestiva location offerta dall’Ecoresort Le Sirenè – Caroli Hotels. “È stata un’esperienza bellissima – racconta Guarino – perché mi sono confrontato faccia a faccia con i capitani delle altre squadre e ho potuto rincontrare vecchi amici, come Michele De Riggi del Desenzano Calvina. Io e gli altri ci siamo divertiti davvero tanto nel poter stare insieme, ridendo e scherzando ogni sera dopo le partite; peccato che per colpa di questa maledetta pandemia non siano potuti venire anche tutti gli altri players delle finaliste”.

Che effetto ti ha fatto rappresentare, insieme agli altri capitani, il mondo eSport davanti a tanti rappresentanti della LND?
“È stato davvero emozionante e anche solo a parlarne adesso ho i brividi. Spesso si sente dire che giocare ai videogame non porta a nulla, e invece si può arrivare ad altissimi livelli in ogni campo; io e gli altri arrivati a Gallipoli ne siamo la dimostrazione. Per noi è motivo d’orgoglio essere arrivati fin qui e aver avuto l’onore di venir premiati per i nostri sforzi”.

Ai tuoi livelli non si tratta solo di giocare, ma anche di studiare gli avversari. In particolar modo al termine della prima serata hai detto di aver studiato a lungo il Trastevere (che insieme al Savoia era la grande favorita) e non a caso, soprattutto nella seconda partita, li avete messi in difficoltà; cosa è mancato in finale?
“Ci è mancato un player per noi fondamentale, ovvero Strada, che era impegnato con il lavoro. Al suo posto ho dovuto spostare l’esterno destro in difesa, e ha giocato benissimo, ma ho sbagliato a rimpiazzare quest’ultimo sulla fascia. Siamo riusciti a resistere nei tempi regolamentari; purtroppo nei supplementari le cose non sono andate come avremmo voluto. Resta l’amarezza per il risultato, ma la soddisfazione per aver venduto cara la pelle: nessuno, Trastevere in primis, è riuscito a batterci nei 90’ nel corso delle Final Eight. Non a caso i capitani delle altre squadre continuavano a chiedermi come avevamo fatto ad arrivare solo settimi nel Round1”.

La partita più emozionante è stata sicuramente la semifinale contro il Savoia vinta ai rigori: quanta adrenalina hai provato in quella partita?
“Stavo tremando, lo giuro. Quando abbiamo segnato il rigore decisivo ho lanciato un urlo e a momenti cadevo dalla sedia; peccato che non sia stato ripreso (ride, ndr). Come ho detto prima, molto spesso la gente non capisce quante emozioni questo sport possa dare e l’adrenalina che si ha giocando è la stessa che si può trovare su un campo di calcio reale. Posso solo immaginare quanto sarebbe stato fantastico giocare live con tutta la squadra: già quando gioco da casa davanti ai miei parenti è un’emozione unica”.

Quanto sta crescendo la realtà eSport e, in particolare, del Pro Club 11vs11?
“Sta crescendo molto e rapidamente, il che mi rende davvero soddisfatto. Mi auguro però che FIFA dia molta più attenzione al Pro Club: reputo l’11vs11 una modalità estremamente più bella, divertente e difficile rispetto all’1vs1”.

A livello di rendimento molti giocatori del Varese, tu in primis (nella foto a sinistra, dal suo Instagram, a Gallipoli), sono risultati essere tra i migliori sia nel campionato sia nelle Final Eight; quanto ti rende orgoglioso l’aver costruito dal nulla una squadra così forte?
“Tantissimo perché a inizio anno non mi sarei mai aspettato di arrivare in finale. L’obiettivo dichiarato era quello di approdare alle Final Eight, ma da lì a giocarci la finale è stato un bel salto. Vedere poi tutti quei miei compagni di squadra nelle Top5 mi ha fatto capire di esser riuscito a costruire qualcosa di importante, ma il merito va ovviamente ai ragazzi che hanno lavorato duramente”.

È stato difficile costruire la squadra?
“Si e no, perché qualche conoscenza l’avevo e Salvatore (Cimminiello, ndr) mi ha dato una grossa mano. Poi ho coinvolto nel progetto anche Manuel Amura, capitano del Mistery Team, che ha portato Beccatelli, Strada, Furuli e altri. Il Città di Varese è quindi l’unione di due squadre, mentre altri giocano insieme da sempre, e questo rende ancor più speciale il nostro percorso”.

A proposito dei singoli, Furuli è stato l’uomo chiave sotto porta nelle Final Eight; paradossalmente è mancato, a livello realizzativo, Cimminiello che si è sacrificato molto per la squadra. Gliel’hai chiesto tu?
“Sì e devo dire che mi è piaciuto molto di più il Cimminiello visto a Gallipoli rispetto a quello del Round1: ha aiutato la squadra a salire, a costruire gioco e a sfruttare le corsie. Contro il Trastevere, in particolar modo, gli avevo chiesto di agire esterno perché la loro difesa tendeva a stringersi e questa è stata la mossa vincente nella fase a gironi”.

La stagione non è ancora finita. Quali sono i prossimi impegni?
“Da stasera cominceremo un nuovo torneo, la Sentenza Cup, che sarà una buona occasione per testare i due nuovi innesti, Vincenzo Gnazzito (difensore, ndr) e Claudio Benini (esterno, ndr). Voglio vedere come si comportano, come s’inseriscono, e rodarli insieme alla squadra in vista della Coppa Italia, il nostro grande obiettivo perché le Final Eight ci hanno fatto capire di poterla vincere”.

Quale sarà il format della Coppa Italia?
“Ad esser sincero non so molto al riguardo perché è ancora in fase di organizzazione. Di sicuro chi ha partecipato alle Final Eight comincerà il torneo dagli ottavi di finale e la finale si giocherà in presenza a Coverciano; noi vogliamo esserci”.

Durante la stagione hai fatto qualche stage in nazionale; ti vedremo agli Europei?
“Lo spero tanto anche perché essendo il miglior esterno dovrei far parte della nazionale senza problemi. Ma oltre a me anche Fazio, Tudor, Babbi, Amura, Beccatelli e Cimminiello sono nel giro della nazionale e vogliamo portare un po’ di Varese agli Europei”.

Quando verrai a Varese?
“Nel momento in cui riapriranno gli stadi io e gli altri ragazzi verremo sicuramente a vedere una partita, anche perché saremo premiati dal presidente Amirante; sarà una bella esperienza e non vedo l’ora di vivere una giornata sul campo insieme al Città di Varese”.

Matteo Carraro
(Foto LND eSport)

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