Tra i nuovi innesti con cui la Vergiatese ha rinforzato la rosa prima della ripartenza vi è il difensore Daniele Lonardi (foto in alto di Cristiano Mazzi). Giovane classe 2001, nella brevissima stagione durata da settembre a ottobre dell’anno scorso ha calcato i campi di Promozione con la maglia della Solbiatese, dove militava insieme al fratello Lorenzo, attualmente alla Sestese. Formatosi nelle giovanili del Varese, società con cui ha esordito in Eccellenza nel 2018, vanta nel suo curriculum di calciatore anche una stagione in Serie D con il Verbania, proprio prima dell’esperienza a Solbiate. In campo dal primo minuto in questo avvio di campionato, ha dato prova di essersi ben integrato nei meccanismi di gioco della sua nuova squadra. 
Mi sono trovato subito bene con il gruppo -conferma l’esterno granata-. Alcuni ragazzi li conoscevo già, gli altri mi hanno accolto molto bene, compresi i veterani, e mi hanno dato fiducia. Sono contento di aver iniziato da titolare e se mi sono fatto trovare pronto devo ringraziare i mister che mi hanno preparato, prima Tomasoni e poi Fiorito, e anche i miei compagni che mi hanno aiutato a inserirmi”.

Il debutto contro la Pontelambrese non poteva andare meglio. Com’è stato riprendere dopo così tanti mesi?
“Tornare in campo è stata dura perché il ritmo partita si crea man mano, giocando ogni domenica, e non avendo fatto amichevoli precampionato è stato difficile trovare la condizione, ma nonostante questo siamo riusciti a entrare subito in partita e a gestirla bene. L’avevamo preparata perfettamente e il risultato è stato positivo perché i valori della squadra sono indubbiamente alti”.

Domenica scorsa, invece, siete caduti contro il Milano City. Possiamo considerarlo un incidente di percorso? Cosa è mancato nella trasferta di Cornaredo? 
“Abbiamo provato a impostare la partita in un certo modo, ma poi non siamo riusciti ad essere concreti, vuoi per le condizioni del campo o per la loro fisicità. Loro l’hanno interpretata molto bene, mentre noi abbiamo sbagliato troppo, io in primis, a livello sia tecnico che tattico; poi ci sono stati alcuni episodi sfavorevoli e non siamo riusciti a portare a casa l’obiettivo. L’incidente di percorso ci può stare, ma dobbiamo dimostrare che ci siamo, a partire da questa domenica”. 

Domenica che vi vedrà impegnati nel derby contro il Gavirate. Che partita ti aspetti? Secondo te, cosa dovrete cambiare per riscattare la sconfitta?
“Avremo un’ottima chance per recuperare e per me sarà una partita ancora più speciale visto che sono di Gavirate. Giocando in casa, avremo il vantaggio di conoscere bene il campo, che ha un manto perfetto. In questi giorni stiamo lavorando per prepararci al meglio e riuscire a trovare i tre punti. Secondo me, rispetto alla gara con il Milano City, dobbiamo metterci più concentrazione e arrivare ai momenti chiave della sfida con più cattiveria e decisione. Penso anche che, nel caso in cui andiamo in difficoltà, dobbiamo reagire in un altro modo, mantenendo la squadra più unita”.

Come vedi le altre squadre del girone? Pensi che la Varesina abbia già dato il via a una mini-fuga?
“Penso che sin dall’inizio la favorita sia sempre stata la Varesina. Hanno iniziato bene e contro l’Ardor sono riusciti a vincere nel finale sfruttando un episodio a loro favore. Domenica giocano con l’Olginatese, che per loro sarà un altro banco di prova, ma credo che si deciderà tutto alla fine. Dopotutto, un campionato di dieci partite non si era mai visto ed è molto strano, quindi si valuterà man mano dopo ogni risultato”. 

Dove può e vuole arrivare questa Vergiatese?
“Considerando che il gruppo ha giocatori di qualità, dal punto di vista tecnico e fisico, il nostro obiettivo è di vincere quante più partite possibili. Sappiamo che ci sono avversari forti: forse abbiamo sottovalutato il Milano City e anche del Gavirate parlano molto bene, ma noi siamo un’ottima squadra che può ambire al primo posto. Non essendoci né playoff né retrocessioni, si può puntare solo a quello”. 

A livello personale, come ti senti?
“Fisicamente mi sento abbastanza bene. Quando eravamo fermi, sono stato sempre seguito e avevo un programma di allenamento, prima con la Solbiatese e poi con la Vergiatese. Ripartire con la squadra è stato difficile, anche perché i ritmi dell’Eccellenza sono più alti, ma adesso è importante mantenere la condizione per le prossime partite e riprendere il passo gara. È quello che manca un po’ a tutti e difatti si vede che nei 90 minuti di gioco ci sono momenti in cui l’intensità cala. Per una squadra come noi che vuole vincere non va bene, quindi dobbiamo lavorarci”. 

Silvia Alabardi

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