È stata una puntata di grandi ospiti e sorprese quella di Varese Sport Podcast, il programma del lunedì andato in scena ieri sera sui canali social di Varese Sport. A farla da padrona, come spesso accade nelle ultime settimane, sono stati il calcio dilettanti ed il basket con volti sorridenti per i risultati raggiunti nel weekend.

Il primo volto raggiante è stato quello di Oltjan Berberi attaccante della Brianza Olginatese andato in gol nel big match con la Varesina e valso tre punti fondamentali nella corsa alla serie D. “Perdere avrebbe notevolmente complicato il nostro campionato, non potevamo permettercelo, sono contento di aver finalmente trovato il gol in questa nuova eccellenza“. “La Varesina mi ha impressionato, è una squadra forte, conosco tanti giocatori, con alcuni ho giocato come Anzano Urso e Amelotti, rivederli e rivedere quel campo verde è stato bellissimo, è stata una partita tosta e aperta, poteva finire in qualunque modo ma credo che la nostra determinazione nella ripresa abbia fatto la differenza, so comunque che ce la giocheremo fino alla fine con loro“. Dai sorrisi agli occhi lucidi quando si è parlato di Busto 81:Mi è rimasta nel cuore, ho girato diverse squadre ma Busto per me è stata una famiglia, ancora non mi capacito di come sia andata, quella finale persa mi è rimasta sul groppone, non penso vivrò mai una stagione come l’ho vissuta a Busto“. Ora però testa solo per questa eccellenza:È un campionato difficilissimo, può succedere di tutto, adesso affronteremo la Sestese con la convinzione di aver vinto un big match ma che non può bastare per il nostro obiettivo, siamo sereni“. In chiusura:Ci sono tanti nomi importanti in questa eccellenza ma se posso dire una cosa è che i nomi non contano, conta la voglia di correre, i nomi non corrono, conta crederci, il gruppo, sacrificarsi l’uno per l’altro, questo è quello che fa la differenza nel calcio e ancor di più nel calcio dilettanti“.

Aria serena e di festa anche per coach Bulleri che domenica, nonostante la sconfitta contro Trieste, ha condotto la Pallacanestro Varese alla salvezza matematica con una giornata d’anticipo. “Un risultato impensabile fino a qualche tempo fa“. “È stato un anno difficile, intenso, abbiamo vissuto davvero tante vicissitudini, abbiamo toccato momenti davvero bassi come la doppia sconfitta con Cremona e Sassari, ma anche momenti di livello come la vittoria di Treviso e quella di Milano che ci hanno permesso di raggiungere quello che abbiamo raggiunto ieri e che oggi ci danno un certo stato d’animo. Darmi un voto? I voti li date voi giornalisti, io ho comunque cercato di mantenere una linea ma prestando ascolto a ciò che mi veniva detto, perché sarei un folle se pensassi di fare tutto giusto, ho comunque lavorato per costruire un mio equilibrio e penso di esserci riuscito“. Capitolo Luis Scola. Intercettato dai nostri microfoni fuori dal palazzetto proprio domenica sera, ci ha rilasciato un video con dichiarazioni esclusive.

Ma per coach Bulleri cosa ha significato allenare un giocatore di questo calibro, colui che gli diede anche un grande dispiacere sportivo in quella famosa Olimpiade del 2004? “Innanzitutto è stato un onore, gli auguro di essere l’unico giocatore a poter annoverare 5 olimpiadi e 5 mondiali perché significherebbe dimostrare di essere stato al top per oltre 20 anni, ma non mi meraviglia vedendo la tenacia e l’ardore con cui si allena. Quest’anno è stato davvero un pilastro dentro e fuori dal campo; sul futuro io dovrò capire prima la mia posizione e poi a discesa quella dei giocatori“.

Mariella Lamonica

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