(c.f.) Superata la prova del nove di ieri (nella foto www.vareseineuropa.eu Tirana) oggi era prevista una tappa “interlocutoria”. Solo un’ascesa che ricorda il nostro Cuvignone con qualche chilometro in più. In cima si notano montagne ferite dalle ruspe che modellano la nuova autostrada che porterà verso il mare. Anche in Albania ci dicono che quando ci sono le elezioni si fanno i lavori. Il paesaggio è bucolico, è domenica ma contadini indaffarati zappano e falciano con i mezzi antichi. Non è difficile trovare a bordo strada asini e pecore che si disinteressano del passaggio dei nostri ciclisti. L’aria è piacevolmente fresca. Il nostro furgoncino viene fermato dalla polizia locale, ma appena arriva la nostra comitiva pedalante, ci lasciano cortesemente riprendere in gruppo il cammino.
Ci sono tratti di strada sconnessi e pieni di detriti per i lavori, il “camoscio” della Baraggia, Gianni è il primo a farne le spese. Prima foratura dopo Medjugorie. Furgoncini adattati a minibus ci sorpassano stipati di turisti e verdura, diretti alle spiagge di Valona.
La sosta ci fa conoscere Bernard, giovane barista dinamico e simpatico che si adopera per non farci mancare nulla. E’ d’obbligo regalare una nostra t-shirt che immediatamente indossa e promette di tifare per noi su face book.
Il vento e il sole fanno comunella per infastidire il cammino dei ciclisti e l’andatura ne risente. Questa è forse la tappa più noiosa a detta del capitano Derossi. Abituati a salite e muri da scalare, la pianura non dà emozioni e “scosse”. Esclusiva che dobbiamo registrare, l’entrata in autostrada (in Albania è consentito), in bicicletta. 17 kilometri che portano dalle saline di Panaja a Valona. Città moderna e molto ospitale. Domani la tappa delle tappe, Saluteremo il mare di Valona con 220 kilometri e l’ingresso in Grecia e arrivo a Ioannina.
La noia non si presenterà, e la fatica sarà protagonista.

LA NONA TAPPA