La Pallacanestro Varese ha chiuso la sua stagione festeggiando la salvezza. Per i biancorossi penultimo posto in classifica con 20 punti (10 partite vinte e 18 perse) e tanti alti e bassi dovuti a infortuni, Covid-19 e cambi di assetto.
Ripercorriamo la stagione con le pagelle di tutti i giocatori che hanno vestito la maglia della Openjobmetis durante quest’annata. Oggi spazio a centri e guardie, domani a playmaker e ali.

Centri

Scola 7: Alle volte adocchiato come fosse la pietra dello scandalo, in realtà El General si sacrifica e si spreme per sopperire alle carenze di organico di una OJM inizialmente mal assemblata. In difesa non può, ma non dovrebbe neanche essere suo compito, tenere lunghi atletici cui concede 15 anni in media di differenza. In attacco è spesso sublime e le sue finte sono tutt’oggi un rebus praticamente per tutte le difese che lo hanno spesso raddoppiato per contenerlo. Chiude a 17,8 punti col 43% da 3 che a 41 anni compiuti lo scorso 30 aprile evidenziano il grandissimo campione che Luis è. Ha preso casa a Mustonate: tutti si aspettano un suo futuro in Pallacanestro Varese. Il tempo ci dirà se da giocatore o con quale altro ruolo. Intanto, ammirarlo per un anno è stato un piacere per l’anima.

Egbunu 6,5: Dodici partite per cambiare la faccia e il destino della Pallacanestro Varese. Il suo rendimento parla di 8,4 punti a gara conditi da 7,6 rimbalzi a partita. Dietro le nude cifre, però, ci sono i dubbi dopo le prime due uscite in cui tutti si interrogavano sulle qualità di questo lungagnone che è stato capace di dissiparle tutte nelle restanti 10 gare in maglia biancorosse. Ha dato profondità in attacco, ma, soprattutto, qualità all’asse difensivo, vera carenza di una OJM cui mancava qualcuno che sapesse chiudere l’area e andare in aiuto sulle penetrazioni. Ancora acerbo come dimostrano le ultimissime gare di campionato dove è stato curato a vista da gente come Perkins, Watt e Mekowulu, avrebbe bisogno come il pane di un anno sotto il Sacro Monte a 30′ di media per migliorare e diventare, probabilmente, giocatore europeo di livello. Come al solito, però, decidere l’agente.

Morse 5.5: Alla fine ha avuto ragione lui dato che il buon Anthony ha brillantemente superato i vari scogli postisi davanti a lui che lo indiziavano sempre di possibile taglio, salvo salvarsi e giungere a termine dell’intera stagione in maglia biancorossa. Il suo rendimento è stato altalenante e l’impatto con la serie A gli ha tolto i lauti bottini portati a casa con Mantova e Imola in A2. Per stare a questo livello c’è bisogno di lavorare innanzitutto sui fondamentali offensivi, ma anche in difesa ha alle volte pagato dazio. Sposato con un’italiana e da poco diventato padre, il suo futuro potrebbe cambiare se arrivasse il passaporto tricolore, ma al momento è improbabile rivederlo in biancorosso. 

GUARDIE

Douglas 6,5: E’ innegabile che nelle vittorie ha avuto il suo importante ruolo. Lo dicono le statistiche – 17,4 punti col 48% da 3 nelle vittorie, 13,1 punti col 29% da 3 nelle sconfitte – ma anche le impressioni visive. Quando Toney ha preso per mano i compagni, spesso il risultato finale è stato una vittoria. Serio professionista, quasi sempre il primo ad arrivare ad allenamento, ma su di lui rimane quell’alea di una certa mancanza di continuità che si chiedeva al leader designato, insieme a Scola, della squadra. Il suo stipendio, importante, lo condurrà con ogni probabilità lontano da Varese nella prossima annata a meno di svolte clamorose.

Beane 6,5: Innegabile che abbia avuto la sua parte nella trasformazione fra la prima versione della OJM e la Openjobmetis 2.0. Altrettanto innegabile come sia un giocatore che a 27 anni sia ancora lontano da una maturazione con un gioco troppo poco di squadra e molto accentratore su sé stesso in attacco. Che il suo futuro possa essere quello del guastatore chiamato a fare punti in poco tempo per la squadra? Probabile se non eleva la qualità del suo gioco. Questo tipo di giocatore è però utile alla causa varesina? 

Jakovics 5,5: Ingus ci ha lasciato nel bel mezzo della stagione per andare a firmare un lucroso contratto con il Budivelnyk in Ucraina. Una stagione senza i grandi acuti cui ci aveva abituato col il picco di 18 punti nella sfortunata gara d’andata contro Reggio Emilia. Non che in Ucraina sia andata meglio: le statistiche parlano di 5,4 punti di media. Stagione così così per lui.

Matteo Gallo

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