Manuel Ghiringhelli è, soprattutto in ambito sportivo, un nome noto nella nostra provincia. Come molti sanno, infatti, Manuel è un eccellente judoka e il suo amore per il judo è sempre stato più grande di tutto. Insieme allo sport, Ghiringhelli ha studiato scienze motorie ed è un preparatore atletico, ma al momento il suo lavoro primario lo svolge in paestra facendo e insegnando judo. Classe ’90, nella sua lunga carriera il judoka ha conquistato ben sei medaglie nei campionati italiani, due Coppe Otalia, un terzo posto nei campionati italiani assoluti e ha portato a casa anche trofei e competizioni internazionali.

Come ti sei avvicinato al Judo?
“Ho iniziato a cinque anni alla Robur. Ho scelto di iniziare questo sport perché mio padre è un insegnate di judo, proprio alla Robur, e anche mio fratello fa judo. Mi sono sempre allenato in questa palestra, tranne un anno in cui sono stato a Bologna. Sono stato anche chiamato in alcuni training camp con la nazionale, ma non sono mai stato un professionista. Per fortuna la nostra società ci ha sempre supportato economicamente”.

Cosa vuol dire per te essere un judoka?
“Il judo mi ha dato davvero tanto. Inizialmente pensavo solo a me, ora invece guardo molto anche il percorso degli altri e li aiuto. Qui vige un grande principio di rispetto: prima di essere uno sport il judo è una disciplina, un’arte marziale. Ci si aiuta a vicenda, io ho fatto molta strada e spero che gli agonisti che alleno possano fare altrettanto, anzi superarmi”.

Quali passioni hai oltre al Judo?
“Mi piace lo sport in generale, ne seguo molti e anche molti sportivi, ma non troppo il calcio. Per il resto mi diverto a cucinare e a fare diversi lavori manuali”.

Come avete vissuto la lontananza dalla palestra a causa del Covid?
“Noi abbiamo subito molto la prima e la seconda ondata, poi successivamente abbiamo ripreso da giugno fino ad ottobre. Noi adulti potevamo allenarci in quel periodo, ma i bambini no, il che è stata una grave perdita. Ci siamo fermati fino a Natale e poi abbiamo ripreso. La Robur ora mette a disposizione il tampone rapido per noi agonisti. Il mio augurio è quello di far ripartire i bambini al più presto. Per gli agonisti c’è stata meno lontananza dalla palestra, per gli altri corsi e categorie inferiore invece è molto più dura”.

Stefano Sessarego

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