Il mondo del football americano in Italia scalpita in vista dell’inizio dei playoff che culmineranno con le finali di Piacenza in programma nel weekend tra venerdì 16 (Silver Bowl) e sabato 17 luglio (Italian Bowl).

Protagonisti della road-to-Piacenza di Seconda Divisione sono senz’altro gli Skorpions Varese che, forti di una perfect season con un record di 6-0, si apprestano a ricevere sabato 26 giugno alle ore 18.30 al “Franco Ossola” i Red Jackets Sarzana per i quarti di finale. I grigiorossi continuano ad allenarsi con grinta e determinazione a Vedano, alternando sedute video e sessioni sul campo, ansiosi di giocare finalmente in uno stadio con il pubblico sugli spalti.

Pedine fondamentali nello scacchiere di Nick holt sabato sera saranno Dylan Auriemma (Running Back classe ’98) e Filippo Petrillo (Wide Receiver classe ’03). Dieci anni di differenza tra i due, ma l’amore per il football è lo stesso e ha scavalcato con decisione la passione per, rispettivamente, basket e calcio. “Fino alle medie ho giocato regolarmente a basket – racconta Auriemma – ma da quando ho iniziato a giocare a football in prima superiore non ho più pensato ad altro; vado regolarmente in palestra, anche se lo faccio più che altro per un discorso di prestanza atletica nel football”. Gli fa eco Petrillo: “Il calcio continua a piacermi così come il basket e il tennis; sono amante dello sport e quando posso mi diverto a praticarli tutti, ma è ovvio che il per me football è speciale”.

Come nasce la vostra passione e quali sono stati i vostri primi passi in questo mondo?
Auriemma
: “È nata grazie ad un mio amico che giocava a football e mi ha convinto a provare una allenamento; paradossalmente lui ha smesso e io ho continuato. Ho iniziato dall’U16 arrivando in finale il secondo anno dopo una perfect season, anche se purtroppo abbiamo perso contro i Rhinos. In U19 ho giocato anche da QB perché Crosta era andato un anno in America; io stesso ho poi fatto un anno lontano dagli Skorpions accasandomi proprio ai Rhinos prima di “tornare alla base”. Già dall’ultimo anno di U16 facevo parte del roster della Prima Squadra, in qualità di ricevitore, ma ben presto sono passato al ruolo di Running Back”.
Petrillo: “Ho iniziato ovviamente grazie a mio padre (Enzo Petrillo, ndr) con cui ho sempre giocato fin da piccolissimo nel giardino di casa. Sono approdato in U13 nel 2015, quando ancora giocavo a calcio per l’Insubria, e ho continuato con il Flag per circa tre anni vincendo il campionato U13 nel 2016, il campionato U15 nel 2018 e il campionato U17 nel 2019 aggiudicandomi nei primi due casi il titolo di MVP. Nel Tackle U16 ho solo sfiorato la vittoria del campionato, ma ho deciso di proseguire con il football arrivando quest’anno in Prima Squadra”.

Cosa significa per voi giocare negli Skorpions?
Auriemma
: “A dir la verità per me è strano perché ho sempre vissuto a Como: ho fatto le scuole a Montano Lucino e le mie avventure sportive sono sempre state sul territorio comasco. In ogni caso mi fa tanto piacere rappresentare gli Skorpions e un po’ mi sento Varesino”.
Petrillo: “Vuol dire tanto per me perché mi trovo in una società che punta sempre in alto e l’acquisto di un coach come Nick Holt lo dimostra. La grande attenzione che c’è nella crescita dei giovani è encomiabile e, in particolare quest’anno, stiamo facendo qualcosa di davvero importante”.

Vi aspettavate una stagione (un debutto per Petrillo) del genere?
Auriemma
: “Sinceramente no. Questo è il mio sesto anno qui e nel momento in cui ho visto il girone sapevo che il nostro era il più difficile dato che i Lions erano appena scesi dalla I Divisione e i Daemons sono una corazzata di questa categoria. E invece abbiamo appena chiuso una perfect season…”.
Petrillo: “Sapevo che gli Skorpions puntano tanto sui giovani e anche in Prima Squadra i “più piccoli” trovano spazio, ma non mi aspettavo di giocare così tanto, soprattutto in un reparto pieno di ragazzi fortissimi. Entrare a far parte di questo gruppo, giocare e segnare è stata un’emozione incredibile”.

Il percorso nelle giovanili, guardando ad esempio uno Zanovello che pur non avendo mai giocato a football prima è già un elemento portante della squadra, è davvero così importante?
Auriemma
: “Lui è un caso isolato. Di norma è fondamentale fare le giovanili perché è difficile entrare in Prima Squadra senza aver preso le botte più leggere nelle categorie Under; inoltre il lavoro dei coach ti porta a crescere, maturare e preparati per il mondo dei grandi”.
Petrillo: “Concordo, Zano è un caso particolare. Per quanto mi riguarda, ad esempio, partire dalle giovanili mi ha aiutato tanto per imparare a ricevere e assumere una serie di nozioni che mi stanno servendo tutt’oggi. Credo sia importante avvicinarsi gradualmente al football per capire lo sport e le sue basi ”.

Di Holt e del nuovo modo di allenarsi abbiamo già parlato in abbondanza; per quanto vi riguarda, comunque, avete visto un cambiamento negli altri coach?
Auriemma
: “Sì, assolutamente, perché Holt ci sta trattando da professionisti ed ogni cosa deve essere precisa alla perfezione. I coach sono meno rilassati, in maniera positiva ovviamente: stanno lavorando molto di più, ci stanno facendo lavorare tanto, e c’è stato un innegabile cambio di mentalità anche nel lato tecnico”.
Petrillo: “L’ho notato fin da subito perché Holt è un maestro a livello tecnico ed è in grado di motivare chiunque si trovi davanti. Sia a noi sia gli allenatori siamo costantemente motivati e i progressi sono sotto gli occhi di tutti”.

Qual è la partita a cui siete più affezionati?
Auriemma
: “Non ho una partita nello specifico, ma ti dico l’ultimo anno nelle giovanili quando ho incontrato i Rhinos: erano la squadra che ci aveva battuto in finale U16, avevo già giocato per loro, e ritrovarli è stato bello da un punto di vista affettivo”.
Petrillo: “Di mio tendo molto a pensare alla prossima partita piuttosto che a quelle passate. Comunque ti dico la prima di quest’anno contro i Daemons: non solo è stata una grandissima vittoria di squadra che ci ha dato ulteriore consapevolezza, ma ho avuto modo di segnare anche il mio primo touchdown”.

Il tuo momento più bello in questa stagione?
Auriemma
: “I minuti finali della partita contro i Daemons all’andata. Perdevamo 14-13, mancava sempre meno alla fine della partita, e c’era un po’ d’ansia al punto che in tanti continuavano a chiedere quanto mancava; io rispondevo a tutti che mancavano due nostri touchdown e, per fortuna, è andata davvero così”.
Petrillo: “Proprio il mio touchdown contro i Daemons: mancava pochissimo alla fine e grazie ad un gran lancio di Crosta sono riuscito a trovare il momento giusto per arrivare in endzone con il pallone. Il mio rapporto con Crosta? Mi trovo molto bene con lui e sono felice che sia il mio QB; tra l’altro è stato anche il mio allenatore nelle giovanili e ci sono davvero legato”.

Wide Receiver e Running Back: qual è il ruolo più bello?
Auriemma
: “Ovviamente il Running Back. In realtà, avendoci giocato, posso dire che è bello fare anche il ricevitore ma, ed è un discorso egoistico, guardo al mio (ride, ndr): noi giochiamo con quattro ricevitori e un Running Back, quindi quando c’è una corsa tocca sempre a me. In generale, poi, il mio ruolo mi piace di più perché bisogna essere bravi a leggere i movimenti della difesa avversaria. ”.
Petrillo: “Ricevitore, senza dubbio. Il Running Back è un bel ruolo e mi piacerebbe anche, ma per il mio stile di gioco mi trovo molto meglio a ricevere”.

Qual è il vostro rapporto?
Auriemma
: “È solo da quest’anno che ci alleniamo insieme , ma si vede che ha ottime potenzialità e sono sicuro che con Holt farà grandi cose”.
Petrillo: “In generale ho un ottimo rapporto con tutti e Dylan non fa eccezione. Siamo in due reparti diversi, anche se entrambi facciamo parte dell’attacco, e posso solo dire che lui è davvero fortissimo”.

Chi è più veloce tra voi?
Auriemma
: “Assolutamente lui”.
Petrillo: “Credo io”.

Chi è più forte fisicamente?
Auriemma
: “Mi permetto di dire io”.
Petrillo: “Lui, sicuramente; io devo migliorare tanto da questo punto di vista”.

L’aspetto sui cui dovete migliorare di più?
Auriemma
: “Sul non rompermi, perché tendo ad infortunarmi spesso. In generale, poi, ho notato che a causa dello stop dovuto al Covid ho devo ritrovare la capacità di leggere i blocchi avversari.”.
Petrillo: “Credo sia proprio il fisico. Io non peso tantissimo e dovrei aumentare la mia massa per risultare più efficace nei blocchi”.

C’è una qualità individuale che passereste all’altro?
Auriemma
: “Direi la mentalità, ma è solo per una questione legata all’età. Filippo, come ho già detto, è molto forte; deve consolidarsi ancora di più a livello di carattere”.
Petrillo: “L’aspetto più banale che mi viene in mente è la ricezione: da Running Back è abituato a ricevere palle veloci per cui non è abituato a bloccare lanci lunghi, anche se in realtà non ha mai perso un pallone (ride, ndr)”.

Tornando agli Skorpions, quanta adrenalina c’è in vista di sabato?
Auriemma
: “Tanta, perché noi di solito arrivavamo ai playoff da sfavoriti, magari con un record positivo ma comunque inferiore rispetto agli avversari. Quest’anno partiamo invece da favoriti e si respira un’adrenalina pazzesca”.
Petrillo: “Molta perché siamo tutti davvero carichi; dopo la perfect season non vogliamo buttare tutto al vento e ci aspettano tre finali”.

Come vi state preparando in vista di sabato?
Auriemma
: “Ogni partita è una finale, il coach ce l’ha sempre detto fin dal primo allenamento, per cui la stiamo preparando come tutte le altre, con serenità e determinazione”.
Petrillo: “Come sempre: video e allenamenti intensi per arrivare dove vogliamo arrivare. Ci stiamo preparando bene e siamo carichi per il kickoff”.

Cosa vi aspettate dai Red Jackets?
Auriemma
: “Sono un’incognita perché, con i gironi separati, non si capisce quale sia il loro livello rispetto al nostro. Noi li abbiamo studiati attentamente, ma i playoff sono partite secche da dentro o fuori per cui sarà una battaglia”.
Petrillo: “Mi aspetto un buon attacco da parte loro per cui la nostra difesa sarà particolarmente impegnata. Noi dell’attacco dovremo spingere e portare punti dando il massimo come abbiamo sempre fatto”.

Il fatto di giocare all’Ossola, nello stadio di Varese, vi dà più responsabilità?
Auriemma
: “Direi proprio di sì. Noi non siamo l’unica squadra di Varese ma, considerando che i Gorillas quest’anno non si sono iscritti, abbiamo la responsabilità di fare ancor meglio. Sabato, poi, giocheremo con il pubblico e credo proprio che raggiungeremo la capienza massima. Cosa mi aspetto? Di preciso non lo so perché non ho mai giocato in stadi del genere con i tifosi sugli spalti ma sarà senz’altro una bella emozione”.
Petrillo: “È una bellissima e stupenda responsabilità. Quando facevo calcio ho sempre sognato di poter giocare un giorno all’Ossola e, in qualche modo, ci sono arrivato. Già solo varcare i cancelli fa venire i brividi, poi domenica con il pubblico sarà ancor più fantastico”.

Piacenza è il vostro obiettivo stagionale, ma qual è il vostro sogno da giocatori di football?
Auriemma
: “Il mio sogno è molto semplice e spero di concretizzarlo a breve: voglio arrivare a giocare, e vincerlo, un campionato di Prima Divisione con gli Skorpions”.
Petrillo: “Io sono un ragazzo giovane che sta cercando di fare bene. Ovvio che punto al massimo, per cui il mio sogno sarebbe giocare in America e non mi pongo limiti al riguardo”.

Matteo Carraro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui