Il sedicesimo posto in campionato, in una stagione normale, avrebbe significato playout per non retrocedere. Quest’anno, invece, al Città di Varese è andata bene e, anche con un piazzamento al di sotto delle aspettative, la salvezza è arrivata comunque. Intendiamoci, nessuno pretendeva di vedere il Varese vincere il campionato già alla prima stagione in Serie D, ma era quantomeno preventivabile (la stessa società l’ha sempre ribadito) finire nella parte sinistra della classifica.

Dopo un girone d’andata da dimenticare, quello di ritorno ha visto i biancorossi trovare un minimo di continuità di risultati (le tre vittorie consecutive contro Derthona, Legnano e Sestri Levante hanno dato una bella boccata d’ossigeno) e tanto è bastato per schiodarsi dalle ultimissime posizioni. Come va valutato il bicchiere? Nel complesso l’obiettivo minore, quello della salvezza, è stato portato a casa e a livello di prestazioni la squadra ha dimostrato di non sfigurare affatto contro le big del campionato. È mancata l’esperienza, la malizia e l’astuzia che mister Rossi ha cercato di trasmettere al gruppo e, soprattutto, è mancato il centravanti in grado di risolvere le partite da solo. Al netto di tutto, però, il bicchiere si può vedere mezzo pieno: sarà compito della società la prossima stagione riempirlo del tutto evitando di svuotarlo. Nel frattempo, riassumiamo la stagione attraverso il nostro pagellone e continuiamo oggi con i voti e i giudizi di centrocampisti e attaccanti:

CENTROCAMPISTI

Donato Disabato 7.5 – Il vero grande acquisto del mercato invernale. “Il Principino” è tornato da un calvario lungo sei mesi, si è preso la fascia da capitano e si è caricato la squadra sulle spalle a suon di gol, assist e prestazioni da fenomeno. Non si ha la controprova, ma con un Disabato del genere fin da settembre la stagione poteva prendere una piega diversa. Fenomeno.

Francesco Gazo 7.5 – Da quando è arrivato ha iniziato a ruggire in mezzo al campo come solo lui sa fare mordendo le caviglie di ogni avversario che passava nei dintorni. Non ha segnato, non ha fatto segnare (e nessuno gli chiedeva questo), ma il suo contributo si è sentito eccome e ha permesso la svolta del Varese: giocare con lui è come giocare in 12 e i suoi polmoni d’acciaio serviranno sicuramente per la prossima stagione. Leone.

Manuel Romeo 6.5 – Diventato un elemento imprescindibile del centrocampo di mister Rossi, ha contribuito alla rinascita del Varese: suo il gol nel finale di Tortona che ha dato via al trittico di vittorie consecutive. Peccato per il suo infortunio a Vado perché nel finale avrebbe continuato a svolgere il suo preziosissimo lavoro al fianco di Gazo e Disabato dando equilibrio in mezzo. Disciplinato.

Alessandro Rinaldi 6 – La sfortuna si è abbattuta anche su di lui e il ginocchio ha fatto crack nella stessa sciagurata partita (contro la Lavagnese) degli infortuni di Marcaletti e Mamah. Pochi minuti per il centrocampista arrivato nel mercato invernale, ma ha comunque avuto il tempo sufficiente per dimostrare le sue grandi qualità e la prossima stagione potrebbe confermare i buoni segnali. Prospetto.

Giovanni Scampini 6 – A proposito di infortuni, Scampini si aggiudica a mani basse il primo posto in questa classifica. I continui problemi muscolari l’hanno assillato fin dall’inizio della stagione: quando sembrava in procinto di rientrare, era costretto a fermarsi nuovamente. Le sue qualità non si discutono e, quando c’è stato, ha sempre dato un contributo importante alla mediana, ma la discontinuità fisica ha pesato parecchio. Sfortunato.

Sehyun Beak 5.5 – Inizio da incubo, prosieguo ancor peggiore. Poi l’infortunio e per qualche mese sparisce dai radar. Da quando ritorna acquisisce più consapevolezza e sforna anche discrete prestazioni, ma non basta per arrivare alla sufficienza; di strada da fare ne ha ancora tanta. Incompleto.

Paolo Snidarcig 5.5 – Secondo mister Rossi uno con i suoi piedi è difficile da trovare a quest’età in Serie D; il problema è che è mancato a livello caratteriale e in categorie del genere è un aspetto non da poco. Se a questo aggiungiamo anche continui problemini fisici, ecco spiegato il perché del suo utilizzo col contagocce. Peccato, perché la sua stagione avrebbe potuto essere di un altro livello. Timido.

ATTACCANTI

Besmir Balla 7.5 – Forse sono mancati i suoi gol (su 7 gol cinque sono arrivati da calcio di rigore e gli altri due nelle ultime due giornate), ma ha compensato alla grande con una cattiveria agonistica che è mancata in altri elementi. Si è sacrificato in tutti i ruoli, primo ad attaccare e primo a difendere, rivelandosi un autentico tuttofare a tuttocampo. Grintoso.

Alessandro Capelli 7 – Nel momento più difficile della stagione, dopo la sconfitta contro il Casale, è stato lui a dare la scossa alla squadra con un bel discorsetto negli spogliatoi e dalle partite successive i risultati si sono visti: gol contro il Vado e doppietta contro il Legnano. Un finale di stagione in crescendo che gli è ovviamente valso la nomination al Pallone d’Oro. Condottiero.

Thomas Aiolfi 6.5 – Hai capito il classe ’03! Nonostante la giovane età dimostra di avere la giusta determinazione ogni qualvolta che viene chiamato in causa: anche solo per cinque minuti, entra in campo con una grinta tale da impressionare chiunque. Il gol contro il Chieri è la ciliegina sulla torta; il prossimo anno potrebbe dimostrarsi una pedina davvero importante. Rabbioso.

Elios Minaj 6.5 – Croce e delizia di questo Varese. A tratti ha dimostrato di poter essere davvero devastante, ma davanti al portiere ci sono ancora troppe lacune su cui dovrà migliorare in estate perché l’anno prossimo (in caso di, come sembra, riconferma) dovrà fare il salto di qualità. Promessa.

Giulio Osarimen Ebagua 6 – Difficile dare un giudizio alla sua terza esperienza in biancorosso: le qualità non si discutono e per il peso dei gol messi a segno (basti pensare alla rovesciata di Caronno o alla magia su punizione di Gozzano) meriterebbe anche un voto più alto, ma non ha forse mostrato la giusta dedizione alla causa. Resta il fatto che la salvezza è arrivata anche grazie ai suoi fondamentali gol. Bomber.

Hervè Otelè 6 – Troppo incostante a livello di prestazioni, ma resta pur sempre il secondo miglior marcatore della squadra insieme a Balla a quota 7 gol. Con le sue accelerazioni ha dimostrato di poter spaccare le difese avversarie, ma anche lui davanti al portiere non è sempre stato spietato come avrebbe dovuto essere. Nelle ultime partite è sembrato avere la testa altrove e si è ben presto capito perché dato che ha salutato i compagni ancor prima della fine ufficiale del campionato. Incompleto.

Kenneth Mamah 5.5 – Qualche lampo e nulla di più. Frenato dagli infortuni fatica a trovare il giusto spazio e solo in qualche sporadica occasione riesce a mettersi in mostra. Troppo poco per indossare la maglia del Varese. In ombra.

Seydou Sow 5.5 – Il Città di Varese quest’anno con il panzer d’area di rigore non ha avuto molta fortuna e anche il gigante senegalese non ha certo impressionato. Sicuramente anche nel suo caso gli infortuni ci hanno messo lo zampino, ma va detto che non ha mai dato l’impressione di voler invertire il trend. Tanto fisico, poca tecnica e troppi falli (quel rosso a Bra appena entrato grida vendetta); al Varese servirebbe altro. Non convincente.

Simone Dellavedova 5 – Le occasioni le ha avute, eccome; il non averle sfruttate è stato un demerito suo. Troppo spesso è apparso un pesce fuor d’acqua nel reparto offensivo biancorosso e non si è mai riuscito a distinguere; l’unico guizzo, d’orgoglio, nel finale contro il Gozzano quando ha guadagnato la punizione del gol di Ebagua allo scadere. Spento.

Andrea Repossi ng – Due minuti di gioco e la sua stagione finisce; è il simbolo della sfortuna del Città di Varese quest’anno.

Matteo Carraro

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