Un’altra stagione sportiva si è conclusa ed anche per la Handicap Sport Varese è tempo di bilanci, in quella che è stata, come per tutti, un’annata davvero travagliata, conclusasi ad un centimetro dalla possibile promozione in Serie A.
Una stagione tanto complicata quanto intensa, che ha permesso ai ragazzi biancorossi di cementare ancora di più un gruppo ed un’unità di squadra già forti ma, che si sa, in situazioni come queste non fanno altro che aumentare.
Così il presidente della società, Carlo Marinello, fa il punto della situazione tra passato, presente e soprattutto futuro, in un nuovo campionato di Serie B da vincere l’anno prossimo per conquistare l’agognata promozione.

Che annata è stata questa per l’Handicap Sport Varese?
“E’ stato un campionato anomalo ma per tutti gli sport, non solo per noi. Dover fare i conti con l’emergenza sanitaria ha scombussolato un po’ i piani di tutti, ma la cosa importante alla fine è che siamo riusciti a tornare in campo e a giocare. Noi non siamo mai stati fermi in quanto sport di interesse nazionale, quindi abbiamo sempre proseguito le nostre attività, pur rispettando le direttive che avevamo. Fortunatamente abbiamo registrato solo un caso di positività in tutto l’anno, per il resto è andato quasi tutto in maniera normale. A livello di campo abbiamo perso la prima partita, forse perché un po’ troppo arrugginiti, poi le abbiamo vinte tutte ed infine abbiamo perso quella decisiva contro Firenze al concentramento che ci avrebbe permesso di tornare in Serie A.”

Quali sono secondo lei i motivi di questa sconfitta?
“Siamo arrivati alla partita con pochi atleti, ad esempio Riccardo Marinello non è potuto venire per impegni di lavoro, quindi eravamo contati e senza rotazioni. Poi è stata un gara strana, erano tutti un nervosi, gli arbitri hanno messo anche un po’ del loro e dopo poco ci siamo trovati con due ragazzi fuori per 5 falli e la storia, di fatto, si è conclusa lì. Diciamo che va bene così, l’importante era ricominciare e dare un senso di normalità. Ci riproviamo l’anno prossimo”.

Qual è stato il punto di forza della vostra squadra in quest’annata? Un giocatore in particolare o è stato il gruppo a fare la differenza?
“Penso che quest’anno più che mai sia stato proprio il gruppo a fare la forza. Il dover affrontare questa situazione ha cementato ancora di più la squadra rispetto a ciò che poteva essere gli altri anni. Nel corso dell’annata è chiaro che ci sono elementi che magari segnano di più o difendono meglio, però la vera marcia in più è stato il gruppo. Si è andati avanti bene, senza nessun particolare problema, tutti hanno messo il loro mattoncino per una promozione che secondo me ci meritavamo. Poi però il giudizio ultimo ed insindacabile è quello del campo e dice che ci riproveremo il prossimo anno”.

Per quanto riguarda la prossima stagione ci sono già delle indicazioni su quello che sarà il programma stagionale?
“La Federazione ha già emanato quello che potrà essere un programma per l’anno prossimo. Tra l’altro quest’anno a fine novembre ci saranno i campionati Europei della Nazionale Maggiore. Per quanto riguarda il campionato di Serie A, la stagione partirà ai primi di ottobre, con poi la sosta per gli Europei. Per quanto concerne il nostro campionato di Serie B, invece, la previsione è di cominciare a gennaio anche quest’anno, arrivando ai playoff per la promozione verso la fine di maggio. Bisognerà capire quante squadre si iscriveranno al campionato di Serie B. Un po’ di società hanno avuto problemi con il covid-19 e quindi bisognerà valutare. Verso ottobre ne sapremo di più e capiremo che campionato ne verrà fuori. Se ci saranno pochi iscritti sarà un campionato con 4 giorni divisi a livello geografico per evitare trasferte troppo lunghe e poi gli scontri per la promozione in A”.

L’obiettivo rimane proprio questo per voi, la promozione?
“Assolutamente sì, vogliamo tornare in Serie A, ci stiamo attrezzando per questo e faremo del nostro meglio per raggiungere l’obiettivo”.

Alessandro Burin
(foto Massimo Longo)

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