Per tutto il mondo dello sport quella passata è stata un’annata e mezza assolutamente devastante, che ha stravolto usi e costumi del vivere quotidiano. Una stagione che ha portato con sé il blocco non solo del mondo dello sport delle varie Federazioni, ma anche di tutto quello che è l’universo CSI.

Un anno che ormai si spera di essersi lasciati alle spalle e che già da qualche mese ha visto una graduale ripresa, con il ritorno sui campi da gioco degli oratori di tanti bambini e ragazzi in una rinascita sociale e di comunità fondamentale per la crescita e la formazione dei più giovani. La ripresa in questi mesi è stata comunque travagliata, tra molte norme da seguire ed un’aria particolare che si respirava durante allenamenti e partite.
Da oggi si può pensare alla ripartenza definitiva, al ritorno alla normalità, grazie alla presentazione della nuova stagione del CSI Varese, avvenuta venerdì sera in via telematica. Di tutto quello che sono stati gli ultimi mesi e di ciò che sarà il futuro del movimento ha parlato il vice presidente del CSI di Varese, nonché responsabile della zona di Gallarate, Marco Valvassori.

Che ripresa è stata quella di questi mesi?
“Sono stati messi difficili, soprattutto a livello di organizzazione, a causa del continuo cambio di regole in corsa. Alla fine diciamo che in qualche modo siamo riusciti a riprendere, nel rispetto delle regole di sicurezza, con anche un torneo di un mese e mezzo per le squadre dai 14 anni in su, permesso dalle direttive dal CONI in riferimento alle squadre che rientravano nel così detto interesse nazionale”.

Com’è stata la risposta di genitori e famiglie rispetto a questo nuovo modo di far fare sport ai loro bambini e ragazzi?
“I genitori sono quelli che più hanno spinto affinchè si riprendesse, probabilmente anche dovuto al fatto che la vita in casa iniziava a farsi davvero pesante, avendo sempre i ragazzi chiusi, senza possibilità di sfogo. Alla fine, non potendo costringere  i giovani a stare in casa dovevano lasciarli uscire e con la riprese delle nostre attività quanto meno lo facevano mandandoli in un ambiente sicuro e protetto da possibili contagi. I genitori sono stati davvero la spinta principale della ripartenza. Io ho ricevuto spesso telefonate per sapere quando si sarebbe ripresa l’attività, anche non a livello di partite, quanto proprio per lasciare uscire bambini e ragazzi da casa, fargli fare un po’ di movimento senza dover stare sempre davanti a telefoni, computer o play station che li porta a perdere la voglia di uscire, creando un grande problema”.

A livello provinciale quante società sono ripartite?
“Tutte le società hanno ripreso. Una buona parte, diciamo un 30%, hanno anche aderito ai campionati. Tutti hanno ripreso con gli allenamenti, anche perché fino all’under 12 non potevano fare altro. Dall’under 14, Allievi, Juniores, Top Junior e gli adulti Open nella percentuale che ho detto prima hanno fatto anche i campionati. Alla fine poi c’è stato rammarico per chi non ha partecipato bloccato dal timore dei contagi, però ormai le iscrizioni erano chiuse. Ora si vede molta più attività, tanti open day per ripartire appieno il prossimo anno”.

Andando alla riunione di venerdì, qual è la programmazione impostata?
“A livello economico sono state confermate tutte le scontistiche che erano state offerte già questo settembre, quindi sconto del 50% per le iscrizioni, affiliazione al CSI che passa da 195 euro a 25, tesseramenti scontati del 20%, tutto questo fino al 31 di dicembre. Poi dal primo di gennaio si tornerà alle tariffe pre covid-19. Per quanto riguarda l’attività sportiva, se le cose rimangono così e non ci sono nuove ondate l’idea è quella di ripartire come in periodo pre covid per tutte le annate”.

Per quanto concerne invece la realtà del CDG Gallarate dove lei è uno dei responsabili, quali sono i piani per la prossima annata?
“Quando c’è stata la possibilità di ripartire abbiamo ripreso con tutte le squadre. L’intenzione è quella di riprendere con tutti i gruppi, dai più piccoli, che da noi è l’under 6 che, anche se non esiste come categoria noi la facciamo lo stesso, fino agli Open. Pensiamo di ripartire andando incontro economicamente alle famiglie che ne hanno più bisogno ovviamente. Ci saranno ancora da osservare i protocolli di igienizzazione e sanità, però ci auguriamo di poter far tornare anche genitori e amici a vedere le partite in un clima pre pandemia del quale abbiamo tutti bisogno”.

Alessandro Burin

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