Praticamente archiviata la questione esterni con l’arrivo di Kell (ad oggi in squadra ci sono il playmaker americano, De Nicolao, Beane e Gentile), c’è un solo slot ancora libero, quello che dovrebbe essere occupato dalla guardia nelle idee titolare ma che poi si giocherà il posto proprio con Beane. La Openjobmetis Varese ora si deve concentrare sui carichi pesanti della squadra, spostando la freccia della concentrazione sul reparto lunghi.

Fatta la conferma di Giancarlo Ferrero, che fungerà da preziosissimo jolly sia come cambio di Gentile che come possibile alternativa in ala grande all’evenienza, e l’acquisto del giovane Guglielmo Caruso, Varese ha la necessità ora di sistemare quelle che saranno gli assi portanti della prossima stagione.
Con la formula 6+6 si apre sempre di più la via della permanenza di Jalen Jones che, dopo aver recuperato perfettamente dall’infortunio a livello fisico, lascia comunque qualche incognita per quanto riguarda la tenuta in partita, soprattutto per quello che è il ritmo dei 40′, totalmente diverso da ciò che può essere un allenamento pur fatto bene. Nonostante tutto i biancorossi sembrano intenzionati a confermare l’ala americana, puntando molto sulle qualità tecniche di un giocatore che, se non si fosse infortunato nella scorsa stagione, avrebbe potuto dare una grande mano a Varese. Chiaramente legata alla sua conferma la Openjobmetis vuole trovare un giocatore di affidamento totale che possa far dormire sonni tranquilli a coach Vertemati, anche nel caso in cui Jones dovesse subire qualche acciacco in stagione.

Per questo il nome di Kruize Pinkins sarebbe entrato nella mente e nelle idee della società. L’ala USA, 201 cm per 104 kg, viene da due ottime stagioni giocate in maglia FIAT Torino in A2, con l’ultima chiusa con 12.3 punti e 6.7 rimbalzi di media. Dati che descrivono un p’o le qualità di un giocatore dotato di un’ottima tecnica offensiva abbinata ad una fisicità importante che Pinkins utilizza per guerreggiare a rimbalzo, facendo del pitturato il suo habitat naturale.
Un connubio quello Jones – Pinkins sarebbe un ottimo colpo per una Varese che si troverebbe due giocatori esperti a reggere e compensare quell’inesperienza che sotto al ferro potrebbe essere uno, forse l’unico, lato negativo dell’accoppiata Egbunu-Caruso che, a sorpresa, potrebbe andare a comporre il pacchetto centri della prossima annata varesina.

Nonostante lo stesso GM Conti qualche settimana fa avesse definito come infattibile il binomio tra il giovane italiano ed il lungo nato in Nigeria, si fa sempre più strada l’ipotesi di una possibile convivenza dei due sotto canestro.
Le parole del General Manager biancorosso erano arrivate in periodo di 5+5 quando ancora non si sapeva e nemmeno si pensava che Ruzzier se ne sarebbe andato, cambiando molto dei piani del mercato biancorosso in un momento in cui Varese pensava di avere bisogno di un giocatore esperto e già pronto sotto il ferro.

Il quadro ad oggi si è modificato, con la prospettiva di un pacchetto di 4 composto come prima descritto e fatto di tanta esperienza, che sta portando i biancorossi a pensare di poter provare a convincere Egbunu a rimanere nella Città Giardino. Ad oggi un possibile accordo rimane molto complicato, dove si è trovato molto bene ed ha fatto già cose molto buone lo scorso anno, con la società che gli offrirebbe tutti i comfort ed il supporto anche riguardo al ginocchio ballerino del lungo americano, in un dialogo con la sua agenzia che rimane sempre aperto, ma che per quanto riguarda la base economica rimane distante.

In tutto questo chi pare ormai completamente fuori dai radar varesini è quel Niccolò De Vico che continua ad allenarsi a Varese e ancora sotto contratto per un anno. Per lui le sirene vengono dalla A2, soprattutto da Torino che vorrebbe approfittare della rottura con Varese che pare intenzionata a non voler più puntare sull’ala ex Cremona dopo solo una stagione. L’annata è risultata deludente non per colpa del giocatore, quanto per gli infortuni e le scelte tecniche che lo hanno relegato in panchina per buona parte del girone di ritorno.
De Vico a 27 anni non può permettersi di passare un altro anno in ombra, essendo nel pieno della maturazione cestistica e dopo aver dimostrato un’estrema professionalità lo scorso anno; oggi ha bisogno e voglia di rimettersi in mostra per quello che potrebbe essere uno dei grandi rimpianti biancorossi degli ultimi anni.

Alessandro Burin

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