La riforma è servita. O meglio, la proposta di riforma. Dopo il rinvio di giugno, il Presidente Federale Gravina ha rispettato il termine di luglio per la presentazione di una prima bozza di revisione di organici e categorie professionistiche. Un disegno di legge calcistico che rappresenta al tempo stesso una (mini)rivoluzione ed un inevitabile compromesso. Consapevole della strenua resistenza della Serie A ad accettare il cambiamento, il vertice della FIGC ha ridotto la portata della svolta anticipandone però gli effetti alla stagione 2022/23. Insomma, poco (forse addirittura molto poco). Ma sempre meglio di niente. Nelle prossime settimane le Leghe coinvolte valuteranno la proposta. Per una chiusura iter che non potrà ragionevolmente andare oltre l’autunno. A seguire sintesi della riforma che porterebbe il numero dei club professionistici dagli attuali 100 a 90 (o 92). Un palinsesto di massima cui mancano però ancora le regole di ingaggio.       

Serie A – 18 o (più probabilmente) ancora 20 squadre con 2 retrocessioni
Serie B1 – 18 squadre con 2 promozioni e 2 retrocessioni
Serie B2 – 18 squadre con 2 promozioni e 3 retrocessioni
Serie C – 36 squadre suddivise in 2 gironi da 18   

L’ipotesi playoff per l’assegnazione dello Scudetto resterebbe in stand by con i format di promozioni e retrocessioni non meglio precisati. Come è evidente, la maggiore caratterizzazione riguarderebbe la Serie C con lo spin off della B2 a titolo di camera di compensazione tra il professionismo spinto di A e B e il semiprofessionismo della C. Ma sul tema specifico della fiscalità siamo nel semplice campo delle ipotesi. Anche perché servirebbe un intervento legislativo. Al momento non nell’agenda politica.

Per ironia della sorte, causa ricorsi al TAR (domani gli esiti delle istanze avanzate da Carpi, Casertana, Novara e Sambenedettese), gli organici della prossima stagione di B e C sono ancora patrimonio dei tribunali. Ma si discute già di quelli dell’annata successiva. Cortocircuito non nuovo alle nostre latitudini. Sia come sia, per la Pro Patria il 2021/22 potrebbe essere quello del grande balzo. Considerato che alla B2 potrebbero accedere (a spanne) le prime 5/6 dei 3 gironi della C in partenza il 28 agosto. Al netto di quante salirebbero in B1. Tutto ancora in divenire. E’ ovvio. Con una riforma ancora lontanissima dall’essere approvata. Ma la chance sarebbe enorme. Allacciamoci le cinture.                                                          

Giovanni Castiglioni

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