Gianluca Testa (foto a destra), presidente dell’Oratorio di Cuvio, torna a parlare della prematura scomparsa di Federico, descrivendolo come un ragazzo d’oro sia in campo che fuori. Ha raccontato della difficoltà della società e della squadra nell’affrontare questa tragedia, da cui i ragazzi sono riusciti a trovare una motivazione in più: da ora in avanti si farà tutto per Federico e questo rappresenta lo slancio per arrivare a disputare un buon campionato.

Dove pensa che possa arrivare questa squadra nella prossima stagione?
“Partendo da quattro anni fa, questa rosa si è formata da un gruppo di ragazzi che si è trovato ed è riuscito ad amalgamarsi molto bene. Secondo me è una squadra con delle buone prospettive, innanzitutto perché sono giovani e hanno tutti delle ambizioni a cui credono molto. Per quest’anno puntiamo sicuramente ad arrivare nella parte medio-alta della classifica, rimanendo sempre con un occhio puntato sui playoff”.

Avete riconfermato tutti, quanta fiducia ha in questo gruppo?
“La fiducia in questa squadra è stata dimostrata dagli ultimi tre anni, la nostra ambizione e il nostro progetto era quello di creare un gruppo di ragazzi che rimanesse stabile negli anni, per fare solo degli innesti mirati a colmare le difficoltà dell’anno precedente. Ad esempio, adesso stiamo cercando un centrocampista e un attaccante e stiamo lavorando su quello, oltre ad aver perso un difensore che era molto importante che dobbiamo decidere se sostituire o meno”.

Dunque, non si arriverà mai ad avere una rivoluzione completa di quello che è la squadra come vediamo in altre realtà?
“Assolutamente no, abbiamo un gruppo unito e molto giovane, di conseguenza ci aspettiamo che rimanendo così legati gli uni agli altri abbiamo almeno altri 5 o 6 anni di prospettiva. È ovvio che, se tutti gli anni ottenessimo una promozione e arrivassimo a fare il salto di qualità, faremmo degli innesti più sostanziosi a livello numerico ma il gruppo fondante rimarrebbe sempre. Su questo aspetto bisogna anche rapportarsi a quello che si raggiunge in termini di obiettivi”.

Ha parlato di un gruppo unito e si è compattato ancora di più dopo la scomparsa di Federico. Come ha reagito la squadra a questa tragedia?
“Tutta la società, compresi i ragazzi, è rimasta senza parole. Ci siamo subito mobilitati per stare vicini alla famiglia e c’è stata una condivisione totale del gruppo che è sfociata nella consapevolezza dei ragazzi di fare tutto per lui nell’arco dei prossimi mesi. La nostra prima intenzione a livello societario era quella di ritirare la maglia di Federico, ma, proprio per questa voglia della squadra di lavorare per Federico, è stato deciso che il capitano da ora in avanti porterà il numero 3 sulle spalle in suo onore e per ricordarlo sempre e si sono ripromessi di impegnarsi più degli altri anni”.

Avete perso un ragazzo importante per la squadra. Federico poteva essere considerato una figura di riferimento sia in campo che fuori?
“Federico era arrivato in punta di piedi due anni fa, poteva sembrare un ragazzo schivo che dava poca confidenza, invece si era ambientato in modo fantastico con la squadra ed era diventato davvero un punto di riferimento. In campo era una sicurezza per tutti e, inoltre, fuori dal campo era un ragazzo fantastico, nel senso che si faceva in quattro per aiutare un amico in difficoltà, anche se non gli veniva chiesto. Si vedeva che era pronto a dare supporto. Era sicuramente una figura di riferimento sia in campo che fuori”.

Cosa dire ai tifosi per l’atteggiamento dopo la tragedia di Federico?
“Il nostro gruppo di tifosi è sempre vicino alla squadra perché sono anche amici dei giocatori. Quando segue la squadra è veramente molto colorito e rumoroso, a tal punto che alle volte può risultare disturbante; tuttavia, dopo la scomparsa di Federico si sono comportati davvero in modo fantastico, nel senso che hanno partecipato alla funzione religiosa uniti come se fosse una partita, ma in maniera decorosa, oltre ad aver intonato un canto finale che penso sia stato apprezzato da tutti alla funzione. Voglio davvero ringraziarli a nome di tutta la società perché hanno dimostrato un’intelligenza e una maturità notevoli anche in questo e spero che continuino a star vicino alla squadra anche adesso”.

Andrea Vincenzi

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