All’apparenza è solo uno shottino (90’ più eventuali appendici da mandar giù tutti d’un fiato). In realtà, FeralpiSalò – Pro Patria (domani ore 18, stadio “Lino Turina”) è qualcosa di più di un agostano primo turno di Coppa Italia (secondo il 15 settembre con la vincente di Pro Sesto- Juventus U23). Insomma, un robusto beverone sulla strada del campionato al via solo 8 giorni dopo.
Leoni e Tigrotti ci arrivano con analogo cambio in panca (Vecchi per Pavanel e Prina per Javorcic) ed omologo mantenimento delle rispettive ambizioni. Party crasher promozione per i gardesani, salvezza virtuosa per i biancoblu. Target da porre al vaglio di una stagione farcita di novità. E per conseguenza di incognite. Della serie, diffidate delle apparenze. Potrebbero ingannare.       

Esame del Turina. Si scrive: onorare la manifestazione. Si legge: provare a vincere per la prima volta sul Garda. Alcàzar inviolato (4 sconfitte e 2 pareggi) nei 6 precedenti specifici. Prina taglia il traguardo della prima ufficiale incasellando il senso del mese di preparazione: “Bisogna saper leggere le partite di precampionato. Hanno un valore differente. Detto questo, abbiamo avuto una preparazione positiva. Ma si resetta tutto e non è il momento di valutare le prestazioni. Anche se la certezza è che ho trovato una squadra. Abbiamo idee chiare ma ci sono margini di miglioramento. Ci mancherebbe che non ci fossero. Sempre un gol subito? Voglio analizzare tutto a 360° e non per singolo reparto. L’obiettivo resta la salvezza“.

A compendio (e a rettifica dei costumi dell’anno passato), torna la lista dei convocati. A seguire i 20 per Salò con numeri di maglia tra parentesi:  

Portieri: Caprile (1), Mangano (12)

Difensori: Ballarini (20), Boffelli (13), Molinari (5), Saporetti (4), Vaghi (2), Zeroli (26)

Centrocampisti: Brignoli (8), Colombo (21), Fietta (16), Galli (3), Ghioldi (23), Nicco (10), Pierozzi (11)  

Attaccanti: Castelli (30), Giardino (24), Parker (9), Piu (27), Stanzani (7)

Indisponibili: Lombardoni (19), Sportelli (6), Bertoni (14), Ferri (25), Pizzul (15), Vezzoni (17), Banfi (18)

Sulla scorta dei presenti (e con il consueto beneficio dell’inventario), azzardiamo 3-5-2 con Caprile tra i pali; Molinari, Boffelli e Saporetti dietro; Pierozzi, Nicco, Fietta, Brignoli e Galli in mezzo; Castelli e Stanzani in avanti.  

Certificato verde…azzurro. ”Abbiamo la possibilità di dare fastidio alle grandi”. La promessa (o minaccia) dell’attaccante Tulli può benissimo essere spacciata come tag-line della stagione della FeralpiSalò. Mai oltre l’ottavo posto nelle ultime 7 stagioni di Lega Pro. E con l’obiettivo dichiarato di provare ad infilarsi nella short list delle pretendenti alla cadetteria. Via da Bolzano, Stefano Vecchi ha trovato il programma sportivo forse più affine a quello del SudTirol. Gestire in piccolo e pensare in grande. Con il patron Pasini a vegliare sul futuro verdeazzurro. Nella Steel Cup del 7 agosto (triangolare ad alto tasso di acciaio), i benacensi hanno perso sia con la Virtus Entella (5-4 ai rigori) che con il Cittadella (2-0), mentre venerdì 13 rotondo 5-1 sulla Pergolettese. In campo 4-3-1-2 con Di Molfetta o Corradi nel ruolo di enganche. Sabato 28 (ore 17.30) esordio casalingo in campionato con il Fiorenzuola. Nelle more, il DS Magoni cerca sul mercato l’ultimo tassello. Una mezzala under (99/00). Ma attenzione anche al possibile jolly rappresentato da Terrani esubero al Bari.           

Ma chi? Quel Catanoso? Prima designazione stagionale ricaduta su Luigi Catanoso di Reggio Calabria (Nicola Zandona’ di Portogruaro e Paolo Tomasi di Schio gli assistenti, Dario Duzel di Castelfranco Veneto il quarto ufficiale). Il fischietto calabro è un terzo anno con 19 gare dirette in categoria (18 in campionato più una in Coppa con 7 vittorie interne, 5 esterne, 7 pareggi e ben 13 rigori), e un solo precedente (FeralpiSalò – Gubbio 1-0 del 21 marzo scorso). Nel 2020 Catanoso finì al centro di un’indagine della Procura di Roma per un flusso anomalo di scommesse su alcune partite da lui dirette. Evidentemente, nonostante i contorni opachi di quella vicenda, i vertici arbitrali hanno mostrato di fidarsi ancora (e comunque) di lui.        

Giovanni Castiglioni

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