L’allenamento congiunto con Tortona o l’amichevole, come la si voglia vedere, ha portato in dote la seconda vittoria in due partite per la Openjobmetis Varese di coach Adriano Vertemati che si impone sui piemontesi per 89-88.
Una partita molto intensa e che ha vissuto di continui sorpassi da una parte e dall’altra, con Derthona che, nonostante l’assenza di tre americani nel roster con cui è arrivata a Varese, ha ben figurato in campo trascinata da un Daum da 25 punti e lasciando buone sensazioni a coach Ramondino, in attesa di avere il gruppo al completo.

Per quanto concerne Varese, lo scrimmage con la squadra piemontese è servito per mettere ulteriore benzina nelle gambe ed amalgama di gioco sul parquet, cercando di dare continuità alle note positive che già si erano viste nella prima uscita stagionale contro Friburgo in quel di Gressoney.
Missione riuscita, con le conferme, importantissime, di Kell e Gentile quali leader della squadra. I due ancora una volta sono stati i veri trascinatori offensivi di un gruppo che nella metà campo avversaria fa davvero paura, con una qualità ed una potenza di fuoco nelle mani di alto livello che la squadra sta dimostrando di riuscire a distribuire bene non diventando dipendente da uno o due giocatori, ma creando un concerto offensivo ben armonioso.

Chiaramente, però, la presenza fisica, tecnica e la leadership che l’ala azzurra ed il play americano biancorossi riescono ad imprimere alla manovra quando sono in campo è di prim’ordine, nonostante la condizione sia ancora lontana da essere delle migliori, ma la visione di gioco e la qualità nelle mani sono già ben visibili.
Ai due si è aggiunto anche Wilson, che sarà presentato oggi all’Enerxenia Arena, che ha iniziato a dare le prime dimostrazioni di quanto possa essere letale come tiratore catch and shoot, il vero asso nella manica di Varese quest’anno nel tiro dalla lunga distanza. Dopo una prima partita, quella con Friburgo, passata un po’ in sordina, l’americano sta trovando sempre più la forma e con essa il ritmo in partita per tirare al meglio, come dimostrato ieri sera.

Altra nota lieta di serata l’esordio stagionale di Beane, che ha ripreso dove aveva concluso la stagione lo scorso anno, ossia dando sostanza difensiva e imprevedibilità in attacco. E’ stato una spina nel fianco per gli avversari ed è apparso già in forma nonostante sia con la squadra solo da sabato.

Due armi letali in più per Vertemati, dunque, che così si ritroverà una squadra capace di colpire sia in penetrazione che dalla lunga distanza, portando sempre le difese avversarie a stare molto sull’allerta senza certezze fisse su cui organizzarsi.
Se quindi il reparto esterni varesini anche con Tortona ha dato grandi risposte sotto il ferro, come giusto e normale che sia, c’è ancora da lavorare per trovare la forma migliore. Eccezion fatta per Egbunu, che dà sempre risposte più che positive e Sorokas, giocatore che sta già dimostrando tutta la sua intelligenza tattica, Jones e Caruso sono indietro di condizione. L’americano, alla sua prima uscita in maglia biancorossa, ha dimostrato voglia di fare e buona presenza in area, anche se ha dovuto scontrarsi con un grande Daum, non certo l’avversario migliore al rientro. Caruso continua invece nel suo percorso di crescita fisica e di presenza in campo, supportato da qualità indiscusse che vanno poi però messe sul parquet.

Dove c’è ancora molto da lavorare è in fase difensiva, ma questa è strettamente legata alla capacità di stare piegati sulle gambe ed imprimere aggressività e pressione sui portatori di palla avversari, azioni possibili solo in una condizione di forma fisica ottimale che i biancorossi ricercheranno per la prima uscita stagionale in campionato contro Brescia.

Intanto le risposte sono state buone anche ieri sera, comunque: vincere aiuta a vincere e Varese si presenterà all’esordio stagionale ufficiale con Cremona lunedì alle 18:30, con qualche certezza in più importante nella testa e tanto entusiasmo, che in questo momento di deficit fisico sono variabili importantissime al fine di raggiungere una vittoria finale.

Alessandro Burin

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