Breaking News. Torna Bertoni. Principale svolta narrativa della vigilia della sfida con il Trento (domani ore 17.30, stadio “Turina” di Salò). Il ritorno tra i convocati del play biancoblu riporta l’asse tecnico della Pro Patria sugli equilibri abituali. Circa l’utilizzo dal 1’ del vizzolese, Luca Prina si mantiene prudente: “Dopo 4 mesi, i rientri sono molto delicati. Anche se l’infortunio alla spalla non gli ha impedito di svolgere attività fisica. Restiamo in emergenza. Domani dovrò fare la squadra un po’ per esigenza, un po’ per necessità ed un po’ per scelta”.
Piaccia o meno, riciccia sempre l’AlbinoLeffe: “Resta l’amaro in bocca. Ma anche la sensazione di avere parecchi margini di miglioramento. Sono troppe le cose che non hanno funzionato. Abbiamo pagato qualcosa sul piano fisico. Ma è proprio in quei momenti che bisogna aggrapparsi con tutte le forze al risultato. Un punto avremmo dovuto comunque portarlo a casa. E 2 gol in un quarto d’ora è una cosa che vorrei non succedesse più. In ogni caso, il match di domenica ci conferma la priorità di dovercene lasciare dietro 5. Nel medio termine l’obiettivo è crescere e ripetere i risultati degli anni scorsi. Nell’immediato, bisogna pensare alla salvezza”.
Calibro sull’avversario. Una matricola da prendere con le pinze: “Non hanno ancora incassato gol in gare ufficiali. Ripartono dalle certezze del campionato vinto e hanno grande entusiasmo. Noi dobbiamo portarci dietro il positivo di una sconfitta in casa. Cioè, la rabbia che è rimasta dentro”. 

Undici per Trento. Capitolo formazione. Aspettando la lista ufficiale che arriverà in serata, provato 3-5-2 con Caprile tra i pali; Molinari, Fietta e Boffelli dietro; Pierozzi, Brignoli, Bertoni, Nicco e Galli in mezzo; Piu e Castelli davanti. Focus su ribaltamenti del campo e verticalizzazioni. Non esattamente la bibbia tattica del Biellese 2. Ma una chiave di lettura (latitante nella ripresa di domenica), dalla plausibile efficacia domani contro i gialloblu di Parlato. Circostanza in cui Prina tornerà in panca dopo l’esordio forzatamente relegato in tribuna: “Guardarla dalla tribuna è stato davvero brutto. Ho sofferto. Diciamo che non l’ho vissuta bene”. Esperienza comune a larga parte della tifoseria tigrotta.                             

Giovanni Castiglioni

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