Luca Berardo, presidente della Lavena Tresiana, ha indetto proprio per oggi, sabato 4 settembre, un importante Open Day per i più giovani. Quanto alla prima squadra che parteciperà al campionato di Seconda Categoria girone Z, si è soffermato su obiettivi e progetti futuri della società che ambisce a salire di categoria nei prossimi anni.

Avete organizzato per oggi l’open day, cosa farete con i ragazzi?
“Inizieremo a presentare i vari allenatori ai ragazzini, sia a quelli nuovi che a quelli che ci raggiungeranno, faremo un po’ di conoscenza. L’open day sarà strutturato su tre giorni: oggi sarà in termini più amichevoli, mentre da lunedì si inizierà a giocare di più, soprattutto col settore giovanile. In base alle categorie, le giornate saranno divise in attività prettamente tecniche o ludiche per i più piccoli”.

Qual è lo scopo dell’open day?
“Soprattutto per i più piccoli dev’essere un divertimento; man mano che si sale d’età bisogna invece iniziare ad inserire la componente agonistica e le nozioni tecniche. Da noi la filosofia del settore giovanile è quella di far divertire i ragazzi, assolutamente non quella di vincere. Vogliamo che dopo gli allenamenti e le partite i ragazzini tornino a casa col sorriso e la voglia di tornare subito al campo, non che siano tristi perché non hanno potuto giocare”.

Con l’arrivo dei nuovi ragazzi alla Lavena Tresiana aggiungerete delle altre squadre?
“Noi abbiamo un parco squadre che per una piccola società era già importante. Partivamo dai 2012 e arrivavamo fino alla Juniores, ci mancavano solo i 2005 ma non abbiamo nemmeno provato a costruirla. Quest’anno abbiamo cercato di trovare due o tre ragazzini per ogni squadra e fortunatamente sono arrivati senza che nemmeno li cercassimo. È stata una bella soddisfazione perché vuol dire che una buona nomea ce la siamo creata e che abbiamo lavorato nella giusta direzione in questi anni”.

Avete confermato l’allenatore della prima squadra, a cosa si deve questa scelta?
“Luca Gatta, l’allenatore della nostra prima squadra, ha la mia massima fiducia e stima, avendo anche già allenato la nostra Juniores. Conosce tutti i giocatori che entreranno in prima squadra e, visto che abbiamo tanti buonissimi giocatori in Juniores, vogliamo dare loro una continuità di percorso, senza farli trovare spaesati all’arrivo in prima squadra. Ho pensato fosse giusto mettere un allenatore di 30 anni circa, con un’esperienza nel calcio semi professionistico e un patentino Uefa B, al servizio di giocatori tendenzialmente un po’ più giovani ma anche un po’ più anziani. Penso che questo sia il giusto connubio anche in ottica futura”.

Parlando di futuro, quali saranno gli obiettivi a lungo termine della prima squadra?
“Non nego che vogliamo arrivare a giocare in Prima Categoria nel giro di tre anni al massimo. Anche per questo la conferma di Luca è importante per il percorso dei ragazzi. Se le cose andassero bene, con un allenatore giovane ma esperto e tutti i buoni giocatori che stanno uscendo ed usciranno dalla Juniores, ci piacerebbe portare dei ragazzi della Lavena Tresiana a giocare anche magari in Eccellenza, senza doverli comprare una volta raggiunto quell’obiettivo. Anche l’allenatore arriva dalle nostre giovanili”.

Come è stata strutturata la squadra?
“Abbiamo una rosa che per la Seconda Categoria è molto giovane, che è composta da ragazzi dei 2004, che a rotazione saliranno dalla Juniores, fino a persone di 34 anni. La gran parte della squadra è tuttavia composta da giovani, sono forse 6 i ragazzi un po’ più anziani. Probabilmente i più anziani non avranno 90 minuti nelle gambe per un’intera stagione; quindi, anche i ragazzi più giovani potranno trovare spazio”.

Cosa ne pensa della rosa e quali pensa possano essere gli obiettivi della stagione?
“La rosa non è ancora completa, siamo a buon punto e di base è quella dello scorso anno, anche se alcuni sono andati via. Quest’anno ci siamo fissati di ottenere la salvezza, a differenza dell’anno scorso dove avevamo iniziato con delle aspettative molto alte. Purtroppo l’addio di alcuni giocatori ha reso le cose un po’ più complicate. Il pallone è rotondo e rotola quindi può succedere di tutto, però penso che il massimo a cui potremo ambire sarà la metà della classifica”.

Andrea Vincenzi

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