La prima uscita ufficiale stagionale della Openjobmetis Varese 2021-2022 si è portata con se una sconfitta che forse in molti non si sarebbero aspettati. Vuoi per le assenza di Cremona, vuoi perché Varese aveva dato segnali positivi ed incoraggianti nelle due prime amichevoli stagionali con Friburgo e Tortona, soprattutto mettendo in evidenza un potenziale offensivo già ben rodato che ieri sera non è quasi mai entrato in gioco.

Il quadro che si ricava dalla sconfitta dal PalaRadi per i biancorossi, è quello di un gruppo ancora non squadra in campo, nel quale a gestire e tirare le fila in fase offensiva è spesso e volentieri Gentile, mentre in fase difensiva ad oggi Varese non ha un vero e proprio schema, ma è più un uno contro uno volutamente cercato nei confronti degli avversari per portare la sfida su quella fisicità che dovrebbe agevolare gli uomini di coach Vertemati.

E’ chiaro che sono indicazioni puramente di inzio stagione, in una squadra a cui è mancato ieri sera in maniera molto pesante Kell, con Poeta che ha fatto mambassa della regia varesina, composta da De Nicolao e Beane, entrambi al di sotto delle aspettative, soprattutto per quanto riguarda l’italiano, perché se Beane ha l’attenuante di essere con il gruppo solo da una settimana, De Nicolao deve riuscire a prendere in mano la squadra in queste partite dove sarà l’unico vero regista senza far rimpiangere troppo il suo compagno di reparto assente per infortunio.

Una situazione nella quale la Openjobmetis deve fare i conti anche con un gioco, a livello di extra pass e circolazione della palla, poco cercato nella gara di Cremona, che quando è stato messo in pratica ha dato i suoi frutti, con una buona copertura dell’area avversaria, spaziature e circolazione rapida, che hanno permesso spesso e volentieri di trovare spazi centrali per le penetrazioni, svanita completamente negli ultimi due quarti.

Un’impostazione tattica interessante ma che ha bisogno di essere supportata poi da una capacità di colpire dall’arco altrettanto qualitativamente alta, per fornire una doppia arma da utilizzare quando le difese, vedasi Cremona ieri, iniziano ad adeguarsi ad un gioco che per forza di cose al 6 di settembre non può essere rapido ed efficace come idea di base vorrebbe.

Qui si è messa in evidenza la poca condizione ancora di Wilson, che è il vero giocatore prendi e tira della squadra, da cui dipenderà molto delle fortune varesine, essendo l’arma principale a cui affidare l’alternativa al gioco corale e ragionato, prima ricerca della squadra.

In generale sotto ai ferri il trio Egbunu, Sorokas e soprattutto Jones ha dato buone risposte, mettendo in mostra quel mix di fisicità e concretezza indispensabile nell’equilibrio tattico di squadra, soprattutto in fase difensiva dove i tre sono stati i migliori del gruppo.

Capitolo a parte per Ale Gentile che si è dovuto improvvisare, play, guardia ed all’occorrenza ala piccola, mettendo in mostra tanto spirito di sacrificio e trovandosi spesso a dover tirare fuori le castagne dal fuoco da solo. I 24 punti messi a referto sono incoraggianti e mostrano come l’azzurro abbia già preso la squadra in mano, ma Varese deve cercare di non diventare troppo Gentile centrica, evitando l’errore commesso lo scorso anno di affidarsi totalmente e solo nelle mani di Scola, senza creare alternative vere e proprie che, in corso di stagione, saranno invece vitali e fondamentali, per mantenere una continuità di prestazioni e risultati su alti livelli di tutto il gruppo.

Alessandro Burin

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