Doccia fredda per l’ex presidente del Varese Calcio Antonio Rosati che è stato condannato oggi, in primo grado, a 9 anni di reclusione per una serie di reati tributari con associazione a delinquere. Tutti i capi di imputazione per cui era a processo non avevano nulla a che fare con l’impegno di dirigente sportivo di allora, ma erano legati all’attività di cooperative operanti all’aeroporto di Malpensa con la società Expo Job. Con Rosati, condannato a 8 anni di reclusione, anche l’ex amministratore delegato del Varese Calcio Enzo Montemurro.

L’accusa parlò di oltre 60 milioni di euro di Iva non versata e fatture false emesse per circa 250 milioni di euro. I due erano stati arrestati nel 2014 assieme ad altre persone e la loro detenzione nel carcere di San Vittore a Milano era durata parecchi mesi.
In questa fase il Tribunale ha anche disposto la confisca di beni riconducibili agli imputati, non solo Rosati e Montemurro, per oltre 47 milioni di euro.

Una sentenza che lascia stupiti gli interessati e anche l’avvocato di Rosati Stefano Amirante, attuale presidente del Città di Varese, e che vede nell’imprenditore uno dei principali sostenitori del progetto biancorosso.

Michele Marocco

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