Gentile 6.5: Vive un primo quarto di altissimo profilo, così come di riflesso tutta la squadra. Sfrutta bene il mismatch avversario, mettendo in grande difficoltà di marcatura Petrucelli che gli deve concedere centimetri e chili, situazione che Ale Gent sfrutta al meglio giocando spesso e volentieri spalle a canestro. Con il passare dei minuti assume sempre più quel ruolo di primo portatore di palla che un po’ lo limita offensivamente, ma è un costante pericolo per la difesa bresciana, oltre che essere il faro di questa squadra in tutto e per tutto.
Amato 5.5: Entra a far parte della squadra ufficialmente tre giorni fa e più che il cambio di De Nicolao sembra il titolare designato. Vertemati gli concede tantissimi minuti nei quali alterna grandi giocate, soprattutto in fase di ribaltamento veloce di palla e costruzione, a svarioni difensivi, trovandosi in grossa difficoltà contro Mitrou-Long e Della Valle. Rimane con la palla in mano in rimessa a 16″ dal termine, rischiando di rovinare una prestazione fino a quel punto dignitosa e mettendo a grande rischio la vittoria dei suoi a quel punto avanti solo di uno sul 73-72.
Beane 7: Trascina la squadra nel momento più difficile della gara. Dopo due quarti vissuti in apnea, tra amnesie in fase di regia e poca incisività offensiva, nel terzo quarto si carica una Varese completamente in confusione sulle spalle e con un 8-0 di parziale firmato tutto a suo nome, riporta avanti i biancorossi. Il suo show continua negli ultimi dieci minuti dove si dimostra risorsa offensiva letale per l’economia di squadra, riuscendo ad interpretare al meglio la voce fuori campo di un coro che a volte si mostra troppo impacciato nelle sue performance. La forma atletica non è ancora delle migliori e si nota soprattutto in fase difensiva, dove manca molto quell’energia ed esplosività che riusciva a mettere lo scorso anno.

Sorokas 5.5: Vertemati lo utilizza come centro e lui dimostra di non essere a proprio agio nel fronteggiarsi contro un avversario molto fisico del calibro di Cobbins. Ha il merito, come spesso gli capita, di giovare della sua intelligenza tattica per non trascendere mai in prestazioni indecorose, ma il contributo che può dare alla causa e che Varese si aspetta da lui è molto di più, soprattutto in fase offensiva, dove deve ancora la sua collocazione più congeniale. Glaciale nei due liberi decisivi di fine partita, si conquista la pagnotta per questa giornata.
De Nicolao 5.5: Parte a razzo e sembra avere la squadra in mano poi, limitato dai falli, vive una partita fatta di spezzoni, in cui non riesce più a riprendere fino in fondo le redini della squadra, in un’alternanza pesante a livello di minutaggio con Amato che gli toglie forse qualche certezza di troppo. Nonostante tutto riesce a dare continuità ed intensità in difesa, mettendo in difficoltà Della Valle e portando pressione continua su Mitrou – Long che non incide come vorrebbe.
Wilson 5: Il peggiore dei suoi, soffre terribilmente l’accoppiamento con Della Valle che lo porta a concentrarsi in maniera quasi totale sulla fase difensiva. Appare spesso fuori da un contesto tattico nel quale la squadra non gira ancora bene a livello di movimenti senza palla, per un giocatore che vive della sua capacità di prendere e tirare in ritmo, senza doversi affidare troppo al palleggio. Sbaglia qualche tiro aperto di troppo, ma la sensazione è che per vedere il miglior 11 biancorosso ci sia bisogno ancora di tanto tempo e lavoro.

Egbunu 6.5: E’ il faro della Openjobmetis in mezzo all’area. Praticamente da solo porta con sè tutto il peso del pitturato biancorosso con Caruso fermo in panchina per tutti i 40′. Non ha un vero cambio e si vede, soprattutto quando esce dal parquet per essere sostituito da Sorokas, in un cambio in cui la squadra perde fisicità ed atletismo. Manca un po’ più del solito nelle coperture secondarie, facendosi trovare impreparato sulle penetrazioni centrali degli esterni bresciani, ma sta di fatto che Varese riesce a volare spesso e volentieri solo quando c’è lui in campo.
Ferrero 5.5: Partita difficile per il capitano. Pochi minuti sul parquet, qualche buona difesa, ma troppi errori al tiro che ne condizionano in maniera inevitabilmente la prestazione finale.
Jones 7: Continua ad essere una delle certezze più importanti di questa squadra. Ha la capacità di essere duttile e versatile anche solo nell’interpretazione del ruolo di 4. Gioca spalle a canestro, tira da tre, difende e si sacrifica senza mai risparmiarsi. Offre un contributo continuo e costante, in una tenuta atletica impronosticabile ad inizio stagione. Ad oggi è elemento imprescindibile di una Varese con ancora poche certezze, di cui una sicura però il suo JJ.

Alessandro Burin

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