Gentile 5.5: Visibilmente limitato dall’infortunio alla caviglia destra, vive una serata di grandissime difficoltà, sia in attacco che in difesa, in particolare quando gli capita di rimanere in marcatura contro un indemoniato Hervey. Cerca di dare il solito apporto nei primi due quarti, quando Varese rimane aggrappata al match e nel terzo quarto, quando rientra sul parquet, fa sentire il suo peso specifico. Si sapeva della sua forma quanto mai approssimativa a causa dell’infortunio alla caviglia ed a maggior ragione, contro una squadra fisica come Bologna, ha subito in maniera forte la pressione virtussina, cercando comunque di non uscire mai dal match.
Amato 5.5: Come contro Brescia finisce per panchinare per tanti minuti De Nicolao, prendendosi la scena della regia. Inutile sottolineare quanto il compito di serata per lui sia complicato, trovandosi a giocare contro un mostro del ruolo quale Milos Teodosic e uno dei giocatori più in forma del torneo come Pajola. Nel suo piccolo cerca di portare ordine alla squadra e di prendersi anche qualche lodevole iniziativa personale. Cala alla distanza, anche lui vittima di acciacchi nel prepartita, che gli tolgono continuità nel match, cosa che Varese paga soprattutto negli ultimi 20′.
Beane 6: Le azioni più pericolose della Openjobmetis nella notte bolognese passano dalle sue mani. Nei primi due quarti riesce a dare quelle fiammate fatte di punti ed energia come domenica scorsa contro Brescia che lanciano Varese all’inseguimento della Virtus. Nel terzo periodo poi anche lui viene travolto dall’onda bianconera che spazza via tutta la squadra, ma, in una regia che senza Kell fa una fatica enorme, si configura come il miglior cervello ad oggi dei biancorossi, trovando spesso il modo di innestare Egbunu e dare qualche grattacapo, seppur minimo, alla Virtus.

Sorokas 6: In una serata molto complicata per Varese Paulius sforna la sua prova offensivamente più convincente da quando è arrivato nella Città Giardino. Nonostante il suo compito sia molto complicato, trovandosi a giocare tra Hervey, Alibegovic e Jaiteh, trova il modo di farsi valere nel pitturato in una maniera che gli era mancata finora, trovando posizione, tempi e soprattutto punti. Sempre presente nella lotta a rimbalzo, dà una importante alternativa a Vertemati in una serata in cui Jalen Jones si prende una pausa.
De Nicolao 5: Si apre definitivamente il tema su chi tra lui ed Amato sia effettivamente il titolare di questa squadra. Nel momento migliore di Varese a cavallo tra metà primo quarto fino alla sirena dei primi 20′ lui è in panchina ed a guidare la squadra ci pensa il 6 biancorosso. In campo continua a mostrare poca incisività difensiva e nulla offensiva, sempre molto timoroso e poco propositivo. De Nick fino ad oggi appare un lontanissimo parente da quel giocatore di talento che l’anno scorso aveva guidato Varese alla salvezza. Non si capisce se possa essere un problema di forma fisica o psicologico, ma è chiaro che il play veneto deve trovare il modo di ritrovarsi, altrimenti rischia, con il rientro di Kell, di ritrovarsi sempre più in fondo nelle rotazioni di Vertemati.
Wilson 4.5: Altra partita ed altra insufficienza per la guardia USA che sembra un corpo estraneo, sia al gioco della squadra che al livello del campionato. Non riesce mai ad entrare in partita, nè palla in mano nè dal palleggio. Poteva essere l’arma in più della squadra in una serata in cui l’attacco alla difesa schierata e la penetrazione nel pitturato sono state più che proibitive. Invece Wilson continua a nascondersi e mostrarsi molto timido, senza dare mai quel lampo che possa accendere lui e Varese. In difesa non riesce mai a tenere gli esterni bolognesi.
Egbunu 6,5: Doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi per John che si ritrova a combattere sostanzialmente da solo nel pitturato varesino, sia offensivo che difensivo, sgomitando e spesso e volentieri vincendo la sfida a rimbalzo con Jaiteh. Riesce sempre a dare quel riferimento a Varese che serve per aprire il gioco e far circolare al meglio la palla. Si spegne alla distanza, distrutto dall’enorme sforzo fisico profuso e con lui tutta la squadra. In difesa deve ancora migliorare nella lettura delle situazioni di aiuto al compagno, ma questo rimane il minore dei mali di una Varese che non può fare a meno del suo centro.

Ferrero 5: Come il resto della squadra vive una serata di grandissime difficoltà. Più che con il fisico, dove la Virtus mostra uno strapotere esorbitante, cerca di fornire soluzioni a Varese puntando sulla sua esperienza e conoscenza del gioco, soprattutto in fase difensiva, dove lavora bene e ottiene un paio di sfondamenti preziosi. In attacco non riesce ad accendersi e finisce nella mattanza del terzo e quarto quarto, in cui le V nere fanno quello che vogliono e Varese non riesce a trovare il bandolo della matassa.
Jones 5: JJ si prende una serata di riposo dopo aver tirato la carretta come si suol dire dall’inizio della preparazione fino ad oggi. Soffre terribilmente la fisicità di Hervey ed Alibegovic, lui che di questa caratteristica fa di solito la sua forza. Non riesce mai a costruirsi quelle giocate spalle a canestro che nelle scorse uscite varesine sono state vitali ai fini della sua prestazione personale e di quelle della squadra. Manca terribilmente nella lotta a rimbalzo e lascia molto spazio in campo a Sorokas, soprattutto quando il parziale si fa sempre più pesante, iniziando già a prepararsi per la sfida con Milano.
Caruso 5: Primi minuti in campionato per il giovane lungo campano che così ha modo di saggiare al massimo della sua espressione il peso e le difficoltà della LBA. Si muove discretamente, trovando anche due punti, in una serata in cui la squadra smette di girare troppo presto per pensare di poterlo vedere entrare in partita. Conquista un paio di rimbalzi e cerca di sgomitare un po’ nel pitturato ma è chiaro che non è questa la partita dalla quale si può trarre un bilancio sul percorso di crescita del ragazzo.

Alessandro Burin


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